Case popolari, in provincia di Cremona quasi 2mila sono sfitte, tra quelle di proprietà di Regione Lombardia e quelle dei Comuni. In Lombardia in totale sono oltre 38mila
In provincia di Cremona nel 2024 si sono contati quasi duemila alloggi popolari sfitti, dei quali 1097 sono di proprietà di Regione Lombardia (nella fattispecie, 759 sono destinate a rimanere vuote, per carenza manutentiva, mentre 124 sono sfitte per ristrutturazione) a cui vanno sommati altri 841 di proprietà dei Comuni, alcuni in convenzione con Aler. Per il Comune di Cremona nel dettaglio sono 394 le case popolari che lo scorso anno non risultavano assegnate a nessuno; numeri che sono in linea, fatte le dovute proporzioni, con quelli della regione che sommano un totale puntuale di 38.198, sempre in aumento rispetto agli anni passati.
"Numeri che da soli basterebbero a confermare il fallimento delle politiche abitative della Giunta regionale" ha commentato il Consigliere regionale del Pd Matteo Piloni, che ha rielaborato i dati degli accessi agli atti presentati dalla consigliera regionale del Pd Carmela Rozza in tutte le Aler della Lombardia.
“In occasione del bilancio di assestamento - annuncia Piloni- chiederemo risorse da destinare ai Comuni sotto i 100 mila abitanti per il recupero delle case vuote e proporremo di dividere il patrimonio sfitto di Aler in due parti: il 60%, quello destinato a chi ha redditi inferiori ai 14 mila euro e non può sostenere spese di ristrutturazione delle case, deve essere recuperato a spese dell’Aler, il 40% invece deve essere destinato a famiglie con redditi superiori alla soglia di indigenza, ma non abbastanza da poter sostenere il costo di un affitto di mercato, con spese di ristrutturazione a loro carico.”
Tornando alla provincia di Cremona degli 841 alloggi popolari dei Comuni, di cui 416 nel Comune di Cremona, sono ben 597 quelle oggetto di ristrutturazione, di queste 321 a Cremona che, tra i capoluoghi ha il dato più alto di ristrutturazioni programmate, dopo Milano. E "solo" 66 sono sfitti per carenza manutentiva.
“Il fallimento delle politiche della casa – conclude Piloni – riguarda anche il Governo. Per il 2025 dal Governo per tutta la Lombardia sono arrivati 2,8 milioni di euro, una cifra che, se non fosse tragica sarebbe ridicola. Basta giusto per la ristrutturazione di non più di 186 alloggi, se si considera il costo standard di 15 mila euro per ogni intervento”.
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