Così è nata piazza Lodi, dove c'è il Carrefour c'era una chiesa. Tornerà la "stretta dell'ospitale" che la collegherà a piazza Giovanni XXIII
Nelle scorse settimane è stato finanziato dal bando regionale di Rigenerazione Urbana con 14 milioni il progetto di recupero del comparto di via Radaelli. Il progetto prevede la possibilità di una strada pedonale che da via dei Colonnetti possa portare, in un affascinante percorso tra giardini e vecchie strutture, fino alla piazza del vecchio ospedale (oggi piazza Giovanni XXIII), recuperando una vecchia idea che risale addirittura alla prima gestione del sindaco Zaffanella che, grazie ai suggerimenti dell'architetto de Crecchio, ne fece approvare già il nome con “Stretta dell'ospedale” dalla commissione toponomastica. Il tentativo era appunto di recuperare dal punto di vista abitativo tutto il comparto di via Radaelli, con gli ex contenitori ospedalieri per le cucine e gli uffici amministrativi, partecipando a un bando regionale per abitazioni per anziani e di housing sociale, riproponendo l'affascinante percorso pedonale tra via dei Colonnetti-Piazza Lodi e Piazza Giovanni XXIII. Insomma una parte di vecchia Cremona torna all'antico. Il nostro Maurizio Mollica con le sue ricerche ci aiuta a capire com'era e com'è nato quest'angolo di vecchia Cremona
Cremona ancor prima d’essere città, da piccolo accampamento romano subì un’espansione verso est. E' per primo Tacito che scrive e segue quest’ espansione suburbana, principalmente per scopi residenziali, in Cremona colonia romana, intorno all'anno zero. Cremona esisteva quindi già da 200 anni e non superava non superava Via Aselli, il vecchio alveo della Cremonella, che scaricava in Via Mercatello le acque per unirle al Padus in largo Boccaccino e Via Platina. Probabilmente, la Cremonella, 150 anni prima dell’espansione, fu deviata di 90 gradi all’ altezza di S.Siro e Sepolcro e dirottata a nord tra le vie Robolotti e Regina Teodolinda e da lì in Via Antico Rodano.
Infatti il tracciato di Via Postumia ( Via Gerolamo da Cremona – S.Michele ) fu costruito nel 148 AC ammettendo che la Postumia, grande via consolare, fosse la strada costruita sull'argine del Padus ( o meglio la sponda non regimentata ), tagliando la vecchia foce della Cremonella naturale quindi poco prima che venisse deviata.
L’argine o sperone, viene descritto anche da Angelo Grandi nel 1860 ed identificato nella parallela di Via Gerolamo da Cremona, cioè Via Ceresole.
Se chiudiamo gli occhi e immaginiamo Cremona una zona boschiva sulla riva del Po, vedremo: La sponda ( argine ) tra le Vie Gerolamo da Cremona e Ceresole e la foce della Cremonella in fondo a Via Mercatello in discesa verso il Po.
Come afferma Pontiroli infatti, Cremona fu costruita da quota elevata orientale a quota meno elevata occidentale e a ferro di cavallo.
Se continuiamo a immaginare, la vecchia Cremonella passante sul tracciato di Via Aselli, in discesa leggera di quota verso Via dei Colonnetti e Vicolo dei Tre Re,
si potrebbe dedurre che piazza Lodi fosse una palude della Cremonella! A soli 100 m dalla sua foce, rigurgitava acque quando il Po era in esondazione e non ne riceveva la portata. La deviazione della Cremonella avviene quindi a scopi difensivi di un castrum in espansione.
Così il ramo Via Aselli si atrofizza, asciuga i terreni laterali rendendoli successivamente abitabili. Nasce cosi la proto Piazza S.Tomaso, detta poi Tomaso Lodi ed infine PIAZZA LODI.
Facciamo ora un salto temporale nell’anno 1000. Il fulcro della piazza era la chiesa di S.Tomaso. Fondata apparentemente nel 1066 dai ricchi cremonesi Roza e Cremosiano , con attiguo cimitero, campanile, pozzo e cortile. In realtà tale chiesa esisteva già dal 1039 ed era Benedettina, ampliata poi nel ‘66 grazie alle sopracitate ricche donazioni.
Nel 1078 vennero traslate nella Chiesa S.Tomaso le spoglie dei Santi Marcellino e Pietro. (per S.Pietro si intende Pietro da Verona, con il coltello nella testa visibile anche in Duomo sopra la Bertazzola ). Nel 1100 la figlia dei due cremonesi ormai defunti, dona al divenuto Monastero di S.Tommaso, un appezzamento di terra con annessa abitazione.
Alcune date importanti restano degne di nota: La chiesa, nel 1500 fu Olivetana, nel 1614 le spoglie dei martiri Marcellino e Pietro vennero traslate definitivamente nella cripta del Duomo. Il 14 aprile del 1741 un terremoto purtroppo danneggiò la Chiesa che venne riassestata poi dal vescovo Litta e chiusa a fine 1700.
Demolita nel 1785 fu trasformata in rimessa per carrozze e cavalli nel 1800 Nel 1900 fu sede di un’ impresa di Pompe Funebri della famiglia Poli.
Nel 1970 tale fabbricato divenne il primo supermercato cittadino, ora Carrefour di Piazza Lodi. La via d’accesso al supermercato nel 1750 era la chiesa e Contrada S. Tomaso.
Piazza Lodi deve il nome alla potente famiglia dei Lodi Mora che qui risiedevano, probabilmente già dal 1200.
Il Palazzo ora detto Zaccaria Lodi e oggi di proprietà del Cavalier Arvedi, era un insieme di singoli fabbricati, riuniti in un solo grande palazzo nobiliare da GianBattista Lodi nel 1600. I Lodi furono decurioni, pittori e consiglieri. Uno degli ultimi Lodi, il Marchese Antonio, fu l'acquirente della chiesa soppressa di S.Tommaso nel 1785.
Infine restando sempre in Piazza Lodi non si può non accennare alla nuova riqualificazione tanto attesa e forse finalmente al varo della Stretta del Vecchio Ospedale, una vera e propria via che taglia l’ospedale vecchio e che mette in collegamento Piazza Lodi con Piazza Govanni XXIII.
Tale strada esisteva già dal 1500 menzionata come Contrada Cacognae. Nel 1600 viene nominata Contrada Cocogna. Nel 1750 era conosciuta come Stretta dell'Ospitale.
Assorbita dall’ espansione dell'Ospedale cittadino, decade a fine 1700. Come spesso accade nella toponomastica cittadina, il vecchio toponimo Cocogna viene riattribuito e storpiato in Cottogna o Coccogna ad indicare l’attuale Via Gallarati. Il progetto di riqualifica prevede di unire le due piazze aprendo i due portoni che attualmente chiudono la vecchia via. Un portone si vede dall’ angolo tra Piazza Lodi e Vicolo dei Colonnetti , mentre l’ altro da Piazza Giovanni XXIII alla sinistra del voltone che metteva in comunicazione la ex chiesa di S.Francesco con il resto dell'ospedale ( voltone del Foppone ). A volte l’immaginazione va a braccetto con la speranza e credo sarebbe bello un giorno poter passeggiare e non solo immaginare la via di collegamento fra due portoni, inizio e fine di due piazze tanto importanti quanto storiche.
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commenti
Marco Tanzi
29 agosto 2021 10:21
Bell'articolo, grazie. Il San Pietro citato non è San Pietro Martire ma San Pietro Esorcista (un altro ancora...), lo si vede in Duomo nel catino absidale di Boccaccio Boccaccino e nei bassorilievi dell'arca nella cripta
François
29 agosto 2021 11:59
Benissimo! Da che ci sono, suggerirei di girare la statua di Monteverdi che è orientata al contrario.
Michele de Crecchio
29 agosto 2021 17:36
Miracoli della burocrazia. La via "Stretta dell'Ospedale" era stata cosi denominata, recuperando un vecchio toponimo, come piaceva fare al saggio Sindaco Zanoni, per indicare la strada di accesso al parcheggio interno di via Redaelli, sia dalla piazza Giovanni XXIII che dalla piazza Lodi. Un paio d'anni or sono,lLa Commissione Toponomastica, decise, con zelo degno di miglior causa, di abrogare la denominazione "zanoniana" che ora verrà ripristinata. Speriamo che in qualche magazzino comunale siano conservate le vecchie tabelle marmoree e che almeno la spesa per la loro riproduzione non debba essere ripetuta,