4 settembre 2025

Chopin e Debussy nel cuore di Sospiro: Soressi e Abruzzi chiudono magistralmente la rassegna Musica in Piazza con celebri pagine pianistiche

La cornice di Piazza Libertà ha accolto ieri sera il concerto “Pianoforte sotto le stelle”, ultimo appuntamento della rassegna Musica in Piazza a Sospiro. Protagoniste due giovani e talentuose pianiste, Corinna Soressi e Ilaria Abruzzi, che hanno saputo regalare al pubblico interpretazioni raffinate di celebri pagine di Chopin e Debussy.

La serata si è aperta con la Sonata n. 3 Op. 58 di Chopin, eseguita da Corinna Soressi: un brano monumentale, di grande virtuosismo e drammaticità, che la pianista ha reso con energia e sensibilità, esaltando i contrasti tra i momenti lirici e quelli più impetuosi.
Il primo movimento, Allegro moderato, è stato affrontato con piglio deciso, sostenuto da un timbro robusto e convincente. I temi sono stati ben caratterizzati, accentuando ogni peculiarità della scrittura e della architettura sonora chopiniana.
Brillante e travolgente lo Scherzo, collocato insolitamente dall’autore come secondo movimento (scelta che fece molto discutere a suo tempo), un vero e proprio tour de force sulla tastiera. A fare da contraltare a questo flusso di note un Trio dal carattere più disteso.
Fulcro espressivo dell’intero brano il terzo movimento, Largo, dalle armonie evocative e costellato di romanticissime melodie.
A chiusura della sonata, un finale dai tratti eroici: una sorta di rondò che si conclude con brillanti accordi in netto contrasto con la nobiltà del primo movimento.
La tecnica di Soressi si è dimostrata più volte solida; la decisione di affrontare questa pietra miliare del repertorio pianistico ha convinto il pubblico anche grazie a scelte interpretative azzeccate.

È poi toccato a Ilaria Abruzzi portare il pubblico nei paesaggi sonori di Debussy con un distico tratto dai Préludes: Des pas sur la neige e La Cathédrale engloutie. Nel primo preludio, le tinte tenui hanno dominato la scena, mentre le armonie fantasiose e ricercate sono state rese in maniera fluida e suggestiva. Altrettanto affascinanti le sonorità gravi e solenni del secondo, che hanno evocato la leggendaria cattedrale sommersa, emergente lentamente dalle onde. Il timbro di Abruzzi ha convinto per qualità e grazia; la pianista ha dimostrato di saper gestire moltissime sfumature, rivestendo questa pagina di numerosi colori.

Il concerto si è concluso con un momento di grande complicità musicale: le due pianiste insieme al pianoforte per la Petite Suite di Debussy a quattro mani. L’esecuzione del duo Soressi–Abruzzi ha restituito con straordinaria nitidezza la ricchezza di sfumature che l’opera custodisce. La chiarezza del timbro, sempre limpido e mai sovraccarico, ha reso evidente quel gioco di alternanze tra maggiore e minore, tra ironia e raffinatezza, cifra distintiva del linguaggio debussyano.
L’affiatamento tra le interpreti è emerso sin dall’incipit di En bateau, in cui la leggerezza dell’accompagnamento ha sostenuto con naturalezza la linea melodica, evocando le vibrazioni liquide e i riflessi lunari descritti da Debussy stesso. In Cortège, la freschezza ritmica e il senso di danza hanno trovato piena espressione grazie a un dialogo fluido e privo di rigidità, mentre nel Menuet la coerenza del fraseggio ha messo in rilievo i rimandi alla tradizione francese, filtrati però attraverso l’inconfondibile ironia dell’autore.
Il Ballet conclusivo ha mostrato con particolare evidenza l’ampio range dinamico del duo: dagli episodi più delicati e sfumati, quasi sospesi, fino agli accenti brillanti e incisivi, il controllo sonoro è rimasto saldo, senza mai perdere trasparenza.

Un appuntamento riuscito, che ha confermato il valore della rassegna nel portare la grande musica classica nel cuore del paese, rendendola accessibile e viva per tutti.

 

Filippo Generali


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