26 aprile 2021

Contro le erbacce il Comune aveva sperimentato un'arma micidiale, ma che fine ha fatto dopo solo due anni il pirodiserbo?

Contro la crescita delle erbe infestanti il Comune di Cremona aveva sperimentato un'arma micidiale. Ma che fine ha fatto il nuovo metodo del pirodiserbo, annunciato come la soluzione ideale per avere per una città sempre più pulita, per ripristinare il decoro di zone dove l’erba si diffonde con grande facilità e volto a rafforzare la manutenzione del verde pubblico? Era stato messo in atto la mattina del 5 settembre 2019 sotto la supervisione degli addetti delle Serre comunali, sul sagrato e sul retro della chiesa di S. Lucia tra via Bissolati e via Ruggero Manna, sul sagrato alla chiesa di S. Omobono, sempre in via Ruggero Manna, in piazza S. Agostino e davanti alla chiesa di S. Vincenzo di via Palestro. In base all’esito della prova il Comune avrebbe valutato se e come adottarla così da intervenire in modo sempre più efficace a tutela del decoro urbano.

Il pirodiserbo si effettua con calore secco o umido, prodotto con diversi metodi tra cui onde elettromagnetiche, elettricità, vapore acqueo o energia termica, nelle varie forme di fiamma libera e raggi infrarossi. L'azione del pirodiserbo è legata allo shock termico provocato sulle infestanti dal rapido passaggio della fiamma o di un'altra fonte di calore. Il principio sul quale si basa il pirodiserbo è quello di provocare il veloce innalzamento della temperatura all'interno dei tessuti della pianta da eliminare, provocando la distruzione delle membrane cellulari e la coagulazione delle proteine con conseguente morte della pianta nell’arco di 1 a 3 giorni, a seconda delle condizioni climatiche e delle specie trattate. Si pensava fosse un metodo di lotta efficace alle piante infestanti privo di residui pericolosi per la salute umana e dall'impatto ambientale basso e con una buona capacità di devitalizzazione delle piante infestanti nelle prime fasi di crescita. Evidentemente, aldilà delle buone intenzioni, qualcosa è andato storto. O il pirodiserbo non ha funzionato, oppure non è mai stato utilizzato. Basta osservare i sagrati di alcune chiese, come Sant’Omobono, San Luca o Santa Lucia o alcune vie del centro, via Altobello Melone e via XX Settembre dove il fenomeno delle piante infestanti è ormai macroscopico.


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commenti


mario dadda

26 aprile 2021 21:46

....ma ,sempre e ovunque , fare nuova la città!