Cremona città delle fontane...senz'acqua. Spente quella di Porta Po, via Palestro e giardini di Piazza Roma

A Cremona, città del grande fiume e con una provincia ricca di corsi d'acqua (tra cui Adda, Oglio, Po, Serio e numerosi canali), non piacciono le fontane. Il sindaco Zaffanella sognava di mettere una grande fontana anche nella grande aiuola spartitraffico di via Mantova dove ora c'è la sagoma del violino realizzata dall'Arch. Carboni, perchè "La ricchezza di Cremona è la liuteria e l'agricoltura che si è svuluppata grazie alla presenza di fiumi e canali". E invece no, le fontane non sono più "di moda". Sono un esempio quella spenta ormai da mesi a Porta Po, quella dello scultore Ruffini dedicata alla resistenza in Via Palestro e le naiadi del Seleroni nei giardini di Piazza Roma. Nella mitologia greca le naiadi erano proprio divinità delle acque. Ora sono le divinità cremonesi della siccità. La giustificazione che era stata data fu che nelle Invasioni Botaniche del 2018 la base delle naiadi venne trasformata provvisoriamente in "vaso". Da allora però non venne più ripristinato lo zampillo d'acqua. Da qualche settimana è spenta anche quella dell'aiuola centrale del parco di Piazza Roma. Secondo un accordo che venne fatto dal Comune di Cremona, il funzionamento delle fontane cremonesi dovrebbe essere curato da Padania Acque. Al tempo della giunta Perri si era pensato ad un concorso di idee per la riqualificazione di Piazza Stradivari mettendo al centro una fontana "a scomparsa" che potesse indirizzare lo sguardo dei turisti provenienti da Corso Vittorio Emanuele sullo zampillo più alto e poi sul maestoso torrazzo. In attesa di sapere quanto durerà questa "siccità burocratica", non ci resta che visitare le città vicine dove le fontane sono tutte in bella mostra, accese. 

Foto Carlo Capurso