Domenica al Parco del Po tornano le "Sottocanna" del CAVEC
“Sottocanna in Circuito”, in programma domenica al Parco del Po dal Club Amatori Veicoli d’Epoca Cremona (CAVEC) è molto più di una semplice raduno di motociclette degne di un museo, dal momento che si tratta di veicoli che, nella stragrande maggioranza, hanno almeno un secolo di vita. “Reperti” tecnologici che, solitamente, si vedono solo nei musei ma che qui, invece, sono ancora perfettamente funzionanti. E che riescono a dar vita ad una vera e propria esperienza narrativa che porta i visitatori indietro nel tempo, fino all’inizio del Novecento. Tantissimi i partecipanti, oltre un centinaio, provenienti da tutta Italia. “Un vero e proprio record – conferma il presidente del CAVEC Claudio Pugnoli – che testimonia di una manifestazione che, sempre più si è affermata grazie a una identità unica. Oltre settanta motoveicoli animeranno il raduno dinamico, quello più tradizionale. Altri quaranta, invece, racconteranno, con una esposizione statica, la storia della BMW”. “La mostra tematica rappresenta un valore aggiunto del raduno ed è capace di rendere unica ogni edizione. – continua Pugnoli – Abbiamo pezzi davvero straordinari, quasi impossibili da vedere anche nei musei e che, invece, gli appassionati potranno ammirare al Parco del Po”. I partecipanti inizieranno ad arrivare sin dalla prima mattina. Per accendere i motori, con i giri in pista, occorrerà invece attendere le 10. Con la sola pausa per il pranzo le prove continueranno fino alle 16, quando sono in programma le premiazioni.
L’esemplare più vecchio è una Excelsior 21/217p del 1909 mentre la più recente (per quanto possa apparire strano), una Peugeot del 1934. Ci sono tanti marchi oggi scomparsi, esemplari quasi unici che testimoniano di costruttori futuristi e visionari oggi scomparsi. Ci sono marchi noti ancora oggi, come le Guzzi (con il rombo caratteristico dei loro motori), le Gilera e le Harley Davidson. E poi ci sono le BMW, le protagoniste assolute di questa edizione. Impossibile non citare la R 32. Lanciata nel 1923, fu la prima motocicletta costruita dalla casa bavarese. Circa un anno e mezzo dopo arrivò la R37 (anch’essa presente a Cremona): primo modello da competizione dello stesso costruttore. E poi tanti altri esemplari, anche più recenti ma comunque già apprezzatissimi dai collezionisti. Se la mostra statica è di sicuro interesse, il raduno dinamico è (forse) ancora più affascinante. Perché, con il “Sottocanna” ci si immerge, per qualche ora, davvero, nella vita di un secolo fa. I centuari - ed è bello come tra loro ci siano anche tanti giovanissimi, persino con qualche millennials - sono vestiti a tema. I più eleganti indossano giacche e panciotti, i pantaloni alla zuava con calze scozzesi. Per le signore abiti lunghi, cappelli e ombrellini per ripararsi dal sole, in anni in cui nobile era il pallore. Per i più sportivi, quelli che stringono il manubrio di una moto da competizione, caschi in pelle, come i guanti lunghi fino a proteggere quasi tutto l’avambraccio, occhialoni e foulard svolazzanti per la velocità. E poi c’è la musica, quella della Bourbon Street Dixie Band. Note che evocano il jazz americano, con il ritmo ben marcato, le sonorità particolari e i timbri degli strumenti abbinati tra loro in modo singolarissimo. Carica vitale ed emozioni vibranti che non si spengono quando le note lasciano spazio ai rombi delle motociclette. Nella massima sicurezza, a gruppetti, sfilano lungo l’anello della pista ciclabile (che ricorda proprio l’autodromo di Monza, nato proprio un secolo fa). Uno spettacolo davvero unico non solo per gli appassionati di motori ma da chiunque voglia lasciarsi coinvolgere in questo “viaggio a ritroso nel tempo”.
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