28 settembre 2024

Compie 750 anni una delle meraviglie di Cremona: il rosone della Cattedrale. Il 15 ottobre (alle 18,10) l'effetto della luce filtrante sul Redentore. Il rosone imitato a San Giusto e nei gioielli

Compie 750 anni il magnifico rosone del Duomo di Cremona. Un anniversario straordinario per un'opera che riempie gli occhi di quanti in piazza ammirano la facciata della Cattedrale, senza dubbio il punto centrale della grande bellezza di Cremona. Per ora non è prevista nessuna celebrazione particolare. Ma c'è un giorno, il mese prossimo, in cui i cremonesi (e i turisti) potranno ammirarlo in una luce diversa. Infatti è celebre il magico effetto di luce procurato dai raggi del sole tramontante alle ore 17 del 1° marzo e le 17,10 del 15 ottobre (che diventano però le 18,10 a causa dell'ora legale che scadrà il 27 ottobre). Dal magnifico rosone filtra infatti a quell'ora e solo in quei giorni (ovviamente se non ci saranno nuvole) una luce straordinaria che illumina il Redendore, capolavoro di Boccaccio Boccaccino del 1506, che campeggia nella tazza absidale.

La facciata della Cattedrale che oggi vediamo è frutto di continui interventi. Primo fra tutti è il rivestimento della parete laterizia con blocchi di marmo a metà del XIII secolo, seguito dall'apertura del grande rosone in marmo policromo scolpito da Giacomo Porrata nel 1274. Infatti sulla sommità dall'arco a tutto sesto del portone centrale, contornato dai quattro profeti Wiligelmici con cartigli, si trova una piccola lapide che ricorda la realizzazione del rosone per mano del maestro comacino Giacomo Porrata: “nell'anno 1274, il maestro Giacomo Porrata comacino ha creato questo rosone”. I274-2024, esattamente 750 anni fa. "Giacomo Porrata da Como nel 1274 incorniciò il grande rosone della facciata chiudendone la facciata con 26 con ventisei colonnine allacciate con un intreccio d'archetti. L'epigrafe della costruzione del rosone, infelicemente, fu portata sull'architrave dell'ingresso principale. Il rosone di Cremona servì da modello al rosone di San Giusto a Trieste (primo decennio del XIV secolo) voluto da un vescovo di origine cremonese e realizzato da maestranze di Soncino", si legge sulla preziosa guida "Il Duomo di Cremona" realizzata da Felice Zanoni e Franco Tantardini. 

"Lo vediamo solo guardando all’insù, verso la facciata principale della Cattedrale, ma per poter comprendere la grande bellezza del rosone centrale realizzato nel 1274 dal comasco Giacomo Porrata, bisognerebbe osservarlo da vicino. Il rosone è una ruota a raggi che simboleggia, secondo la tradizione cristiana, il dominio di Cristo sulla Terra. Spesso al centro del rosone delle chiese medievali (romaniche e gotiche) si trova la figura di Cristo la quale sta ad indicare il suo ruolo determinante al centro del progetto escatologico divino. Il rosone indicava anche, nelle chiese di architettura romanica, la ruota della Fortuna interpretata ovviamente in chiave religiosa. La funzione del rosone era quella di invitare i fedeli alla contemplazione e alla preghiera attirando l’attenzione di chi lo guardava. Il nostro è una grande struttura autoportante con un diametro di oltre sei metri con una cornice completamente decorata al proprio interno, impossibile da vedere ad occhio nudo dalla piazza" ha scritto Fabrizio Loffi. E nella guida "Il Duomo di Cremona" curata da Francesco Frangi e Marco Tanzi, che dopo aver ricordato che i protagonisti del cantiere cremonese furono maestri provenienti dall'area comasca-ticinese, in merito al grande rosone, si legge: "La facciata maggiore venne completata con il rivestimento lapideo in marmo bianco e rosato della porzione supe- riore: ritmata da due ordini di gallerie o loggette su colonnine con capitelli sovrastati da protomi umane (gli «impietriti») e arcatelle a tutto sesto, era conclusa superiormente da salienti più bassi dell'altezza attuale, dei quali rimane ancora traccia ai lati del rosone centrale. Quest'ultimo costituisce l'ingrandimento di un precedente oculo, come ben testimoniano una serie di sigilli del Comune di Cremona che riproducono l'aspetto della fronte in diversi momenti tra il Duecento e il Quattrocento e la sua evoluzione in questi secoli". E nella guida ancora si legge:"Una lapide oggi collocata nella lunetta del portale maggiore recita: MCCLXXIIII MAGISTER IACO- BUS PORRATA DE CUMIS FECIT HANC ROTAM. Il maestro Jacopo Porrata, comasco, fu dunque l'autore del grande rosone, scolpito nel 1274: ventisei colonnine hanno origine da una corona centrale e si legano tra loro attraverso degli archetti intrecciati; lo strombo della grande finestra si articola in una serie di elementi con decorazione a torciglione e a tralci vegetali stilizzati, il più esterno popolato anche da piccoli animali, mentre in controfacciata sono scolpite figurine a decoro dello strombo interno".

Un'ultima curiosità. Lo straordinario rosone cremonese oltre a fare da modello per San Giusto a Trieste, è stato anche ispiratore di una serie di gioielli che hanno fatto storia come ha raccontato Marco Bragazzi su Cremonasera (leggi qui)

Nelle foto il rosone della Cattedrale, la facciata e la pulizia pasquale del rosone (foto Fazioli)

Mario Silla


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