21 marzo 2025

Coordinatore GEV, Danio Milanesi spiega le ragioni dell'addio: "Fototrappole e droni sono inutilizzabili, la competenza è degli uffici comunali"

Danio Milanesi ha ufficialmente consegnato le dimissioni dal ruolo di coordinatore delle Guardie ecologiche volontarie del Plis del Po e del Morbasco. La lettera è stata inviata a molti sindaci del circondario e al Sindaco del Comune di Cremona. Tra le righe scritte da Milanesi è spiegato che le motivazioni che hanno portato alla scelta di ritirasi dall'incarico sono legate alla plenaria che si è svolta il 9 dicembre dell'anno scorso.

In quell'occasione Milanesi era rimasto a casa perché positivo al Covid. Il 5 marzo di quest'anno, ovvero il giorno dopo la plenaria del 4 e ben tre mesi dopo la precedente, è arrivata la relazione della riunione di dicembre, all'interno della quale la figura del coordinatore è stata "notevolmente deteriorata", come si legge nella lettera di dimissioni.

Durante la plenaria di dicembre, in assenza di un contraddittorio, Danio Milanesi è stato indicato come responsabile del mancato utilizzo degli apparecchi tecnologici, ovvero i tablet, le fototrappole e il drone, che lo stesso Milanesi aveva fortemente voluto per poter offrire un servizio più efficiente, grazie al quale il monitoraggio delle aree a rischio fosse ancora più efficace. Allo stesso modo è stata evidenziata una scarsa organizzazione di Danio nella programmazione del servizio.

In seguito alle problematiche sopra citate, Milanesi ha voluto rispondere andando per punti.

Dal punto di vista dell'organizzazione, l'ex coordinatore ha detto che "come ho sottolineato più volte, la mancanza di progetti e obiettivi da realizzare durante le nostre uscite hanno provocato nelle GEV una notevole disaffezione, in quanto l’attività durante il servizio ognuno si organizzava in modo autonomo".

L'apparecchiatura tecnologica è stato un altro tasto dolente. Per quanto riguarda l'utilizzo dei tablet Milanesi ha spiegato che "questi apparecchi erano stati forniti per poter utilizzare la mappa del PLIS durante le nostre uscite, tuttavia la prima mappa fornita aveva una precisione poco affidabile per cui era stato chiesto di poter avere una mappa più precisa proprio per evitare errori di misurazione nel caso di eventuali sopralluoghi, errori che potevano essere determinanti in caso di contestazione da parte dei destinatari di possibili sanzioni; da tempo erano comunque parcheggiati in ufficio perché oggetto di verifica da parte degli ispettori della Regione e in attesa delle nuove SIM. Come riferito dal sig. Giarola del SED, la nuova cartina del Plis più dettagliata non è supportata da questi apparecchi e tantomeno dal telefono di servizio di mio utilizzo, in quanto obsoleti e non idonei per file così pesanti".

L'utilizzo del drone durante le operazioni delle GEV "era stato sollecitato più volte", si legge nella lettera di dimissioni, "ma la risposta è sempre stata che bisognava risolvere i problemi legati alla privacy. Non ci è mai stata data la possibilità di utilizzarli, tant’è che nel mese di ottobre feci presente che la garanzia aveva la durata di un anno e pertanto sarebbe stato opportuno verificare la funzionalità, così come per le due fototrappole acquistate insieme al drone. Mi risulta che il “collaudo” sia poi stato effettuato da un’altra persona. Inoltre avevo anche fatto presente che per poter utilizzare il drone bisognava preventivamente effettuare l’iscrizione all’ente competente in materia e stipulare una assicurazione RC come previsto dal reg. EU 2019/947, operazioni che ovviamente devono essere espletate dall’ufficio".

Ultimo punto, ma non per importanza, della lettera di dimissioni di Danio Milanesi, quello sulle fototrappole: "Questi apparecchi wifi erano già stati usati per monitorare la fauna, con ottimi risultati, nella zona dell’ex polveriera di via Milano (dove non sono tuttora presenti cartelli relativi alla privacy per il posizionamento di fototrappole), pertanto era stata richiesta una nuova fornitura di altre due fototrappole per poter espandere il monitoraggio su tutto il territorio del PLIS. Anche questi apparecchi sono stati consegnati in ufficio per il controllo da parte della Regione Lombardia, e anche in questo caso sono emersi problemi legati alla privacy, poi alla realizzazione dei cartelli, poi all’acquisto delle schede SIM per trasmissione dati in wifi . Di fatto non abbiamo più visto le fototrappole da utilizzare per monitoraggio della fauna, attività che comunque avrebbe permesso di realizzare per le GEV il monte ore previsto dalla Regione".

Dopo aver chiarito i punti critici presenti nella relazione della plenaria di dicembre, Milanesi ha concluso la lettera spiegando che "quanto scritto è stato necessario a tutela della mia credibilità per il ruolo che ricopro nelle GEV , ma vista la valutazione sicuramente negativa del mio operato emersa dalla relazione redatta dall’ufficio, ritengo doveroso rinunciare in modo irrevocabile al ruolo di coordinatore per sgombrare il campo da contrapposizioni che non gioverebbero allo svolgimento del servizio GEV e precisando che non è mia intenzione fare da capro espiatorio per problemi non imputabili al sottoscritto".

Luca Marca


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commenti


Manuel

21 marzo 2025 16:46

Onore a Milanesi!
Non mi cimento oltre, perché potrei beccarmi una querela (non parlo solo dell’amministrazione).
Verrà il giorno che i panni sporchi, che i più conoscono, si potranno pubblicamente esibire... allora la rivoluzione.

Stefano

21 marzo 2025 20:28

Insomma in nome della privacy ogni abuso diventa lecito. Ed ogni abusante tutelato. Vien da chiedersi allora se quello della privacy non sia un escamotage per tutelare i malviventi.

Manuel

22 marzo 2025 05:22

Della serie: come trasformare uno strumento di civiltà in un mostro.