22 maggio 2024

Celebrata la Festa di Santa Rita, nel cuore della devozione cremonese. Folla alle celebrazioni. Il rettore della chiesa, don Claudio Anselmi: «Come sempre è un punto di riferimento"

Ricorre il 22 maggio la memoria liturgica di santa Rita da Cascia, donna, sposa, madre e poi monaca fedele a Dio e al Crocifisso. Una festa particolarmente sentita anche a Cremona, presso la rettoria delle Ss. Margherita e Pelagia, nota anche come chiesa di S. Rita, cuore della devozione cremonese alla “santa degli impossibili”.

Numerose celebrazioni hanno scandito il programma, culminato nel giorno della memoria liturgica. Una notevole partecipazione ha caratterizzato tutte le celebrazioni, in particolare la Messa solenne delle 9, presieduta da monsignor Carlo Rodolfi, canonico del Capitolo della Cattedrale, e concelebrata dal rettore della chiesa, don Claudio Anselmi. Una chiesa gremita, con fedeli anche all’esterno, per assistere alla celebrazione e ad attendere la benedizione delle rose, segno caratteristico della festa.

A sinistra della chiesa affollato anche il Mercatino di Santa Rita, che ha messo a disposizione oggetti legati alla devozione della santa – e naturalmente le rose a caratterizzare gran parte delle proposte – a sostegno di “Amici di Santa Rita”, associazione senza scopo di lucro che persegue esclusivamente finalità rivolte alla tutela, promozione e valorizzazione dei beni mobili ed immobili di interesse artistico e storico, commissionando direttamente o finanziando interventi riguardanti la chiesa delle Ss. Margherita e Pelagia, nonché il complesso di S. Rita ad essa collegato. 

Come sempre la chiesa di Santa Rita è un punto di riferimento per pellegrini, fratelli e sorelle nella fede, per turisti – spiega don Claudio Anselmi –. E quindi, per chi sa che cos’è santa Rita l’appuntamento è atteso, vissuto e partecipato. Per chi incappa nella stranezza di questo viavai di rose è un interrogativo. Ma santa Rita fa il resto e la comunità si fa testimonianza e profezia».

Una festa che, come sottolinea il rettore, «è sempre fonte di interrogativi per l’uomo di buona volontà e per il credente». Santa Rita, esempio di virtù umane, è stata una donna «di quei secoli in cui il ruolo della donna era spesso ritagliato e su misura di identità femminile come sposa, come donna della casa, oppure come monaca». Conclude quindi don Anselmi: «Santa Rita ha avuto il privilegio di fare questa esperienza sia nella casa che nel monastero e quindi è un richiamo oggi per l’uomo di buona volontà a domandarsi cosa sia davvero la realizzazione della vita cristiana e della vita umana. Per la vita umana è fare il bene; per la vita cristiana è perseguire la santità attraverso l’insegnamento di Gesù, che ci ha lasciato un unico comandamento, quello dell’amore».

Le celebrazioni si chiuderanno giovedì 23 maggio con il Rosario alle 17.30 e la Messa, alle 18, in suffragio degli iscritti e dei benefattori della Pia Unione; lo stesso pomeriggio ancora aperto anche il Mercatino. (www.diocesidicremona.it)


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