25 gennaio 2022

In Corso Matteotti una quindicina di locali in affitto o in vendita: la desertificazione commerciale colpisce duro anche qui

Ancora peggio di Corso Garibaldi, suo malgrado "esempio" sempre citato della desertificazione commerciale in città. Siamo in Corso Matteotti, nel tratto compreso tra Porta Venezia e l'angolo con via Mercatello. Percorrendo il corso, una delle principali vie di accesso verso il centro storico di Cremona, si contano almeno 15 attività cessate. Si tratta quasi esclusivamente di negozi e bar, anche se non manca qualche ufficio.

E dove in questo periodo sarebbe naturale aspettarsi una sequenza di cartelli che promuovono i saldi, è invece un triste susseguirsi di cartelli bianchi con la scritta rossa "Vendesi" o "Affittasi".

Segnali di vita, come cantava Franco Battiato, si notano nell'ultimo tratto del corso, appena oltre l'incrocio di Porta Venezia, dove resistono svariate attività commerciali e diversi esercizi pubblici. Poco oltre e fino alla fine del corso è invece il deserto o quasi: il grigiore dei palazzi non è più interrotto dalle vetrine con la merce in esposizione o dalle luci dei bar. E' un percorso senza soluzione di continuità votato all'assenza, salvo qualche sporadico luccicore di attività ancora in salute.

Se Corso Garibaldi versa da anni in crisi sul fronte commerciale, Corso Matteotti non se la passa meglio e testimonia il graduale spegnimento della città, che dalle porte si propaga lentamente verso il centro storico.

E pensare che Corso Matteotti è una via importante, in grado di raccontare un "pezzo" importante della storia cittadina. Lungo questo corso che collega il cuore della città con porta Venezia, infatti, s'innalzano antichi palazzi nobiliari. Il casino Zaccaria, in stile neoclassico progettato da luigi Voghera, lo splendido Palazzo Fodri, testimonianza dell'architettura lombarda del Quattrocento, poi Palazzo Pallavicino progettato da Faustino Rodi e prosgeuito dal Voghera. Infine il palazzo Cavalcabò sull'angolo con via Pallavicino, progettato dall'architetto Visioli.
 
Dunque corso Matteotti conserva ancora il fascino dei vecchi palazzi e il volto dell'antica e nobile strada di un tempo ma commercialmente vive una crisi profondissima. Anticamente era la Strada Recta, poi italianizzata dopo il Cinquecento in Strata Dritta e nella mappa del 1751 corso Porta d'Ogni Santi dal nome della porta. Dopo l'assassinio di Umberto I divenne corso a lui intitolato e con la Repubblica di Salò, quando ogni nome monarchico venne soppresso, fu corso della Repubblica. Subito dopo il 25 aprile del '45 diventò corso Giacomo Matteotti.
 
Nelle immagini in alto a scorrimento, i negozi chiusi in corso Matteotti. Foto Gianpaolo Guarneri - Studio B12


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