12 dicembre 2021

Cremona e Casalbuttano hanno ricordato il centesimo anniversario dell'uccisione di Attilio Boldori

Cremona ha ricordato il centesimo anniversario dell'uccisione di Attilio Boldori, avvenuta nel primo pomeriggio dell'11 dicembre 1921 in località Traballino di S. Vito di Casalbuttano. Un manipolo di fascisti, reduce da una scorreria nella provincia, in maniera fortuita incrociò una vettura in panne. Si trattava dell'automobile sulla quale viaggiava Attilio Boldori, che stava recandosi nel cremasco, ad un'iniziativa della lega delle cooperative. Boldori era un personaggio noto, era stato infatti rappresentante socialista in Amministrazione provinciale, di cui era stato vice-presidente, ed al Comune di Due Miglia, di cui era stato Sindaco.  Boldori era dunque un bersaglio facile. I manganellatori fascisti lo riconoscono, si fermano, lo circondano, lo insultano, lo spintonano. Lui non può far altro che tentare la fuga, a piedi, attraverso i campi. Ma gli inseguitori lo raggiungono all'altezza della Cascina Marasca di San Vito di Casalbuttano. Lo assalgono e lo bastonano selvaggiamente. Solo quando Boldori è esanime, a terra, i fascisti smettono e se ne tornano in città. Attilio Baldori morirà all'ospedale di Cremona senza aver ripresa conoscenza. Aveva 38 anni, lasciò nel dolore e nella miseria la moglie e due figli in tenera età.

Nella prima sessione parlamentare della XXVI Legislatura, nel 1921, l'on. Enrico Dugoni prese la parola in aula per protestare contro l'uccisione di Attilio Boldori. "Parlo - disse Dugoni - con l'animo commosso ed addolorato per la tragedia che ha colpito l'uomo, il nostro compagno caduto sotto i colpi della solita mazza ferrata. Onorevoli colleghi, Boldori avrebbe potuto essere nostro collega se Lazzari, anziché optare per Cremona, avesse optato per Milano. Boldori sarebbe venuto fra noi e l'avreste conosciuto ed ammirato e stimato, come lo stimammo e l'amammo noi, che con lui avemmo consuetudini ventennali di vita, di lavoro e di fede. Egli non ha dato nella sua vita un solo argomento di giustificazione all'aggressione che lo ha massacrato". 

La figura di Attilio Boldori e di Ferruccio Ghinaglia, giovane studente universitario esponente del P.C.d.I., massacrato qualche mese prima, il 21 aprile 1921, sono state ricordate sabato, con cerimonie pubbliche alle 10 al Civico Cimitero con omaggio alle tombe di Attilio Boldori e Ferruccio Ghinaglia; alle 14 in Località Traballino di S. Vito di Casalbuttano con omaggio alla stele dedicata al martire, e l’intervento del Sindaco, Gian Pietro Garoli ed alle 15 con omaggio alla lapide, realizzata dal prof. Mario Coppetti, installata, nell'occasione del 90°, sulla facciata dell'ex Municipio di Due Miglia.Si è tenuta poi in Sala dei Quadri di Palazzo Comunale, un’assemblea pubblica dedicata agli studenti, relatore il Presidente del Consiglio Comunale di Cremona, avv. Paolo Carletti, che ha svolto un approfondimento sugli avvenimenti cittadini del 1921, dedotti dagli atti consiliari insieme al professor Giancarlo Corada e al prof. Franco Verdi. . Nel pomeriggio nella Sala riunioni di Palazzo Due Miglia si è tenuta un’assemblea cittadina di approfondimento del contesto dell'avvenuto (1920) completamento della riorganizzazione dell'entità amministrativa del Capoluogo.  

 

 


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