28 giugno 2022

Così è nato ed è cresciuto corso Garibaldi, luogo di vita e lavoro di una classe sociale: quella dei commercianti

Perchè la crisi di Corso Garibaldi? Al di là della concorrenza dei centri commerciali, della trascuratezza da parte delle amministrazioni, delle scelte viabilistiche e commerciali perchè da centro del commercio cremonese si è ridotto a contare ventisette negozi chiusi? Eppure questa zona di Cremona è nata e si è sviluppata grazie al commercio, alle botteghe, alle case-negozio. Il nostro Maurizio Mollica ha realizzato questo articolo sul corso Garibaldi come enclave del commercio, risalendo alla sua realizzazione e alla creazione di una classe sociale nuova, quella dei commercianti. 

Corso Garibaldi è il prosieguo di Corso Campi, si differenzia da quest’ultimo per la presenza di Palazzi Signorili che hanno origini antichissime.

Tale Corso nominato nel tardo 1500 Strata Magistra ha un’unica toponomastica da Platea Parva ( Piazza Stradivari ) fino a a Porta S.Luca. Un rettilineo importante lungo un chilometro e con un unico nome.

Corso Campi è il Cardo Maximo del Castrum, che si estende dall'attuale Piazza Marconi a Via Palestro in linea retta. Il Cardo terminava nell’ intersezione delle Vie parallele Antico Rodano e Cesare Battisti, poiché qui scorreva la Cremonella, come protezione nord della città originale fondata sulla pianta del Castrum Militare.

Ciò che era extra Castrum poteva essere una sorta di “tangenziale ovest” con il bivio Palestro/Garibaldi ad indicare le direttrici per Bergomun e Mediolanum. In parallelo, anche il limite est ( angolo delle Due Colonne o Forcello ) identifica il bivio Gerolamo da Cremona/ Matteotti quale “tangenziale est” con direttrici Mantua e Brixia.

E a sud ?

A sud vi era il Padus, molto più ancorato al rialzo del Castrum, senza possibilità di spazio o attraversamento, una protezione naturale che avvolgeva l'insediamento a sud/ovest, a sud e a sud/est . La Cremonella, dopo la deviazione a 90 ° (impartita dai Romani) a metà Via Aselli, proteggeva il lato nord , mentre il parallelo Marchionis , proteggeva solo inizialmente il lato est, presso Via Manzoni.

Tutto questo per capire che Corso Garibaldi era extra Castrum ma anche successivamente extra urbe. Infatti almeno fino al 700 DC non esiste. Zone alte e asciutte, lontane dalle acque del Po, probabilmente con qualche Domus abbandonata per le scorribande dovute a continue guerre.

Anche La Cataulada di Gualazzini, come insediamento Bizantino del 600 DC, nonostante se ne parli, resta un’ipotesi troppo fantasiosa e non supportata da reali prove.

Nulla di certo si sa neanche su Cremona Longobarda e sulla sua estensione, ma l'ipotesi è che si sia sviluppata verso nord/est presso S.Michele e non invece sul lato opposto ove è situato il nostro Corso.

Tra il 900 ed il 1000 Cremona si trova al centro di traffici commerciali all'epoca importanti.

La Chiesa, nello stesso periodo è cresciuta in potenza e controlla la città . I Vescovi danno protezione alla città, con piccoli eserciti privati e fortificazioni delle zone religiose e dei loro palazzi. In cambio chiedono dazi e fedeltà politico-religiosa.

Ma i traffici commerciali creano piano piano una classe sociale nuova, quella dei Commercianti.

Ben presto i Commercianti con le loro ricchezze entrano nel mirino della Chiesa e chiedono indipendenza.  Per ottenerla spostano le loro merci fuori dal controllo daziario della città.

Sfruttano il Fiume navigabile, creando vie di comunicazione accessibili. Si inizia forse dallo stoccaggio di merci per non entrare in collisione col territorio urbano controllato dai Vescovi. La proto Civitas Nova , potrebbe esser nata così, in Contrapposizione alla Civitas del Vescovo.

In seguito alle ubicazioni di magazzini, le famiglie di commercianti iniziano a costruire abitazioni, per salvaguardare i loro beni.

Nascono i Fondachi, edifici di deposito merci dove spesso i commercianti dimorano e dove viene ergonomizzata la logistica.

Palazzi, mura e poi torri abitative, persino chiese con absidi esterne alle proprietà e ingresso all’interno delle proprie corti.

In uno spazio vuoto ed agreste i depositi potrebbero esser stati dislocati in modo disordinato e distante, il necessario per non invadere il magazzino di un altro commerciante.

Questo potrebbe aver creato un assetto delle vie più irregolare e impreciso tutt’ora visibile a un’ occhio attento. L'inizio della Civitas Nova potrebbe quindi essere un insieme poco omogeneo di famiglie di commercianti che hanno implementato i loro antichi magazzini con abitazioni e corti.

Non a caso le Contrade (le vie) hanno spesso nomi di casati o famiglie.

Passando il tempo le famiglie forse più corporative e meno rivali nel loro commercio, tendono ad aprire le corti, cercando un’ appartenenza comune che si concretizza nella nostra Strada Magistra, creando poi un palazzo comunale proprio (Palazzo Cittanova) e un altro duomo, quello di S. Agata.

Da qui e con questi profondi cambiamenti nascerà una politica nuova, verranno chiesti diritti di riconoscimento ed indipendenza e si eleggeranno Podestà propri. Lo scontro civile è inevitabile. La Guerra Civile tra Cittanoviani e Cremonesi, durerà quasi 150 anni.

La nuova città ormai è quindi fatta. Una struttura irregolare probabilmente nata su insediamenti post-commerciali, dove lo spazio è stato poi occupato da abitazioni e porticati, orti e cortili.

Si parla di almeno 350 anni di modifiche e di una Civitas Nova che giunge al 1300, pronta per le costruzioni imponenti e lussuose del 1400 e 1500.

Famiglie consolidate quali Trecchi, Stanga, Raimondi che acquistano, modificano, demoliscono abitazioni per creare i loro Palazzi di Potere, abbelliti con opere d'arte.

Una zona signorile che mantiene una sua opulenza sino al 1800 e che riesce addirittura ad incrementarla nei primi del 1900 , quando il Centro Storico verrà “demolito” dall’ edilizia del Regime che sposterà le attività di decine di commercianti su Corso Garibaldi.

Per i cittadini cremonesi Corso Garibaldi è quindi la strada dei negozi e delle botteghe, che sbuca sul piazzale della Chiesa di S Luca e svolta a destra nelle mura nord della città, trasformate nel vecchio passeggio, luogo amato dai cremonesi tra il 1800 e il 1900.

Le foto sono di Aurelio Betri e figlio e mostrano corso Garibaldi com'era tra Otto e Novecento. Si può notare la sfilata ininterrotta delle botteghe e i balconi delle facciate ornati da splendide ringhiere in ferro. Poi Palazzo Cittanova prima del restauro condotto tra il 1914 e il 1925 e la chiesa di sant'Agata con l'imbocco del tratto meridionale di corso Garibaldi

Maurizio Mollica


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