20 aprile 2022

Parco del Serio: l’acquisizione dell’area ex cava Alberti è realtà

Il voto favorevole espresso ieri sera nel corso della riunione della Comunità del Parco, che si è svolta presso la Sala della Rocca Viscontea a Romano di Lombardia (Bg), ha sancito l’acquisizione da parte del Parco Regionale del Serio, di una superficie complessiva di oltre 34 ettari, comprendenti, terreni, specchi d’acqua e fabbricati, appartenenti all’ex Cava Alberti. La nuova proprietà che si era aggiudicata l’asta lo scorso settembre, venderà al Parco, il 90% dell’area, oltre 34 ettari, per l’importo di 100 mila euro, ai quali si aggiungeranno gli oneri di legge e le spese per gli atti di trasferimento della proprietà: “Ringrazio per la correttezza e la disponibilità il privato che ci ha permesso di poter formalizzare quest’acquisizione”, ha detto il presidente Monaci.

È stato questo il punto più importante trattato ieri sera dai rappresentanti delle province di Bergamo e Cremona e dai sindaci dei comuni del Parco, riunitisi per trattare sei punti all’ordine del giorno, sotto la presidenza di Basilio Monaci, con l’assistenza del segretario Danilo Zendra e le relazioni tecniche della direttrice del Parco, Laura Comandulli. 

Lo scorso luglio, la Comunità del Parco aveva dato il via libera per la partecipazione dell’Ente presieduto da Basilio Monaci all’asta per l’acquisizione dell’area ex cava Alberti a Crema, a seguito della procedura fallimentare della storica azienda cremasca. A settembre, l’esito della gara era stato favorevole ad un privato, che aveva presentato l’offerta economica migliore. La possibilità di poter acquisire al patrimonio dell’Ente almeno una parte dell’area ex Cava Alberti, non è mai stata abbandonata dal presidente Monaci e da tutto il Parco del Serio, e già lo scorso settembre, lo stesso presidente Monaci si era detto fiducioso rispetto all’attivazione di un confronto con la nuova proprietà dell’area, nella speranza di poter realizzare quel progetto di rinaturalizzazione e restituzione dell’area alla fruizione collettiva, da tanti auspicato.

Ieri sera la soddisfazione del presidente Monaci per l’epilogo positivo, con l’unanimità dei presenti alla sua proposta di acquisto: “È una grande area, che per noi rappresenta l’occasione per rimetterla a disposizione di tutti i cittadini e per questo siamo felicissimi. Un’area – ha concluso il presidente Monaci – di alto pregio naturalistico, con due grandi laghi di cava, dismessa da 10 anni”. Quanto agli scenari futuri è presto per definirli: dismessa l’impiantistica presente è stato detto, si passerà alla riqualificazione ed alla progettazione, provando ad intercettare fonti di finanziamento regionali.

Degli aspetti tecnici ha relazionato la direttrice del Parco, Laura Comandulli, la quale presentando una serie di slide con documentazione cartografica, ha riportato l’attenzione sui circa 180 mila metri quadri di terreni che si potranno riqualificare: “Si tratta di terreni vicini al fiume, che costituiscono una continuità nel corridoio ecologico, completando quegli interventi che il Parco sta realizzando da anni – ha commentato la direttrice – dal Lascito Chiappa a Crema, al Bosco del Liceo, il meandro verde e, a poca distanza, anche l’ambito della riserva naturale Palata Menasciutto”.

 


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commenti


Anna Rozza

20 aprile 2022 22:17

Buona notizia, soprattutto se accompag avanti dalla garanzia di una manutenzione più attenta e adeguata di quella riservata alle altre zone gestite dal parco ma che paiono tras usate e prive di controlli.

Giuseppe Zagheni

21 aprile 2022 06:02

È una buona notizia ,speriamo che poi si concretizzino gli interventi di riqualificazione. Rimane il problema del vandalismo e del menefreghismo di una parte minoritaria di utenti,ma che getta discredito su tutti. Complimenti a Monaci per il risultato ottenuto

Francesca

21 aprile 2022 07:42

Bellissima notizia. Ne approfitto per segnalare il problema dato dalle gabbiette in polionda che, utili per proteggere i nuovi alberelli messi a dimora, rimangono in loco anche quando le piante hanno dimensioni robuste, determinando inquinamento da plastica. Viste nel tratto del Serio da dopo la cava fino al laghetto dei riflessi.