Continua in città la morìa di piccioni, ma l'Ats non ne sa nulla: "Nessuna richiesta di pareri da parte del Comune"

I piccioni muoiono? L’Ats ufficialmente non ne sa nulla. Dall’amministrazione comunale di Cremona non è mai arrivata alcuna richiesta di un parere nel merito, e nessuna richiesta di verifica dei risultati di quel monitoraggio che era stato annunciato nel mese di agosto di un anno fa. E’ la stessa Ats a confermarlo: l’unico contatto avuto con il Comune è stato negli anni addietro al momento di verificare la compatibilità del mangime sterilizzante distribuito nelle zone particolarmente frequentate dai volatili. Poi più nulla, nonostante l’assessore comunale Simona Paquali avesse annunciato la richiesta di un parere sul da farsi e assicurato che, ormai un anno fa, sarebbe iniziato un monitoraggio in collaborazione con i veterinari dell’Ats. Nel frattempo, come è stato ampiamente documentato anche nelle ultime settimane, la morìa di piccioni è continuata (qui l'articolo). Di quel monitoraggio non si è mai saputo nulla. 

In altre città si è già corsi ai ripari. A Pesaro, ad esempio, dove si è verificato un fenomeno analogo, il sindaco Marco Ciccolini ha chiesto un parere al Servizio Veterinario del Dipartimento di Prevenzione dell’Asur, che ha individuato la causa della morìa di piccioni nella malattia di Newcastle. Lo stesso è accaduto a Viterbo, Milano, Melegnano ed in altre città italiane ed estere, come Londra. Secondo il Ministero della Sanità la malattia di Newcastle (ND), detta anche pseudopeste aviare, è una delle più temute malattie che possono colpire i volatili. All'infezione sono sensibili numerosissime specie di uccelli, tra domestici e selvatici, con variabilità nelle manifestazioni cliniche secondo la specie e il ceppo virale coinvolto. Dagli anni della sua prima comparsa la Malattia di Newcastle si è diffusa a livello mondiale e nel secolo scorso si sono verificate almeno quattro pandemie.