29 dicembre 2021

Covid e rincari, almeno il 30% dei locali pubblici sarà chiuso per Capodanno. E il Comune rimborsa l'AEM per gli stalli di sosta tolti a favore dei plateatici

Almeno il 30% dei ristoranti e dei locali di Cremona chuiderà per Capodanno. La stuazione nel comparto dei pubblici esercizi è difficile da due anni a questa parte, ma oggi si fa "allarmante". La definizione è di Alessandro Lupi, presidente della FIPE - Confcommercio di Cremona, che guarda a quello che dovrebbe essere uno dei periodi più importanti dal punto di vista lavorativo ed economico con grande apprensione. Con lui tutti gli esercenti cremonesi. "Probabilmente la Lombardia entrerà in zona gialla da lunedì - commenta Lupi - e i dati relativi al nostro comparto sono allarmanti. Abbiamo tantissimi ristoranti che a fronte delle disdette hanno deciso di tenere chiuso per Capodanno. Non possono sostenere i costi della merce e dell'apertura a fronte di un calo drastico della clientela e tra oggi e domani molti di noi dovranno decidere cosa fare".

Complici anche le restrizioni riguardo assembramenti, balli e festeggiamenti, ai ristoratori non resta scelta: "La cosa paradossale è che molti faranno il Capodanno nelle case - osserva Lupi - in condizioni meno sicure di quelle che si potrebbero avere in un ristorante e senza alcun controllo. Due anni non hanno insegnato niente, non sono serviti e siamo arrivati a questo punto del tutto impreparati".

Su Cremona città, dice Lupi, "prevediamo che almeno il 30% dei locali resteranno chiusi per la fine dell'anno. Probabilmente anche più del 30%. E chi resterà aperto lo farà correndo qualche rischio perché è chiaro che chi vuole festeggiare non si aspetta una cena 'ingessata' al tavolo".

La mazzata di fine anno va ad aggravare un trend in continuo peggioramento. "Già adesso stiamo vivendo una sorta di lockdown - argomenta il presidente della Fipe -, la gente non esce, non si muove più. Il calo del giro nei locali in questi giorni è già attorno al 50% e come ho detto è destinato ad aumentare". Non solo: "I rincari di bollette e materie prime pesano ulteriormente e oggi come oggi un ristoratore è costretto davvero a fare i conti al centesimo per capire se gli convenga restare aperto o chiudere e mettere in ferie il personale".

Quella delle ferie, tiene a precisare Lupi, "non è una scelta di comodo: si tratta dell'unico modo per far fronte alla situazione che stiamo vivendo. Purtroppo spesso la gente non lo capisce e ci accusa di chiudere anche quando potremmo restare aperti. Ma il punto è che, conti alla mano, in molti casi costa meno tenere chiuso che restare aperti. Anche questo clima ha contribuito a deteriorare il rapporto con le persone, e quello che era un lavoro basato sulla convivialità, sulla socialità e l'aggregazione, è diventata una lotta. E' un brutto lavorare, ecco".

PLATEATICI E COSTI - Tra i tanti effetti collaterali del Covid, inoltre, c'è anche questo, sempre legato ai pubblici esercizi: i mancati introiti dagli stalli di sosta per auto eliminati per poter ampliare i plateatici di bar e ristoranti. Una misura, questa, che si è resa necessaria per dare un po' di ossigeno agli esercenti che non disponevano di un plateatico (o ne avevano uno molto ridotto) e che comporta per il Comune una piccola spesa aggiuntiva.

E' così che il Comune, con una determina dirigenziale del 24 dicembre, ha stabilito di “Corrispondere ad AEM Cremona S.p.A., in qualità di gestore del servizio di sosta a pagamento, per mancato incasso degli stalli occupati a causa delle concessioni degli ampliamenti di plateatici o nuovi plateatici, nel periodo di emergenza sanitaria da Covid-19, l'importo totale di Euro 7.969,74”.

Una cifra modesta, chiaramente, che rappresenta comunque un segno delle difficoltà ulteriori create dalla pandemia. La determina del settore Lavori Pubblici si ricollega a svariate deliberazioni di Giunta, tra le quali quella del 7 ottobre 2020 ("Azioni riguardanti l'emergenza sanitaria Covid19 e sostegno alle imprese di pubblico esercizio. Concessione ampliamenti dei plateatici ed arredi nel periodo invernale, sino al 31 marzo 2021”) fino alla deliberazione del Consiglio Comunale del 26 ottobre 2020: "Azioni riguardanti l'emergenza sanitaria Covid19 a sostegno delle imprese di pubblico esercizio. Sospensione Cosap degli ampliamenti dei plateatici permanenti e temporanei ed arredi nel periodo invernale".

A fronte di questo, si legge nella determina, “Si rende necessario verificare quanti sono gli stalli interessati e riconoscere ad AEM Cremona S.p.a., per il mancato utilizzo dei parcheggi”, l'indennizzo così come previsto dal “Regolamento Viario e della qualità urbana comunale”. “Oltre agli stalli occupati per concessione permanenti – precisa la determina –, a causa dell'emergenza sanitaria da Covid-19 sono stati concessi diversi ampliamenti di plateatici o nuovi plateatici a sostegno delle imprese di pubblico esercizio. Alcuni di questi sono posizionati su stalli per la sosta gestiti da AEM Cremona S.p.A. con conseguente azzeramento degli incassi calcolati dall'applicazione delle tariffe stabilite dall'Amministrazione Comunale”.

Ebbene, “Dopo attenta valutazione del numero di tali stalli per la sosta occupati a causa dell'emergenza sanitaria fino al 31 dicembre 2021, si quantifica l'indennizzo da corrispondere ad AEM Cremona S.p.A. in Euro 3.058,48 pari a numero stalli 25, per l'anno 2020 ed Euro 4.911,26 pari a stalli 26, per l'anno 2021”.

Nella foto di repertorio, una manifestazione degli esercenti pubblici a Cremona, alcuni mesi fa.

f.c.


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