30 settembre 2022

Flavio Caroli, tra ricordi personali e aneddoti, incanta il pubblico in Biblioteca con "I sette pilastri dell'arte di oggi"

L’abituale chiarezza ed eleganza espressiva del Professor Flavio Caroli ha catturato l’attenzione del pubblico della Biblioteca Statale di Cremona dove il Professore ha illustrato il suo libro “I sette pilastri dell’arte di oggi”. Tanta gente per ascoltarlo anche nelle salette laterali a dimostrazione della popolarità di Caroli e del desiderio del pubblico di arte e di bello dopo gli ultimi due anni tormentati. Presentato dal direttore della Biblioteca Raffaella Barbierato, sempre più luogo non solo di studio e consultazione ma anche di promozione della cultura, Caroli ha incantato i presenti con numerosi riferimenti agli artisti che lui ha personalmente conosciuto, così tra ricordi personali, anedotti e interpretazioni storiche e poetiche, accompagnato da diverse immagini, il Professore ha fatto viaggiare il pubblico tra i capolavori dell'arte degli ultimi settant'anni: da Pollock a Fautrier, da Burri a Warhol, dalla PopArt alla fotografia e all'arte figurativa. 

Da docente universitario ad ospite fisso alla trasmissione televisiva Che tempo che fa, Flavio Caroli ci ha abituato al suo narrare d’arte come ad un dialogo confidenziale tra amici. La sua straordinaria capacità di racconto ha permesso agli ascoltatori di comprendere anche i concetti apparentemente più astratti dell’arte. 

Nella sua lectio magistralis, in cui ha illustrato l’origine dei tanti linguaggi dell’arte contemporanea, Caroli identifica sette rivoluzioni maturate a partire dalla Seconda guerra mondiale. Da qui il racconto della formazione e dell’evoluzione di questi fondamentali snodi artistici per comprendere le eredità maturate e le proiezioni del futuro. “I sette pilastri” come nel suo “Elogio della modernità da Turner a Picasso” hanno uno stile diretto, quello del dialogo, tra un’Esploratrice che poco comprende l’arte d’oggi ed il Professore a cui si rivolge che, con toni decisi e pragmatici, le spiega, in realtà, come apprezzarla. Arte nell’arte avvolta nella suggestiva cornice cremonese di via Ugolani Dati, 4.

Per Caroli l’atmosfera cremonese è sinonimo di casa. Un affetto cresciuto nel tempo e maturato dal 1972 quando il fato gli fece incontrare il quadro di Lucia Anguissola, sorella di Sofonisba. “Un quadro che ai tempi non volli acquistare, un quadro che inspiegabilmente sparì e non se ne seppe più nulla. Decisi poi di parlarne nel ‘73 sulla rivista di Roberto Longhi “Paragone” e da qui nacque progressivamente in me l’interesse sempre più forte per la famiglia delle Anguissola tanto che scrissi il libro “Sofonisba Anguissola e le sue sorelle” – ci racconta il Professore– ai tempi già avevo degli amici in queste zone. Un poco alla volta io e mia moglie ce ne innamorammo. Subito mi accorsi dell’incredibile incrocio tra Leonardo da Vinci e Sofonisba. La villa dove viveva Cecilia Gallerani, la Dama con l’ermellino ritratta da Leonardo, si trova a San Giovanni in Croce, a tre km da Caruberto, e proprio qui era situata la proprietà di campagna della famiglia Ponzoni, nella figura di Roberto Ponzoni, nonno di Sofonisba”. 

Il casato Ponzoni, come abbiamo riportato più volte, apparteneva alla più antica nobiltà feudale di Cremona. La sorelle Anguissola erano nobili, discendenti sia dell’aristocratica famiglia piacentina degli Anguissola (da parte del padre Amilcare), sia della famiglia cremonese Ponzoni (per parte di madre con Bianca).

Osservare nel presente le tracce che il passato lascia credo possa essere un modo interessante per avere un puzzle completo della realtà che ci circonda sempre con lo sguardo dell’esploratore che affronta la vita con gli occhi pieni di curiosità. 

Fotoservizio di Gianpaolo Guarneri (fotoStudioB12)

Beatrice Ponzoni


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