L'inquinamento Tamoil è datato, il Gip archivia. "Sotto la Bissolati il cherosene c'è. Perché?" ribadiscono i legali della società sportiva
La Tamoil non inquina più. L'inquinamento esistente sotto la Bissolati è datato e non è frutto della barriera idraulica non funzionante. Così il Gip del Tribunale di Cremona ha archiviato definitivamente le richieste dei legali della Bissolati (Gian Petro Gennari, Monica Gennari e Claudio Tampelli) e del radicale Guido Ruggeri (avvocato Vito Castelli) di opposizione alle richieste di archiviazione del caso da parte della Procura della Repubblica. Certa è la presenza di cherosene ma non è dimostrabile - secondo il Gip - la sua datazione posteriormente al 2011".
Ovviamente non soddisfatti i legali della Bissolati, Gennari e Tampelli che in una nota fanno notare che. "I fatti rimangono quelli che sono stati accertati nel processo penale conclusosi nel 2018, fatti non smentiti con l’ordinanza del G.I.P.; ordinanza nella quale viene valutato come mancante dell’elemento oggettivo il reato contestato nel capo di imputazione: omessa bonifica.
La valutazione che non possiamo condividere nella decisione del G.I.P. è quella di non avere accolto la nostra richiesta di disporre nuove indagini in ordine all’ipotesi di un “nuovo” reato d’ inquinamento.
Dall’ordinanza emerge che la contaminazione di aree esterne è tuttora presente, ma assume che, allo stato degli atti, non è stata raggiunta la prova che vi sia un passaggio di idrocarburi dal 2018 in poi.
La prova di un nuovo inquinamento non è stata raggiunta perché i consulenti della Procura non hanno effettuato le indagini in ordine al tracciamento del prodotto, alla sua speciazione e datazione che sarebbero state necessarie allo scopo. La necessità dell’effettuazione di tali indagini è stata, peraltro, richiesta dal TAR al Comune di Cremona con la sentenza n. 306/25 stante (pag. 16 Sent.)
Le indagini sopra ricordate risultano necessarie per verificare la tenuta o meno della barriera idraulica. Indagini che la Procura e i sui consulenti non hanno ritenuto di eseguire.
Resta difficile comprendere perché le indagini ritenute utili in sede amministrativa, non sino state ritenute utili ed eseguite dai consulenti della Procura: la finalità dell’accertamento è il medesimo.
L’area della Bissolati, dopo diciotto anni dall’auto denuncia della Tamoil e dopo quattordici anni nei quali è in funzione la procedura di ripristino ambientale, è ancora inquinata. Resta difficile ipotizzare che quanto ancora oggi presente in Bissolati sia unicamente quanto residua dall’inquinamento ante 2007; momento dell’istallazione della barriera idraulica".
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commenti
celin
23 agosto 2025 06:25
L'unica cosa che mi viene da pensare dopo aver letto l'articolo è che l'inquinamento persiste, sia esso vecchio o nuovo, e quindi Tamoil deve bonificare tutto al 100x100 rimuovendo anche la attività di deposito e il suolo sgombero e senza inquinanti va affidato alla Città e usato per utilità pubbliche.