20 marzo 2025

Cremona e i suoi bar: nuove aperture in centro e chiusure nei quartieri. In vendita lo storico bar Roma di Corso Mazzini, che continua a portare avanti l'attività da 47 anni

C'è movimento nei bar cremonesi, tra nuove aperture, prossime chiusure e passaggi di testimone.

Partiamo dal quartiere Po dove, dopo l'addio all'ultima edicola della zona, tra pochi mesi è prevista anche la chiusura del Bar Mincio, nell'omonima via. Bar tabaccheria storico per il quartiere, che già in quella piazzetta fra via Lugo e via Mincio aveva visto lo scorso dicembre abbassarsi le serrande di un altro storico negozio, la cartoleria Mondo Scuola. Nelle prossime settimane dunque anche l'ultima serranda rimasta alzata nella piazza si abbasserà definitivamente, salvo che qualcuno decida di subentrare nella gestione.

Passiamo al centro, dove invece ha recentemente aperto un nuovo locale bar in piazza della Pace, accanto allo storico Rio Bar, nelle sale che fino a un paio di anni fa erano accoglievano la Creperia mentre in piazza Stradivari ha aperto da pochi giorni "Spurchiss", che accompagna al nome l'invito "dai un morso, bevi un sorso", dunque un bar-degustazione nei locali dell'ex negozio di scarpe Marenoni dove la tradizione culinaria e vernacolare la fanno da padrone, richiamando col nome la memoria di un altro storico locale cremonese, l'osteria "de Spurcacìn" che si trovava a poche distanza da qui, in via Beltrami angolo con via Cerasa e dove si mangiavano merluzzo (il venerdì), polpette e frittata e l'immancabile trippa, accompagnati da generose "staffe".

Resta invece ancora chiuso e per ora pare non ci siano indiscrezioni sulla sua sorte, il dirimpettaio di "Spurchiss", ossia l'ex Bar Flora, all'angolo tra corso Vittorio Emanuele e via Monteverdi con il plateatico in piazza Stradivari, altro storico locale fondato nel 1905 nella palazzina liberty di proprietà di Fondazione Città di Cremona, da sempre punto di rifirimento della clientela più importante e i personaggi più in vista di Cremona, oltra ad essere stato a lungo un punto di riferimento per i giocatori di biliardo (stecche e boccette). Negli ultimi anni invece ha vissuto una vita travagliata tra aperture e chiusure, l'ultima appunto a fine novembre dello scorso anno.

Proseguirà invece ancora l'attività un altro storico bar, il Bar Musetti, già Bar Roma (in passato di proprietà di Douglas, "re" di panini e tramezzini), di Corso Mazzini, aperto nel settembre del 1977 dalla famiglia Salviati, anche se i titolari stanno cercando di capire se ci sia qualcuno interessato a prendere le redini del bar e portare avanti la gestione: "Per ora non chiudiamo, anzi. Però dopo 47 anni di attività, se trovassimo qualcuno disposto a portare avanti l'attività, saremmo disposti a discuterne. Abbiamo avuto dei contatti, molto interlocutori, vedremo". Un'attività che ha visto passare la storia di Cremona davanti alla sua vetrina, testimone dei cambiamenti della società e delle persone: "I nostri vecchi erano meno istruiti ma di sicuro sono riusciti a realizzare e vivere dei bei tempi per tutti, mentre ora è crisi per la maggior parte. C'è poi una burocrazia che non aiuta, anzi, disincentiva e non mancano certi 'chiari di luna' che fanno passare la voglia di mettere su un'attività" è lo sfogo del titolare, che racconta anche come siano cambiate le abitudini dei cremonesi: "Fino a una decina di anni fa tenevamo aperto fino alle 2 di notte perchè c'era sempre movimento; adesso, un po' per la nostra età e un po' perchè è cambiata la situazione, chiudiamo alle 8 di sera".

Insomma, tra aperture, chiusure e chi "tiene botta", bar ed esercizi pubblici continuano a testimoniare e raccontare i cambiamenti della città e della società. 

Michela Garatti


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commenti


ennio serventi

20 marzo 2025 11:43

per quanto ne so l'osteria "de Spurcacin" era in via Sicardo nei locali, che fino a qualche tempo fa, ora non so, ospitavano una trattoria. Da "Spurcacin" ci andavo quando in casa si decideva di bere, al pasto,un goccio di vino. Da "Spurcacin" si vendevano vini prevalentemente meridionali dai nomi dei paesi di origine, tipo "Trani" e "Manduria". Li cavava da una serie di rubinetti che erano posti nella parete che fronteggiava il retro del bancone riversandolo nella bottiglia che si portava da casa.