Differenziata "fai da te", fenomeno in aumento con cestini pieni di sacchi in città. Pochi controlli e ancora dubbi sulla tariffa puntuale
E' bene chiarirlo subito: il problema non è la tariffa puntuale, ma l'inciviltà di alcuni concittadini. Da tempo arrivano segnalazioni di lettori, con tanto di foto come quelle che pubblichiamo qui, di cestini in città ricolmi di sacchi e sacchetti di rifiuti indifferenziati. Un colpo d'occhio che intristisce e al tempo stesso il segnale di un calo del senso civico, incrementato, questo sì sebbene indirettamente, dall'introduzione della sperimentazione per la tariffa puntuale. Molti cremonesi, evidentemente, nel tentativo di risparmiare i sacchi con il tag per la tariffa puntuale, stanno buttando rifiuti indifferenziati in comuni sacchetti e approfittando dei cestini sparsi per la città.
Segnalazioni di questo genere arrivano un po' da tutte le parti di Cremona, dal centro alle periferie. Il problema, come sempre, sta nei controlli, che evidentemente non sono sufficienti. Non lo sono alla fonte, ossia sui sacchi azzurri e su quelli per plastica o vetro conferiti nei contenitori posti nei condomini o fuori dalle case. E non sono sufficienti, i controlli, per le vie della città, dal momento che il fenomeno non fa che aumentare.
Introdotta dal primo di settembre, la sperimentazione della tariffa puntuale sarà in vigore per un anno, ossia fino a settembre del 2022. Da quel momento il Comune dovrà decidere come proseguire e adottare gli eventuali correttivi. Una delle richieste rregistrate con maggiore frequenza è quella relativa al volume dei sacchi, che dovrebbe essere parametrato alla composizione del nucleo familiare. E' infatti chiaro che un single non può produrre lo stesso quantitativo di rifiuti di una famiglia media o di una famiglia numerosa. Di qui la richiesta volta a prevedere sacchi di diverso volume da distribuire a seconda del numero dei componenti il nucleo familiare.
Da quanto si apprende, i controlli sull'andamento della sperimentazione sono pochi e quasi inesistenti le multe. E' chiaro che in questo modo non si fa che favorire chi ha poco senso civico, che anziché utilizzare i sacchi muniti di codice, ricorre ai cestini riducendo così il quantitativo di rifiuti "tracciabile" e risparmiando indebitamente.
I dati sin qui usciti sull'andamento della raccolta differenziata a Cremona, d'altra parte, parlano di un peggioramento dal punto di vista qualitativo. Si ha in altre parole un aumento dei sacchi della differenziata ma al tempo stesso un calo dei rifiuti riciclati. Lo ha confermato tempo fa lo stesso assessore Maurizio Manzi nella sua risposta a un'interrogazione di Saverio Simi (FI) e lo ha ribadito anche Forza Italia in un recente comunicato (qui l'articolo).
Altri problemi segnalati dai cittadini riguardano l'incertezza sui costi della Tari, dal momento che allo stato attuale non è possibile prevedere se vi sarà in effetti una riduzione o meno per i cremonesi. “Ad oggi - ha detto l'assessore Manzi il 2 dicembre rispondendo a Simi - non è possibile fornire indicazioni circa il bilancio preventivo del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti per l'anno 2022 in quanto esso è in fase di predisposizione”.
Altre preoccupazioni, infine, riguardano eventuali contestazioni in fase di pagamento della Tari. Il Comune ha infatti la possibilità di rilevare, grazie al tag, il numero di sacchi conferiti da ogni utenza, ma quest'ultima non ha, al momento, strumenti di controllo o comunque la possibilità di dimostrare quanti sacchi ha effettivamente conferito. Ad esempio: se il Comune rileva che un dato utente ha conferito 10 sacchi ma questo ritiene di averne conferiti otto, come può dimostrarlo? Come può verificare il dato del Comune? Ad oggi non è possibile una verifica di questo tipo e sono in molti a porsi la domanda.
Resta stringente il problema del "conferimento selvaggio" in città, a fronte del quale sarebbe opportuno incrementare i controlli.
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