6 luglio 2025

Da Lourdes a Medjugorje a piedi: il pellegrinaggio della speranza di Jacques Le Poulain, un francese di Brest, incontrato sul lungo Po

Da Lourdes a Medjugorje a piedi, passando per il lungo Po di Cremona. A compiere la straordinaria impresa è Jacques Le Poulain, un sessantaquattrenne di Brest, in Bretagna, in viaggio da cinquantuno giorni. Occhialini e ampio basco tipicamente francesi, zaino, maglietta e bermuda in varie sfumature di grigio, Jacques si ferma volentieri a scambiare due chiacchiere con me (che, dopo l’incontro fortuito, avvenuto all’incirca all’ora di pranzo, mi riprometto solennemente di ripassare con serietà la lingua dei cugini d’Oltralpe…).

Cosa la spinge ad affrontare una fatica simile? Qual è la motivazione?

Jacques risponde senza esitazioni: “Si tratta un’esperienza spirituale (spirituelle). Cammino… prego (Je marche… je prie): è il pellegrinaggio della speranza. In passato, sono giunto a Santiago di Compostela ed anche a Roma... Durante la settimana trascorsa a Lourdes, ho conosciuto alcuni malati ed i ragazzi diversamente abili del “Centre Ker Arthur” di Châteauneuf-du-Faou: mentre proseguo il mio itinerario, scrivo delle carte, per condividere l’esperienza con loro”.

Che tragitto ha seguito?

“Sono partito da Lourdes ed ho fatto tappa a Nostra Signora del Laus e a Nostra Signora di La Salette. Ho percorso la Via Francigena ed ho superato il Colle del Monginevro. Conto di arrivare a Medjugorje prima del 21 Agosto”.

Ci può raccontare qualcosa della sua vita?

“Ero idrografo nella Marina nazionale e sono sposato da trentasei anni con Françoise. Abbiamo quattro figli (Morgane, Marie, Claire et Pierre) ed altrettanti nipotini (Louis, Camille, Félix e Blanche)”.

In famiglia, come giudicano quest’avventura?

“Mi supportano tutti”.

Cosa porta con sé?

“Qualcosa da mangiare, un capo da indossare di notte, una tenda da campeggio, dell’acqua, le bacchette da trekking, il telefono, la protezione solare. Sulle spalle, ho la mia casa: la cucina, la camera da letto…”.

Sorride. È il momento dei saluti: ognuno riprende la sua strada. Mi viene in mente un’ultima domanda, ma, quando mi volto per rivolgergliela, Jacques è già sparito. Se non avessi la sua foto nella galleria dello smartphone, penserei di aver avuto una visione.

Barbara Bozzi


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