24 agosto 2025

Siamo entrati nel Politeama, senza fiato per la straordinaria bellezza tra le rovine a venti metri da corso Campi. E a settembre asta con il prezzo crollato a 91mila euro

Senza parole, con il cuore a pezzi entrando a testimoniare una simile meraviglia a pochi metri dal corso Campi. E la macchina fotografica ha immortalato quel che resta del teatro Politeama, sorto nel 1897 sulle ceneri del Teatro Ricci distrutto da un incendio l'anno prima. Scorrete una a una le immagini del bravo Francesco Sessa, resterete stupiti di quello che Cremona sta perdendo nell'indifferenza totale e in pieno centro. Certo non è più quella straordinaria opera dell'architetto Achille Sfondrini, un genio nella costruzione dei teatri (suoi sono il Lirico di Milano, lo Storchi di Modena, il Verdi di Padova, l'Opera di Roma o l'Apollo di Lugano) ma gli spazi, una piccola parte degli stucchi, alcuni affreschi, la cupola e l'imperdibile storia ci sono ancora. A settembre andrà all'asta per soli 91mila euro. Il teatro, compreso tra via Arisi e via Cesare Battisti, era un vero gioiello, lo avevano definito il regno del liberty. Già, il Politeama. Quanti sanno che c'è, che ne esiste ancora una parte, sia pure ridotta, piallata, mutilata, cementata? Eppure a venti metri da corso Campi ma con la grande cupola visibile anche in lontananza, lo spazio della platea del teatro c'è ancora. E' vero mancano tutti gli arredi, mancano gli stucchi, i palchetti ma appunto quella che la Soprintendenza definisce “spazialità” c'è ancora tutta. Ma non solo quella, come testimoniano le fotografie di Sessa. Non servono altre parole, le immagini dicono tutto. Cremonesi, un sussulto. Fateci quello che volete ma non buttiamo quasi 130 anni di storia nel cuore della nostra città. (m.s.)

Tutte le fotografie sono di Francesco Sessa


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commenti


Ale

24 agosto 2025 08:27

Chi ha detenuto un po' di potere decisionale a Cremona, da sempre è stato poco lungimirante. Ha bistrattato, demolito, lasciato andare in rovina bellezze cittadine. Dalle porte, alla chiesa di San Domenico, alle demolizioni intorno alla Cattedrale, al Vecchio Ospedale, e l'elenco è lunghissimo. Il trend prosegue purtroppo. Si spera sempre nell'intervento di qualche privato illuminato.

marco

24 agosto 2025 17:56

Ogni epoca porta nuovi modi di pensare e nuove visioni della città.
Tanto è stato eliminato ma tanto è stato creato.
Poi con il senno del dopo ci si rammarica di quanto fatto.
Il vecchio ospedale è stato sostituito da quello attuale che verrà a Sua volta sostituito.
Le demolizioni intorno alla Cattedrale sono state volute dalla Chiesa per liberare il complesso e creare uno spazio più ampio e libero attorno alle strutture storiche.
Un bene...un male....credo che quanto rimane debba essere custodito e preservato da assalti speculativi e cementificatori.
Poi il restauro del Politeama comporterà un impegno economico iniziale e anche nel tempo che sarà difficile sostenere considerati anche tutti i progetti in essere o in programmazione per rinnovare la città.

emmedi

24 agosto 2025 19:48

Ma che scempiaggini dice costui ? L' isolamento del Duomo voluto dalla Chiesa ? ... e" tanto è stato creato" ? Cosa ? I totem ? Le strisce blu? Le piste ciclabili deserte? Ma di che parla ?

marco

25 agosto 2025 05:31

Poi le piste ciclabili deserte le vede solo lei che non vede le biciclette taroccate e trasformate in scooter elettrici girare indisturbate per la città.....la percepisco un pochetto confusa.

Marco

25 agosto 2025 09:10

Ma lei conosce solo un briciolo storia cremonese o scrive sciocchezze a random..così.... per dimostrare la sua superficialità?...triste

harry

26 agosto 2025 16:56

Una parte dei caseggiati che occupavano la zona absidale del Duomo era la Canonica, e non solo. Tanto è vero che c'era un collegamento tra l'abside centrale e il caseggiato con voltone sottostante, come ha ben documentato il Soresini nella mappa del Duomo del 1822 ("La Sfragistica Cremonese" - Giuseppe Sigismondo Ala Ponzoni, ripresa ne "Il Duomo di Cremona" - Alfredo Puerari) e quasi un secolo più tardi il Camelli in un pregevole acquerello (Museo Civico).
Voluto, l'isolamento, immagino con un permesso .......

Davide

24 agosto 2025 20:32

Il problema che è rimasto solo quel pezzo , hanno costruito e ristrutturato tutto il resto guadagnandoci bene , la parte critica vincolata l’hanno lasciata al disfacimento del tempo

Chicca

24 agosto 2025 21:40

Davide hai ragione! Purtroppo il comune ha il potere di buttare soldi in cavolate, vedi totem, a cremona se non ci fosse il cavaliere Arvedi a fare belle cose (poi tutti contro Arvedi per acciaieria) ! Il comune non ha mai soldi per le cose serie solo per le cavolate!