Coldiretti Cremona: crisi idrica, stagione di semine e di incognite
In campagna la stagione delle semine ha preso avvio, tra criticità e incognite. “La carenza d’acqua pesa fortemente sulla programmazione e gestione delle semine primaverili. L’avvio della campagna di semina del mais, coltura principale del nostro territorio, essenziale per l’alimentazione della filiera zootecnica, deve fare i conti con le grandi preoccupazioni legate al tema siccità. Alle spalle abbiamo un’annata caratterizzata da gravi danni all’agricoltura; di fronte abbiamo previsioni che non alimentano grandi aspettative in tema di precipitazioni. E in questi giorni si semina nella polvere. In campi che già ora hanno fortemente bisogno d’acqua”. E quanto evidenzia Coldiretti Cremona, in occasione del tavolo regionale sulla siccità.
Per le aziende diventa fondamentale compiere le giuste scelte agronomiche, optando laddove possibile anche per cambiamenti nelle varietà messe in campo - rimarca Coldiretti Cremona -. Ci sono aziende che hanno deciso di seminare più colture autunno-vernine, cereali come orzo e frumento,per cercare di arrivare a un raccolto prima dei mesi più caldi. C’è chi ha intrapreso una conversione di parte delle superfici, passando ad esempio dal mais alla soia o al girasole. E chi ha optato per varietà di mais con un ciclo di crescita più breve. Resta essenziale garantire la produzione di mais e foraggio, indispensabile per preservare il patrimonio zootecnico.
"Fra gli agricoltori la preoccupazione è diffusa. Senz’acqua non è possibile garantire le produzioni di cibo e se questa condizione dovesse protrarsi senza cambiamenti significativi nei prossimi mesi la situazione rischia di essere più grave rispetto a quella dello scorso anno, quando la siccità ha provocato danni ingenti sulle colture. Fondamentale sarà gestire correttamente la risorsa idrica che sarà a disposizione, per salvaguardare l’agricoltura e il territorio - prosegue Coldiretti Cremona -. Da anni Coldiretti evidenzia la necessità di recuperare bacini per la raccolta di acqua piovana e da depurazione. Gli agricoltori hanno investito, e tuttora investono, importanti risorse nel risparmio idrico. Si mettono in campo scelte e strumentazioni atte ad affrontare la situazione, per promuovere l’uso razionale dell’acqua. Ma è essenziale dare alla nostra agricoltura, al nostro territorio, risposte certe e concrete in tema di realizzazione di sistemi di raccolta dell’acqua. Così come si devono mettere in campo scelte chiare rispetto alla necessità di trattenere l’acqua nei laghi, preservandola per la stagione irrigua”.
Coldiretti considera importante la nomina del Commissario nazionale sul tema acqua, “al quale è necessario conferire poteri straordinari per velocizzare le autorizzazioni burocratiche, per dare una risposta concreta alla sofferenza di imprese e cittadini. Servono interventi strutturali per affrontare il cambiamento climatico”. Di fronte alla tropicalizzazione del clima occorre organizzarsi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi per renderla disponibile nei momenti di difficoltà. E’ quanto ribadisce Coldiretti Cremona, nel sottolineare che “per questo a livello nazionale Coldiretti ha elaborato con Anbi il progetto laghetti per realizzare una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l’acqua e distribuirla quando è necessario ai cittadini, all’industria e all’agricoltura”.
Dalla disponibilità idrica – evidenzia Coldiretti – dipende la produzione degli alimenti base della dieta mediterranea, dal grano duro per la pasta alla salsa di pomodoro, dalla frutta alla verdura fino al mais per alimentare gli animali per la produzione dei grandi formaggi come Grana Padano e Parmigiano, ma anche carne e salumi. In Lombardia – sottolinea la Coldiretti regionale sulla base dei dati Arpa – il totale delle riserve invasate nei grandi laghi, negli invasi artificiali e sotto forma di neve, continua a rimanere sotto la media del periodo 2006-2020 tanto che all’appello mancano circa 2 miliardi di metri cubi d’acqua.
la foto ritrae la siccità 2022 del mais a Moscazzano
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