29 gennaio 2025

Davanti al Torriani la scritta "Itis, femminismo tossico" in risposta allo striscione "Quante donne ancora?"

ITIS , FEMMINISMO TOSSICO è la scritta comparsa questa mattina, 29 gennaio, in risposta allo striscione "Quante donne ancora?" che evidenzia l'impegno degli atToriani della scuola di via Seminario contro la violenza sulle donne.  
"Parafrasando l'imbrattamento che l'installazione del Torriani ha subito a inizio gennaio, potremmo semplicemente rispondere "la tossicità non ha genere".
Prendiamo atto di quanto è potente l'azione civile del gruppo Teatro dell'Itis e di quanti lo sostengono. Non abbiamo cancellato la scritta che imbratta il nostro manifesto, non cancelleremo neanche quest'ultima comparsa sul muro, non continueremo il botta e risposta. Speriamo solo che, in un Paese libero, ci sia concesso di continuare ad esprimere il nostro impegno contro la violenza sulle donne" è la dichiarazione degli atTorriani
 
Nelle foto la scritta sul muro che costeggia la tangenziale sul lato opposto rispetto all'itis e il manifesto precedentemente imbrattato


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commenti


Stefano

29 gennaio 2025 19:15

Non penso ci sia un problema in Italia di libertà ad esprimere il proprio impegno contro la violenza sulle donne in merito a cui sono pienamente solidale, il che non significa assolverle su tutto e quindi permettere o giustificare ogni capriccio che fanno.

Vacchelli Rosella

30 gennaio 2025 00:17

Non capisco quali possano essere i 'capricci' che lei imputa al genere femminile. Quello che viene dopo la virgola tradisce un non dichiarato giudizio di forte censura e di piccata critica del mondo femminile che lima di molto quella solidarietà e adesione che attesta prima della virgola. Il concetto di capriccio si connota di superficialità, leggerezza, immaturità, minorità che sembrano definire il suo giudizio sul mondo femminile. Io non conosco donne che facciano capricci o che pretendano assoluzioni su alcunché ma solo il diritto da poco conquistato (e peraltro in forma parziale) di abitare la Terra con le stesse opportunità che l'umanità maschile da sempre si è arrogata.

Stefano

30 gennaio 2025 08:58

Le spara grosse. Perciò la superficialità è la sua a non ammettere che anche la donna come l'uomo,possa fare dei capricci.

Stefano

29 gennaio 2025 19:37

A partire da quella giovane donna che in quei di Parma ha partorito ucciso e sepolto nel giardino i suoi neonati, all' insaputa, si disse, dei suoi stretti familiari. Quali reazioni ha suscitato in voi questo fatto?Colpa del patriarcato?

Frank-N-Furter

30 gennaio 2025 06:18

E tutti crediamo che nessuno (NESSUNO!) dei sui familiari, fidanzato compreso, si sia mai accorto di niente....non sarà strettamente colpa del patriarcato ma farsi due domande sul ruolo della famiglia, non solo in questo caso, eh? Il problema prima ancora che giuridico è culturale, quindi probabilmente sì, colpa anche del patriarcato. Non ci sono leggi che tengano fino a che non si affronta seriamente il problema dell'educazione, all'interno delle famiglie e nella scuola. Facile anche "prendersela" con i vari trapper (che personalmente ritengo nullità, culturalmente e musicalmente), come seminatori di odio, sono il frutto di questa mancanza di cultura. Che non vuol dire che dobbiamo per forza volerci tutti bene ma che si deve imparare a convivere civilmente.

Stefano

30 gennaio 2025 10:54

Guardi siamo d'accordo su quasi tutto. Anch'io stento a credere che nessuno sapesse in famiglia ma a proposito i giudici cos'hanno deciso? Che non c'erano complicità in famiglia? Se si allora le sue obiezioni le rivolga a loro, ma sappia che in quel parentado ci sono anche delle donne.Riguardo ai trapper io non ho affatto stima. Riguardo al patriarcato forti dubbi li avrei in questo caso. Più che altro mi vien da pensare ad un senso di onnipotenza femminile fondato su un'esasperata delirante emancipazione di genere.

antonella

30 gennaio 2025 07:53

Ma è femminismo tossico voler rimanere vive?

Norberto

30 gennaio 2025 10:35

Dal povero Adamo in poi...cherchez la femme

Stefano

30 gennaio 2025 11:37

A ciascuno le sue, secondo giustizia e verità. Non sempre e solo la colpa alla donna, come non sempre e solo la colpa all' uomo, caso per caso, senza generalizzazioni.