Dopo l'ennesimo femminicidio, che ha visto come vittima Clara Angela Crivellin, uccisa a coltellate dal marito (che poi si è tolto la vita) nella campagna tra Pavia e Novara, gli studenti del gruppo teatrale AtTorriani (progetto Otis) hanno celebrato nell'atrio dell'istituto di via Seminario il rito civile che viene ripetuto ogni volta che la cronaca riporta di un femminicidio.
Stamattina dunque il rito si è purtroppo ripetuto in ricordo di questa ennesima vittima: 3 rintocchi di campana tibetana hanno aperto la ritualità per richiamare l'attenzione, quindi tre voci, in differenti tonalità, hanno letto il testo composto dai ragazzi del gruppo di teatro, partendo dalla canzone di Alex Britti Perchè e dal testo Baraye di Shervin Hajipour, (inno alle proteste in Iran scoppiate lo scorso settembre dopo la morte diMahsa Amini); al termine, ancora rintocchi di campana, uno per ogni decina di donne uccise.
Anche l'installazione esterna, lo striscione che si affaccia sulla tangenziale, è parte di questo rito: 'quante donne ancora?' si legge sul telo bianco. Una domanda, una provocazione resa ancora più drammatica dai nastri rossi annodati con un fiocco, a simboleggiano le vittime. Oggi purtroppo se ne aggiungerà un altro.
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