Cremona al secondo posto in Italia tra notti tropicali e temperature massime. Ecco com'è cambiato il clima negli ultimi 50 anni: il maggiore impatto registrato a Roma, seguita da Cremona
Sotto la lente gli ultimi 50 anni di evoluzioni del clima nel nostro Paese, analizzando qualcosa come 284 milioni di dati esclusivi raccolti da iLMeteo.it per il Corriere della Sera.
Il risultato è una classifica che vede Roma al primo posto tra le città italiane maggiormente interessate dall'impatto dai cambiamenti climatici. Ma la sorpresa la troviamo appena dietro la città eterna, scoprendo che la nostra Cremona è seconda in questa graduatoria, seguita da Latina, Rovigo e Terni, su è giù per l'Italia da nord a sud, segno che il clima sta cambiando in modo trasversale a tutta la penisola.
I dati presi in analisi partono dal 1° gennaio 1975 per arrivare al 31 dicembre 2024: come detto poco sopra, 284 milioni di dati registrati ora per ora per 365 giorni all’anno in tutti i capoluoghi di provincia in merito a temperatura media e massima estiva (che coincide con la massima annua), caldo intenso, notti tropicali (ossia quelle in cui la temperatura minima non scende sotto i 20 gradi), intensità delle precipitazioni, siccità, temperatura media annuale e temperatura media mensile.
Analizzando i dati di Cremona, si registra un incremento di 3,4° negli ultimi 50 anni siamo passati da una media estiva di 29° ai 32,3° della scorsa estate, con il picco massimo di 33° nel 2003; sensibile anche la variazione della temperatura massima estiva, che dal '75 al 2025 ha segnato +3,8° di variazione termica salendo fino a 39,1° lo scorso anno rispetto ai 36,4° registrati nel '75, con temperature che dal 1975 al 2013 sono state sopra i 40° solo in due occasioni (era l'anno 1983, 2003 e 2013 appunto), mentre dal 2013 al 2019 ad anni alterni hanno raggiunto e superato quota 40°.
Lo stesso trend è seguito anche dal numero di giornate di caldo intenso, passando da 40 a 75 nel mezzo secolo preso in esame, con i picchi sempre nel 2003 (79 giorni), nel 2012 (74 giorni), ancora nel 2018 (73 giorni) e il massimo del 2022 con ben 82 giornate con temperature superiori ai 35°C; dati sovrapponibili al numero di notti tropicali, con temperature che dalle 21.00 ale 08.00 non scendono mai sotto i 20°: anche qui a Cremona il balzo è notevole, passando dalle 29 del 1975 alle 77 della scorsa estate, con i valori più alti registrati nel terribile 2003, nel 2018 e ancora nel 2022, rispettivamente con 87 notti, 83 notti e 85 notti.
Se invece valutiamo l'intero arco dell'anno, la temperatura media annuale è aumentata di 2,7° dal '75, passando da 14,2° a 16,3° con la previsione di arrivare sui 16,5° nel 2030; per quanto riguarda invece le precipitazioni, se escludiamo il piovoso 2024, la linea non è particolarmente marcata, anche se negli ultimi 5 anni la tendenza è leggermente sopra la media.
Mettendo dunque a sistema tutti questi dati, la Cremona si è dunque posizionata al vertice della classifica delle città su cui il cambiamento del clima negli ultimi anni ha segnato i maggiori effetti, effetti sicuramente non migliorati dalle notoriamente pessime condizioni dell'aria dovute all'inquinamento atmosferico da polveri sottili e dalla sempre più scarsa presenza di alberi e di zone verdi che svolgono un ruolo fondamentale nel mitigare il caldo torrido delle estati cremonesi.
Foto da https://www.corriere.it/
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commenti
Manuel
27 giugno 2025 10:07
Il cambiamento climatico è una realtà!
Assicurato ciò, non voglio addentrarmi sulle cause, in modo da evitare inutili polemiche.
Preso atto, finalmente, che il clima è cambiato (e cambierà), mi auguro che i politici inizino a riprendere in considerazione il 4% di superficie agro-pastorale da destinare all’improduttivo: nel nostro caso, significherebbe circondare i campi di alberi e siepi.
Questa strategia non risolverebbe da se’ ed automaticamente il problema surriscaldamento, ma sarebbe un tassello utile per mitigare un pochino le estati, invertire la rotta e migliorare la biodiversità.