4 marzo 2021

Cremonesi sempre più vecchi, per ogni 100 bambini 231 anziani, stranieri più giovani e in crescita

Una popolazione sempre più anziana dove per ogni cento bambini di età compresa fino ai 14 anni, ci sono 231 persone di età superiore ai 64, mentre in provincia e in Italia il valore è più basso ed è rispettivamente di 195 e di 179. E’ forse il dato più emblematico contenuto nell’annuario statistico del Comune di Cremona relativo al 2020, contenente i dati del 2019, precedenti cioè, l’insorgere della pandemia da covid-19, che ha in parte rimescolato le carte. I cittadini residenti a Cremona, ricalcolati in base ai dati del Censimento Istat, sono 72.399 ed il 48% dei cittadini sono maschi (34.942) e il 52% femmine (37.457). 

La struttura per età evidenzia una popolazione più anziana di quella rilevata in media sia sul territorio provinciale, che nazionale: l’età media dei residenti è di 47,2 anni, mentre sul territorio provinciale è di 46,6 anni e in Italia di 45,7. I bambini fino a 14 anni sono l’11,6% della popolazione, mentre in provincia sono il 12,6% e in Italia il 13%. La popolazione cosiddetta attiva (15-64 anni) è il 61,6% della popolazione, mentre in provincia è il 62,8% e in Italia il 63,8%. Gli anziani oltre i 64 anni a Cremona sono il 26,8%, mentre in provincia sono il 24,6% e in Italia il 23,2%. 

Gli stranieri residenti a Cremona sono 10.920, in lieve crescita rispetto all’anno precedente di 87 unità. Il 52% sono maschi (5.646) e il 48% femmine (5.274). Gli stranieri incidono per il 15% sul totale dei residenti; mentre in provincia e in Italia l’incidenza percentuale è più bassa (rispettivamente il 12% e l’8%). 

La struttura per età evidenzia una popolazione straniera giovane e in crescita: l’età media degli stranieri è di 33 anni, i bambini (da 0 a 14 anni) sono il 19% del totale, la popolazione attiva è il 77% e gli anziani sono solo il 4%. La comunità più numerosa è quella rumena (38%), seguita da quella albanese (11%) e marocchina (9%). Nel comune di Cremona nel 2019 sono state rilasciate 412 cittadinanze, il 75% in più rispetto all’anno prima. 

Per quanto riguarda il bilancio demografico della popolazione residente, si evidenzia che nel 2019 sono nati 469 bambini, 79 in meno rispetto al 2018, il 31% dei quali sono di nazionalità straniera. I decessi sono stati 851, cioè 44 in più dell’anno prima (807). Il saldo naturale (differenza tra nascite e decessi) è negativo (-382) ed il deficit di nascite rispetto ai decessi è dovuto esclusivamente ai cittadini italiani, in quanto per gli stranieri il saldo naturale è positivo (+126). Positivo è anche il saldo migratorio del totale resi- denti (+485). 

Considerando i residenti per stato civile si ha che il 45% sono coniugati, il 42% celibi/nubili, il 4% divorziati e il 9% vedovi. La maggior parte delle famiglie (43,6%) sono formate da un solo componente, dato in costante crescita negli ultimi anni, a fronte di una diminuzione delle famiglie for- mate da 2 o 3 componenti. Anche il numero dei matrimoni è in costante diminuzione rispetto agli anni precedenti (176 nel 2019), soprattutto se si tratta di matrimoni con rito religioso. 

Dai dati tratti dalle dichiarazioni dei redditi dell’anno d’imposta 2018, risulta che il reddito complessivo medio per contribuente è di 25.171 euro e, nel dettaglio, il 33% dei contribuenti ha un reddito inferiore ai 15.000 euro, il 34% tra 15.000 e 26.000 euro, il 27% tra 26.000 e 55.000 euro e solo il 6% supera i 55.000 euro. Il 37% dei contribuenti ha redditi da lavoro dipendente, il 31% redditi da fabbricati e il 26% redditi da pensione. 


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