In tanti per la processione sul Po della Madonna di Brancere e l'invocazione alla Regina della Pace in un mondo dilaniato dalle guerre
La tradizionale e sentita processione sul Po della Madonna di Brancere ha portato sulla strada alzaia che costeggia il fiume e nello spazio di Isola Provaglio una grande quantià di cremonesi nonostante il gran caldo. Il preludio si è avuto questa mattina in Cattedrale con la Messa celebrata da don Antonio Bandirali che ha annunciato il termine del suo impegno come parroco del Duomo, di San Pietro e Sant'Imerio. Tanta gente in Duomo nella celebrazione della Assunta a cui la chiesa è dedicata, poi al termine l'accompagnamento della statua fino sulla piazza da dove è partita per il Flora. Dalla canottieri alle 15 è iniziata la processione sull'acqua del nostro fiume con una serie di barche a remi che hanno accompagnato la Madonna nel tragitto: sul fiume la benedizione delle società canottieri, di quelle motonautiche e all'arrivo il ricordo e la preghiera per quelli che si è preso il fiume. Sul Po la Madonna è stata ospitata su una imbarcazione della Protezione Civile di Castelvetro, poi il trasbordo della statua e la breve processione fino al tradizionale spazio per la celebrazione della messa. Hanno accompagnato il breve tragitto diversi sindaci della zona con le fasce tricolori, tra cui quello di Cremona Andrea Virgilio, insieme al presidente della Provincia Roberto Mariani, e i gonfaloni. Poi la Santa Messa iniziata con l'invocazione del vescovo alla Pace in un mondo purtroppo dilaniato dalle guerre. La Messa è stata vissuta all’ombra degli alberi che circondano la santella mariana opera di Graziano Bertoldi inaugurata per il Giubileo del 2000. Insieme a mons. Napolioni, che ha presieduto l’Eucaristia, hanno concelebrato don Pierluigi Vei, parroco di Stagno Lombardo e Brancere, don Alberto Mangili, parroco del Bosco ex Parmigiano, don Gianpaolo Maccagni, vicario episcopale per il clero e il coordinamento pastorale che dal settembre assumerà l’incarico di parroco dell’unità pastorale S. Ombono di Cremona, e il segretario e cerimoniere vescovile don Matteo Bottesini. Nell’omelia un chiaro invito alla pace, da parte del vescovo: «Come la mettiamo con il desiderio di pace nel mondo e tra di noi? Come si fa a vincere nello stile di Maria e di Gesù? Nello stile dell’incontro, come quel giorno si incontrarono due mamme oggi si incontrano due potenti». E ha proseguito: «Maria partorisce speranza e amore di Dio che raggiunge anche la Storia di oggi e ce lo fa cantare ogni sera con il Magnificat e ci chiede di navigare con lei nella corrente giusta e remare nella direzione della vita e non della morte».
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