Così Lauro Guindani, un pensionato, tiene pulita la ciclabile del Maristella o la strada verso il centro anziani dello Zaist
Un ciclista arriva veloce e quasi lo sfiora: “Se non ci fosse il Lauro che pulisce...”. Lauro Guindani, 64 anni, ex operaio in pensione, incassa senza scomporsi il complimento. “Mi diverto, è un bel passatempo. Le persone guardano e passano, ma dai loro sguardi capisco che sono soddisfatte”.
Gli basta questo per essere contento del gran lavoro che, lontano dai riflettori e senza chiedere nulla in cambio, fa: tenere in ordine il suo quartiere e quello vicino. Come stupirsi se è con lui che il Comune ha sottoscritto uno dei 'patti di collaborazione', l'alleanza con quei cittadini che si fanno carico di interventi di manutenzione di spazi pubblici.
Dopo una vita in una grande azienda metalmeccanica, Lauro avrebbe potuto godersi il meritato riposo della pensione e continuare a coltivare la sua passione per la fotografia. Invece non è mai fermo. Non lo è stato nemmeno in questo giovedì e nei giorni precedenti. “Ho sistemato, procedendo per lotti, una parte della ciclabile del Maristella: io abito là dietro”. Spazza via i rami e smista i rifiuti ma, soprattutto, taglia l'erba che cresce lungo i due lati della pista e la libera dai pezzettini sbriciolati di asfalto a fianco della sede stradale. Non è una cosa semplice.
“Vengo qui nella tarda mattinata o il pomeriggio quando il traffico è meno intenso (si fa per dire, ndr). Devo comunque sempre prestare attenzione alle automobili e alle moto che sfrecciano”. I suoi arnesi sono badile e carriola, ramazza e rastrello, secchi e palette, oltre agli indumenti di sicurezza: giubbetto giallo catarifrangente, guantoni bianchi e stivali. Il confronto tra il 'prima' e il 'dopo' vale più di mille parole: prima la ciclabile era sporca e inguardabile, dopo risplende e sembra addirittura più larga. Di certo, più attraente.
Il volontario del Maristella osserva i risultati del suo impegno. Da martedì ha riempito di erba e terra qualcosa come 12 cassonetti marroni.
Di recente Lauro ha dovuto riporre i suoi arnesi di lavoro, ma solo a causa di un guaio fisico e delle insistenze del suo medico, che gli aveva imposto riposo assoluto. Repressa a fatica la tentazione di aggirare quella prescrizione e risolto il problema, si è messo subito all'opera riprendendo da dove aveva interrotto sistemando la porzione della ciclabile dal distributore Tamoil all'edicola, compreso il piazzale intorno. “Tra i miei compiti c'è anche quello di segnalare al Comune anomalie come questo cartello pericolante”.
Pochi minuti alle 18, il momento di riporre i ferri del mestiere e rincasare. “Andrò avanti domani e nei prossimi giorni. Faccio le pulizie di Pasqua, come una volta nelle nostre cascine”.
Prima del Maristella, si è dato da fare allo Zaist pulendo, in due riprese, il tratto da via Salomon al Centro anziani. “E per me qualcosa di naturale, parte del mio istinto, del mio modo di essere. Tutto qui. Non lo faccio per mettermi in mostra o ambizione. Sto bene e mi sento di dare il mio piccolo contributo a Cremona. Quando, la sera, finisco e vedo che intorno è tutto a posto, sono felice. Posso sembrare un pazzo, ma a me non importa altro. Punto”, dice. Per poi aggiungere con orgoglio e un filo di commozione: “Vengo dalla campagna e ho confidenza con i lavori manuali perché mi basta mettere in pratica gli insegnamenti appresi dai miei genitori”. Dalla madre, Maria, e soprattutto dal padre, Battista. “Da piccolo li guardavo e ho imparato come si fa”. Adesso sono gli altri a guardare, con interesse e a volte con indifferenza, lui. “Non pretendo di essere un esempio per nessuno, ma mi piacerebbe che altre persone si svegliassero. Bisognerebbe trasmettere già dalle scuole quella cosa preziosa che è il bene comune”.
Poi saluta e si allontana spingendo l'inseparabile carriola.
Nelle foto Lauro Guindani e la ciclabile del Maristella prima e dopo la pulizia
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