Dopo 53 anni si riapre alla comunità la "Cascina Mulino" di Ca' de Bonavogli. E lo fa in occasione della 375esima festa dell'apparizione al Santuario
Un santuario sulle rive del canale Delmona, al suo fianco un antico mulino con la ruota che gira lentamente, mossa dal costante flusso di un canale che passa lì davanti; poco più in là, un antico ponte romano in pietra a vista, caratterizzato da due arcate, attraversa il canale e dà l'imbocco a una stradina che prosegue verso nord. Così fino al 1971, quando il ponte venne abbattuto, cambiando la fisionomia di quel luogo. Chissà quante volte la piccola Monica, sorda e muta dalla nascita, nel 1650 avrà attraversato quel ponte, forse lo fece anche nel giorno in cui le apparve la bella Signora che le ridonò la parola, dando vita alla devozione mariana in quell'angolo di terra dove dapprima venne costruita una cappelletta e poi, nel 1712, il santuario mariano di Maria Madre della Parola Divina.
Quest'anno, in occasione della celebrazione del 375esimo anniversario di quella apparizione, ci saranno naturalmente le celebrazioni nel Santuario: domenica 13 luglio alle 10.00 in programma il Rosario ed a seguire alle 10.30 la Messa Solenne mentre nel pomeriggio alle 18.00 verrà recitato il rosario, accompagnato dai vespri e dalle benedizione di bambini e malati, preceduti dalla tradizionale offerta della cera.
Ma la cosa altrettanto interessante, insieme all'importante anniversario del Santuario, è la riapertura della Cascina Mulino, che sorge proprio davanti al santuario mariano: dopo 53 anni infatti questa storica cascina, sempre di proprietà privata, tornerà ad aprirsi alla comunità. La cascina è rimasta chiusa per decenni, dopo l'abbattimento del ponte e dopo aver perso la sua funzione principale di molitura; passata diverse volte di proprietà, non è mai più stata aperta ma è sempre rimasta celata dietro la pesante cancellata e l'alto muro di cinta. Ora invece, acquistata da una famiglia locale, la cascina torna ad essere un punto di riferimento per il territorio: resterà comunque sempre una proprietà privata ma, vista l'occasione dell'anniversario, nel pomeriggio dopo la messa sarà aperta per un momento di convivialità, alla riscoperta delle tradizioni e della storia del luogo, per far rivivere ancora una volta quell'aia che in passato aveva accolto decine e decine di persone, lavoratori, abitanti, fedeli di passaggio. E chissà che in futuro non possa diventare magari anche un punto di riferimento e di accoglienza proprio per quei fedeli e pellegrini che giungono al santuario per una preghiera, un momento di riflessione o di ricerca di conforto nel silenzio della campagna e della chiesa.
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commenti
Michele de Crecchio
11 luglio 2025 00:11
Avendo avuto, a suo tempo, la felice opportunità, con altri cari amici, di essere ospite dell'ex-antico mulino, quando lo stesso era stato mirabilmente trasformato in abitazione dall'indimenticabile geometra comunale Guido Acerbi e dalla gentile consorte (abilissima cuoca), non posso che essere felice di questa bella notizia e congratularmi con chi l'ha resa possibile!