Castelleone, dal 31maggio al 2 giugno la rassegna "I Somenzi tra musica e pittura: una storia di famiglia". Tre giorni dedicati alle arti di Egle, Pierangelo e Massimo Somenzi
Egle, Pierangelo e Massimo, tutti e tre di cognome Somenzi: a loro è dedicata la tre giorni "I Somenzi tra musica e pittura: una storia di famiglia", a cura della dott.ssa Nora Somenzi, che andrà in scena a Castelleone da Sabato 31 Maggio a lunedì 2 Giugno con il patrocinio dell'amministrazione Comunale. L'iniziativa unisce una mostra di pittura al Teatro Leone con Egle Somenzi e Pierangelo Somenzi e un concerto per pianoforte di musica classica che si terrà presso la chiesa della SS Trinità domenica 1 Giugno alle ore 18,00 con il maestro Massimo Somenzi.
Nel corso di queste tre giornate prenderanno vita, attraverso la forza espressiva dell'arte, le storie di queste tre persone, Egle, Pierangelo e Massimo, appartenenti alla stessa famiglia: tre percorsi unici, ricchi di passioni, talenti e vissuti diversi, ma uniti da un filo comune: l'amore profondo per le proprie radici e per la bellezza, una bellezza fatta di musica, melodie, pennelli e colori.
Egle Somenzi (1934-2024) è stata innanzitutto una donna solare e indipendente. La sua passione per i colori, l'arte e la musica l'ha spinta a viaggiare, vivendo prima a Port Washington, negli Stati Uniti, e successivamente a Belo Horizonte, in Brasile. In questi luoghi ha avuto l'opportunità di approfondire lo studio del colore, perfezionare le tecniche pittoriche e frequentare una scuola di ceramica. Ha conseguito il diploma presso l'Accademia di Brera, specializzandosi nello studio e nella rappresentazione del nudo artistico. Le sue opere, ricche di colori vivaci, esprimono un profondo senso di armonia tra gli elementi raffigurati e raccontano storie: quelle dei paesaggi e delle persone incontrate lungo il suo cammino.
Le più grandi passioni di Pierangelo Somenzi (1932-2012)sono state il suo lavoro di infermiere e tecnico di laboratorio all'ospedale di Soresina, che ha svolto con dedizione, il suo impegno autentico come volontario dell'Avis, e la pittura, a cui si è dedicato con costanza e amore ogni giorno della sua vita. Era una persona dolce, umile e misurata, qualità che si riflettono chiaramente nelle sue opere. Affascinato dall'Impressionismo, ha mantenuto uno stile fedele al realismo, attraverso il quale ha saputo cogliere e restituire con sensibilità i mutamenti della natura nel susseguirsi delle stagioni. I suoi quadri raccontano, in particolare, i paesaggi padani e quelli di Soresina, luoghi a lui cari e profondamente vissuti. La figlia Anna lo ricorda con affetto "con la vestaglia e il pennello in mano", come un uomo eclettico e pieno di risorse, convinto che nulla fosse impossibile e capace di affrontare ogni cosa con cura, passione e dedizione.
Massimo Somenzi si è diplomato al Conservatorio "Benedetto Marcello" di Venezia con il massimo dei voti; ha vinto il premio "M. Mazza" quale miglior allievo della Scuola di Pianoforte; è stato il più giovane direttore di conservatorio, per la precisione del Conservatorio di Castelfranco Veneto, ed ha suonato come solista e con orchestra in più di 400 concerti nelle sale più prestigiose d'Italia e del mondo. Oltre ad essere un talentuoso pianista, Massimo, avendo viaggiato a lungo nel corso degli anni, è una persona socievole ed espansiva, in grado di adattarsi alle varie situazioni della vita e di far sentire a proprio agio sia se stesso e chi gli sta intorno. Al di là di questa capacità di adattamento, durante le trasferte ha sempre portato con sé il ricordo della sua famiglia e la curiosità di conoscerne le origini; quel desiderio che circa tre anni fa l'ha portato, dopo una fase di ricerca, a riallacciare i rapporti con le sue radici castelleonesi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti