Corso Matteotti, così muore commercialmente una delle strade più belle di Cremona. Tra palazzi storici e saracinesche abbassate
Corso Matteotti, verso il deserto commerciale. Una strada importante nella quale ormai i negozi chiusi sono la stragrande maggioranza. Spesso la nostra attenzione e preoccupazione è solo per il cuore stretto del centro: corso Campi, le vie commerciali attorno al Duomo (via Mercatello, via Solferino, via Platina), piazza Stradivari, via Monteverdi, corso Vittorio Emanuele o il disastro di corso Garibaldi. Ma ci sono zone (anche buona parte della periferia) nel quale un commercio storico, radicato da decenni e in alcuni casi anche da secoli (vedi corso Matteotti), è quasi sparito.
Corso Matteotti è una delle vie più belle di Cremona. Ci siamo occupati della sua crisi (leggi qui) un anno fa ma ora la situazione continua a peggiorare. E' una lunga strada che da porta Venezia arriva fino a corso Mazzini, a cento metri dal Duomo. Una strada diritta (Strata Recta si chiamava fin dal 1283) su cui si affacciano splendidi palazzi nobiliari:il casino Zaccaria in stile neoclassico progettato dal Voghera, il palazzo Fodri testimonianza dell'architettura lombarda del Quattrocento, palazzo Pallavicino (progetto di Faustino Rodi) , il palazzo Cavalcabò quasi a porta Venezia. Insomma corso Matteotti è sempre stata la strada dei nobili, dei palazzi da cui uscivano le carrozze per la Cattedrale o la campagna risalendo verso porta Venezia (in passato si era chiamato appunto anche "corso Porta d'Ogni Santi"). Una rapida conta delle saracinesche abbassate ne indica più di 20, molto di più dei negozi ancora aperti (quasi tutti concentrati nel primissimo tratto oppure nella parte finale). Persino i liutai che sembravano voler trovare qui lo spazio ideale hanno abbandonato, così pure le attività di ristorazione e, a quanto affermano i pochi gestori rimasti, anche i pochi bar rimasti non se la passano bene. Certo, la concorrenza dei supermercati in zona è forte (Carrefour in via San Tomaso, Esselunga in via Ghisleri altri poco lontano) ma forse non basta a spiegarlo. Tra le botteghe chiuse un timido cartello annuncia la prossima apertura della Pasticceria Delia, un piccolo segnale di coraggio imprenditoriale. Qualche anno fa si ipotizzò di trasformare tutto il corso Matteotti in un transito solo ciclopedonale, tra gli splendidi palazzi antichi, con un commercio di qualità. Dal parcheggio del foro boario fino al centro immersi nella storia e in una strada con un arredo urbano di pregio. Val la pena ripensarci?
Le foto sono di Gianpaolo Guarneri (Fotostudio B12)
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commenti
Pasquino
10 agosto 2022 06:45
Ringrazi Galimberti e la sua folle politica di supermercati ogni dove che ha distrutto il centro
Grande statista
Marco
11 agosto 2022 10:14
Si, converrebbe davvero pedonalizzarlo ed arredarlo a dovere. Le auto di passaggio sono tutte dirette in Piazza Lodi (e potrebbero cmq arrivarci diversamente) oppure verso la scuola materna. La distanza da Porta Venezia a queste location e minima, se fossimo a Milano sarebbe addirittura ridicola. Non male l'idea di creare un bel salotto per l'ingresso in citta.
Patrizia Signorini
11 agosto 2022 19:35
Qualcuno potrebbe spiegare il concetto di commercio "di qualità"? In concreto, intendo, non in teoria....
Gerardo D'Elia
20 gennaio 2023 21:00
Sono Gerardo D'Elia della Pasticceria D'Elia che è aperta da 5 mesi.Grazie per avermi citato nell'articolo, visto il coraggio che ho avuto di illuminare una vetrina, vi aspetto per farvi assaggiare i miei prodotti e se vi va per fare una foto al mio negozio/laboratorio aperto.