8 marzo 2023

Cremona abbandonata dal trasporto ferroviario regionale. Una proposta: facciamo dei nostri treni un veicolo di cultura e promozione del territorio, coinvolgendo tutti gli attori

Si sono conclusi, dopo infiniti ritardi, i lavori al sottopasso della stazione ferroviaria di Cremona. E’ arrivato un nuovo treno Donizetti sulla Milano-Treviglio-Cremona, ma non sono terminati i disagi per i pendolari cremonesi. Le linee regionali sono state dimenticate a favore dell’Alta Velocità, la stazione ferroviaria cremonese è stata di fatto declassata, nonostante la sua storia illustre, è sceso definitivamente il sipario sulle uniche linee che toglievano Cremona dall’isolamento, come la freccia della Versilia diretta a Pisa Centrale, i convogli ferroviari sono diventati teatro di una violenza quotidiana. Notizia di ieri, sulla linea Mantova-MIlano un giovane di origine marocchina, prima ha innescato una violenta discussione col capotreno che gli aveva chiesto il biglietto, poi ha aggredito il ferroviere e gli ha dato una testata facendolo finire in ospedale. C’è ancora un speranza di rilancio? Carolina Manfredini, docente di filosofia e scienze umane, lancia una proposta: fare dei nostri treni veicolo di cultura, coinvolgendo tutte le realtà deputate, politiche, sociali, economiche per togliere Cremona dall’isolamento in cui è precipitata, e che non merita.

Il treno, un mezzo ecologico, conveniente e da valorizzare, come veicolo di cultura sociale. Quanto alla sicurezza, questi ultimi tempi, purtroppo, tutto si sta facendo fuorché intervenire in maniera determinata e decisa su questo tema, che mette a rischio uomini, donne, cittadini, bambini e soprattutto il personale ferroviario. Che è costretto a sopportare una situazione che oramai in Italia, da tempo, ha oltrepassato ogni limite immaginabile. La gente ha paura a viaggiare sui regionali, le vantaggiose offerte che da tempo sono in vigore su questa tipologia di treni non sbloccano il nostro timore. No si va in viaggio con la paura di essere derubati, picchiati, o per assistere alle scene che siamo abituati a vedere sui nostri treni. Noi cittadini avvertiamo, intimoriti, che le nostre libertà sono finite, che ciò che sta accadendo a bordo dei nostri mezzi pubblici da troppo tempo è un emergenza sociale che si va sedimentando. Volevo semplicemente segnalare con questa breve comunicazione, a me dettata da molti cittadini non solo cremonesi, la situazione dei treni regionali italiani, completamente stigmatizzati in serie- B-, emarginati e sottomessi agli investimenti che riguardano solo l’alta velocità. Credo di non dire un’eresia, affermando che sono stati dimenticati. Penso alla stazione di Cremona, una città importante che negli ultimi anni, grazie alle eccellenti iniziative fieristiche, gastronomiche, artistiche teatrali e musicali, conosce un ritorno interessante per una città meravigliosa e celebre in tutto il mondo amata non solo da noi cremonesi, e che purtroppo è sempre stata ripudiata dalle ferrovie Trenitalia. Accade che gli interessi sono, giustamente devono essere, posti al primo piano rispetto a quella che si percepisce come una posizione geografica secondaria ed infelice, di una rete di fatto marginale, escluso il tratto verso Milano, che ci penalizza come Cremonesi e come cittadini italiani. Ma possiamo soltanto investire sull’alta velocità abbandonando una rete fondamentale come quella regionale? Perché non potenziare questo servizio, renderlo più controllato e controllabile e, dal punto di vista del marketing, più stimolante? Perché non mettere al centro di nuove iniziative il treno regionale, veicolando una adeguata campagna di sensibilizzazione per l’acquisto di questi biglietti? Non mancano le persone esperte in grado di elaborarle queste strategie creative e attrattive, di tipo turistico o artistico incoraggiando l’acquisto di questi biglietti regionali. E’ ora di smetterla di considerare la stazione di Cremona come secondaria rispetto ad altre stazioni, basta guardarne l’architettura, bellissima che ci ricorda la sua storia, che risale al 1 maggio 1863 e ancora oggi ci affascina perché è una delle meglio conservate per originalità e stile d’Italia. Ricordiamo che fino al 2020 a Cremona fermava la lunga percorrenza di Trenitalia o Freccia della Versilia, in servizio tra Bergamo e Pisa Centrale. Poi, dopo la brevissima parentesi del Pendolino verso Roma, il sipario si è chiuso. Noi cittadini aspettiamo segnali da anni e, davvero, non appare la cosa migliore da fare abbandonare una città incantevole come Cremona ad un destino che non merita. La voce di Cremona si può rialzare, proviamo a mettere in campo qualche idea? Coinvolgere il FAI, il mondo delle Associazioni, il Ministero della Pubblica Istruzione in percorsi in treno verso la città del padre Eridano, dei liutai, dei meravigliosi palazzi, del suo teatro. Coinvolgere le scuole italiane,  portando i nostri studenti in treno a Cremona da tutta Italia, elaborando Progetti didattici specifici, coinvolgendo Università, Istituti cittadini, studiando in treno, leggendo la storia dei paesi che si attraversano installando supporti informatici e digitali a bordo treno. Portare sui nostri treni la cultura, la narrazione letteraria, la sua storia millenaria, l’Aporti, Amati, Stradivari, l’economia cremonese nella storia italiana, le sue industrie, il Grana Padano, le sue eccellenze gastronomiche famose in tutto il mondo e tanto altro. Semplicemente trasformando il treno regionale, anziché in uno spazio chiuso nel timore e nell’ansia di un pericolo e buio sociale, in un luogo di luce per tutti, di cultura perché nel viaggio è sempre stata concepita e tramandata la creatività e la bellezza. Facciamolo. 

prof.ssa Carolina Manfredini docente di Filosofia e Scienze Umane Ghedi. Brescia 

 


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commenti


Ivana

8 marzo 2023 20:42

Complimenti Carolina, davvero c'è bisogno di un progetto comune a tutte le stazioni trascurate, per farle rinascere e tornare ai fasti del passato. L'iniziativa deve sensibilizzare sia i fruitori del servizio ferroviario sia le aziende che possono trarre vantaggi dalla ripresa del traffico di treni regionali

Manfredini Carolina

15 marzo 2023 15:19

Grazie, certamente serve sinergia e collaborazione, ma tutto si può fare quando si intravedono , per tutti, miglioramenti e maggiori vantaggi sociali, di sicurezza ed anche economici. Cremona è troppo bella per subire tale sfregio, Grazie

Sergio

8 marzo 2023 21:17

Idea fantastica quella della professoressa Carolina Manfredini. Il treno come "veicolo" di cultura, sarebbe un modo originale e di grande visibilità per far viaggiare la storia, la letteratura, l'agricoltura, l'architettura e la tradizione liutaia di Cremona. Un'idea che avrebbe una ricaduta in termini economici sul settore turistico, e non solo. Le scuole farebbero la parte del leone con video e quant'altro, passando dall'informatica. Speriamo vada in porto...

Amy

11 marzo 2023 15:26

Riflessione opportuna e condivisibile, soprattutto nelle proposte per una rivalutazione del trasporto ferroviario in chiave turistica e di valorizzazione del territorio. Viaggiamo tutti ma in sicurezza!