Biometano, lo scontro si fa duro. Il comitato manda una lettera di diffida ai sindaci e agli enti coinvolti affinché tutelino gli interessi pubblici, l'ambiente e la salute dei cittadini
Sull'impianto di Biometano di A2A in via Bosco, lo scontro si fa duro. Infatti tutti gli enti a vario titolo coinvolti nella fase autorizzatoria per la centrale di biometano nella zona di via Bosco hanno ricevuto oggi una pec del ComitatoBiometaNO Cremona con la diffida affichè valutino la fase autorizzatoria del progetto nel quadro complessivo della tutela degli interessi pubblici, dell'ambiente e della salute dei cittadini. Le Pec è inviata innanzitutto al sindaco di Cremona perchè in città avrà sede l'impianto proposto, poi a tutti i sindaci componenti Plis Parco e del Po e del Morbasco e a tanti enti coinvolti (e per conoscenza alla Procura e al Ministero della Salute e a quello dell'Ambiente). Nel documento si fanno rilevare le gravi condizioni ambientali di inquinamento dell'aria, l'allarmante situazione epidemiologica (alto numero di malattie respiratorie, tumori al polmone, leucemie, nascite pre-termine), la mancanza di uno studio epidemiologico incompleto e tante altre situazioni sanitarie allarmanti.
In particolar modo il Comitato ricorda, tra l'altro, al sindaco su cui si dovrebbe realizzare l'impianto (Galimberti) "ad ogni effetto di legge al Sindaco la responsabilità penale, civile, amministrativa da accertarsi nelle competenti sedi per le eventuali conseguenze di ordine sanitario che dovessero manifestarsi a breve, medio e lungo termine nella popolazione residente nel territorio comunale e specificatamente nell’area caratterizzata dalle criticità ambientali sopra indicate. E al contempo "diffida il sindaco, nella Sua veste di autorità sanitaria locale, in ossequio all’art. 32 della Costituzione ed al principio di precauzione sancito dal diritto comunitario e dall’art. 3‐ter del D. Lgs. n. 152/2006, al fine di fronteggiare la minaccia di danni gravi ed irreversibile per i cittadini, ad imporre a tutte le attività da cui possano originare emissioni inquinanti l'adozione delle migliori tecnologie disponibili, nonché ad assumere ogni misura e cautela volte a ridurre significativamente e, ove possibile, eliminare l'inquinamento e le emissioni prodotte ed i rischi per la salute della popolazione. In particolare invita il SINDACO, prima del rilascio di qualsiasi parere, a richiedere alla competente autorità sanitaria un puntuale studio epidemiologico sullo stato attuale di salute della popolazione in quanto dev’essere garantito il diritto ad un ambiente salubre, come sancito dalla giurisprudenza di legittimità e adesso espressamente riconosciuto all’art.9 della Costituzione e in osservanza al principio di uguaglianza statuito dall’art.3 della Costituzione, deve essere assicurato un livello minimo di qualità dell’ambiente, che sia uniforme su tutto il territorio nazionale".
"Mentre prosegue la campagna di raccolta fondi per il finanziamento degli incarichi ai tecnici che dovranno supportare le posizioni di contrarietà alla realizzazione di un nuovo impianto per la produzione di biometano in città, l’azione del Comitato BiometaNO Cremona entra nel vivo con l’invio, avvenuto nella giornata di ieri, di una lettera di diffida a tutti gli Enti a vario titolo coinvolti nella fase autorizzatoria. Pur nella consapevolezza che ogni procedimento ha una storia a sé stante, la notizia del diniego dell’autorizzazione all’analogo progetto di Sergnano ci rende fiduciosi in un approccio più consapevole dei rischi di questa tipologia di impianto, soprattutto in prossimità di centri abitati" dichiara il presidente del Comitato BiometaNO Luigi Lipara.
In allegato il documento con la diffida e la sottoscrizione di raccolta fondi.
Leggi qui la diffida
Leggi qui la sottoscrizione
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti