29 novembre 2021

Dopo le promesse al vento, si riapre il dibattito sull'inceneritore. Degli Angeli: "Necessario adeguamento alla normativa europea e chiusura entro il 2029"

Lo spegnimento dell'inceneritore di Cremona è stato al centro della prima campagna elettorale del sindaco Galimberti. Come è andata a finire è sotto gli occhi di tutti: zero passi concreti. Un nulla di fatto su tutta la linea. Anzi, con la vendita di Linea Group ad A2A la possibilità che il Comune possa adottare decisioni di rilievo sull'impianto si fanno ancora più esigue.

A tornare sull'argomento, chiedendo di intraprendere le necessarie azioni per la chiusura del termovalorizzatore entro il 2029 e, nel frattempo, adeguarlo alla normativa europea, è ora il Movimento 5 Stelle che prende posizione attraverso il consigliere regionale Marco Degli Angeli.

Sul Cremona 2030 - osserva il consigliere -, dopo tanti annunci, è sceso un silenzio preoccupante. La pandemia non deve far dimenticare i temi ambientali né quello che localmente le amministrazioni possono fare: ossia chiedere più controlli alle aziende, per ridurre i loro impatti”.

Il focus della questione è l’inceneritore di Cremona: nel 2017 Regione rinnovò l’AIA fino al 2029, ma già allora si parlava di dismissione anticipata al 2024. Aggiunge quindi Degli Angeli: “Tante cose da allora sono cambiate e l'attenzione della Politica si è ora proiettata sulla possibile chiusura anticipata. Ma Linea Reti e Impianti Srl sostiene che se la data di scadenza dell’AIA è quella del 2029, non è intenzione della società richiedere una scadenza anticipata. Peccato - chiarisce Degli Angeli - che lo stesso Provvedimento regionale, facilmente reperibile sul sito della società, precisa come la scadenza, fissata per legge, determini in realtà solo il periodo entro il quale sarà necessario effettuare il riesame dell'autorizzazione. Non sussiste quindi nessuna incongruenza tra la durata dell'AIA (2029) e le prospettive di una possibile dismissione anticipata al 2024, prefigurata nella nota di LGH.

Il consigliere ricorda che andrebbe inoltre precisato che il riesame dell'autorizzazione dovrà essere condotto ben prima del 2029. “Questo - spiega Degli Angeli - perché l’ UE, in data 12 novembre 2019, ha approvato le migliori tecniche disponibili (BAT) a norma della direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per l'incenerimento dei rifiuti. In tal senso è quindi necessario che il Comune chieda un riesame dell'AIA per adeguarsi alle migliore tecnologie disponibili e riprenda con A2A, attuale proprietario dell'impianto, nell'ambito di Cremona 2030, per il quale è sceso un preoccupante silenzio, spinga per la possibilità dello spegnimento dell'inceneritore prima del 2029".

"Cremona sta già soffocando - conclude l'esponente dei 5 Stelle - e a dimostrarlo sono i dati inconfutabili: a maggior ragione il riesame dell’AIA, da parte del Comune può essere disposto anche in virtù del fatto che, ad oggi, esistono migliori tecniche disponibili le quali consentono una notevole riduzione delle emissioni. Non ci sono quindi più scuse, il Comune può e deve attivarsi secondo la normativa vigente”.

f.c.


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