E questa sera luci spente e alzate gli occhi al cielo per l'ultima Superluna dell'anno, meglio se lungo il Po
Stasera, dalla campagna alla città, spegnete le luci (ed anche le bollette avranno piacere) ed alzate gli occhi al cielo. State in silenzio ed osservate il nuovo, ennesimo spettacolo della volta celeste, con l’ultima Superluna dell’anno, la Luna del Castoro. Questa sera il nostro satellite raggiungerà la sua fase di Luna Piena e apparirà più grande e luminosa nel cielo, chiudendo una serie di quattro Superlune consecutive iniziate ad agosto con la Luna Blu. La visione della Superluna di novembre varierà a seconda del fuso orario. Mentre sulla costa Est degli Stati Uniti si raggiungerà il culmine nel pomeriggio, in Italia potremo ammirarla al <clou> intorno alle 22:28, mentre a Hong Kong si potrà ammirare la Luna piena all’alba del 16 novembre, alle 05:28. In alcune località, come New York, la Luna sorgerà mentre il Sole è ancora visibile (alle 16:13), regalando un affascinante spettacolo. La Luna che sorge mentre il Sole è ancora visibile, è un evento, sebbene non raro, che cambia a seconda della posizione geografica. Più ci si avvicina all’equatore, più breve sarà il periodo in cui entrambi gli astri sono contemporaneamente visibili; al contrario, avvicinandosi ai poli il fenomeno si prolunga. Ad esempio, a Buenos Aires, il Sole tramonterà alle 19:36, mentre la Luna sorgerà alle 19:45, rendendo possibile osservare il cielo colorarsi di sfumature crepuscolari mentre la Luna piena emerge all’orizzonte. L’evento del 15 novembre segna la fine della serie di Superlune del 2024, ma anche un’occasione per riflettere su come il nostro satellite, nella sua eterna danza intorno alla Terra, abbia sempre avuto un ruolo di rilievo per popoli e culture di ogni epoca e continente. In America la Luna piena di novembre è comunemente chiamata <Luna del Castoro>, nome che riflette le tradizioni delle popolazioni indigene e dei coloni europei, i quali in questo periodo preparavano le trappole per i castori in vista dell’inverno. Tuttavia, diversi popoli nativi avevano nomi specifici per questa luna: per i Cree delle regioni dei Grandi Laghi era “Kaskatinowipisim” o “Luna del Gelo”, poiché il gelo iniziava a formarsi di notte a novembre, mentre per i Tlingit del Pacifico nordoccidentale era “Cha’aaw Kungáay” o “Luna dell’Ibernazione dell’Orso”. Alle ore 22.30 di stasera il nostro satellite sarà in fase di plenilunio, circa 34 ore dopo il suo passaggio al perigeo (ovvero alla minima distanza dalla Terra, a 360.109 chilometri da noi, contro una distanza media di poco più di 384.000 chilometri): per questo motivo il disco lunare apparirà più grande del 5% e più luminoso del solito, come spiega l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope Project. "Questa sovrapposizione tra Luna piena e passaggio al perigeo viene ormai popolarmente indicata come 'Superluna'",spiega l'esperto che aggiunge che "Il termine in sé non ha alcuna valenza scientifica: in astronomia si preferisce parlare di Luna piena al perigeo, ma senza dubbio l’appellativo di Superluna ha un fascino tutto suo". Viene considerata Superluna sia la Luna piena che la Luna nuova, a patto che si verifichino con il nostro satellite prossimo alla minima distanza dalla Terra. "Naturalmente la Luna nuova non è visibile nel cielo, pertanto l’unica Superluna osservabile è quella piena, a meno che non si verifichi un’eclissi di Sole in corrispondenza della Superluna nuova come accadde nel marzo del 2016", precisa Masi. "Nel 2024 le Superlune sono ben nove: quattro piene e cinque nuove". La Superluna del 15 novembre sarà 'ospite' delle stelle dell’Ariete e del Toro, costellazioni collocate nella metà settentrionale dello Zodiaco. Il Virtual Telescope Project riprenderà e mostrerà in diretta lo spettacolo con i suoi strumenti installati a Manciano (Grosseto), sotto il cielo più puro da inquinamento luminoso dell’Italia peninsulare. Ma gli spettacoli celesti, in queste notti d’autunno, non finiscono qui. La notte del 16 novembre il nostro satellite sovrasterà con la sua luce Giove, le stelle delle Pleiadi e Aldebaran, l’astro più luminoso della costellazione del Toro, e il 17 novembre sorpasserà il gigante gassoso. Infine, la Luna chiuderà il mese in bellezza con Marte, che la vedrà in un incontro ravvicinato nella costellazione del Cancro. Novembre è un mese particolarmente favorevole per l’osservazione dei pianeti, praticamente tutti ben visibili nella prima parte della notte. Il più <timido> resta Mercurio, sempre molto basso sull’orizzonte occidentale. Guardando da Ovest verso Est, invece, si potranno facilmente individuare Venere, Saturno, Nettuno, Urano, Giove e Marte, esattamente in quest’ordine. Urano, in particolare, il 17 raggiunge l’opposizione al Sole e sarà dunque visibile per tutta la notte alla massima luminosità e alla minima distanza dalla Terra, anche se è comunque necessario l’uso di un buon binocolo o di un telescopio per individuarlo. Con il Sole che anticipa sempre più il suo tramonto, c’è ancora l'opportunità di ammirare brevemente, sull'orizzonte occidentale, alcuni degli astri caratteristici del cielo estivo, mentre a Est sorgono le costellazioni che domineranno il periodo invernale, tra le quali Toro, Gemelli e Cancro. Inconfondibili a Sud-Est, nelle prime ore della notte, le costellazioni di Orione e del Cane Maggiore, con la luminosissima Sirio, come anche l’Auriga con la sua caratteristica forma a pentagono, ben alta nel cielo. Novembre è infine anche il mese di uno dei più noti sciami di meteore, le Leonidi, che però quest’anno sarà costantemente disturbato dalla presenza della Luna. Doveroso poi un “occhio” al mese che conduce al Natale e al Capodanno. L’ultimo mese dell’anno, dicembre, ci regalerà come sempre uno dei più bei sciami di stelle cadenti: le Geminidi (radiante: costellazione dei Gemelli) tra 10 e 24 dicembre, picco tra 15 e 17 dicembre. Come per le Leonidi, il picco cade proprio in prossimità della Luna e non saranno semplici da osservare. il 7 dicembre inoltre ci sarà l’opposizione di Giove, quindi il momento più indicato dell’anno per tentarne l’osservazione e la fotografia astronomica. 4 e 5 dicembre, dopo il tramonto, doppia congiunzione con la Luna e Venere, che inizierà ad essere visibile per un lungo periodo in orario serale. L’8 dicembre, giorno dell’Immacolata, congiunzione Saturno-Luna osservabile per tutta la serata, il 13 dicembre congiunzione Pleiadi-Luna-Urano, il 14 dicembre congiunzione Luna-Giove, il 18 e il 19 dicembre sera congiunzione Luna-Marte. Infine il novilunio di dicembre sarà il primo dicembre, il plenilunio il 15 dicembre alle ore 10 (distanza dalla Terra di 374.600 km). La Luna Piena di dicembre, giusto ricordarlo, viene invece detta Luna Fredda.
Eremita del Po
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti