18 novembre 2025

Frattura tra Comune e Cgil: non è stato firmato il CCDI (Contratto Collettivo Decentrato Integrativo) 2025: "Ci aspettavamo un accordo che segnasse un vero investimento sul personale".

CGIL Cremona non ha firmato il CCDI (Contratto Collettivo Decentrato Integrativo) 2025 del Comune di Cremona. "È stata una scelta ragionata e responsabile, presa pensando alle lavoratrici e ai lavoratori che ogni giorno garantiscono i servizi fondamentali della nostra città, spesso in condizioni difficili e con risorse limitate. Ci aspettavamo un accordo che segnasse un vero investimento sul personale, un segnale concreto, non formale".  Lo ha comunicato la Funzione Pubblica della sigla sindacale, specificando le ragioni di questa scelta che in qualche modo segna una frattura con l'ente:

"Per il 2025 le risorse disponibili sono state utilizzate senza però prevedere alcun impegno aggiuntivo. Sappiamo bene che le somme previste dal Decreto PA sono modestissime, quasi simboliche, e non consentono certo di recuperare ciò che le lavoratrici e i lavoratori pubblici hanno perso in questi anni: blocchi contrattuali, ritardi, inflazione, salari erosi. Ma proprio perché si tratta dell'unica possibilità oggi esistente per mettere almeno qualcosa in più nel fondo, ci aspettavamo che il Comune scegliesse di utilizzarla. Rinunciarvi ha significato perdere anche quel minimo margine disponibile per dare un segnale di attenzione — piccolo, ma reale — a chi manda avanti ogni giorno i servizi comunali". 

"Durante la trattativa abbiamo avanzato proposte, chiesto modifiche, indicato soluzioni per rendere l'accordo più equo, utile e trasparente". Ma evidentemente ciò non è stato sufficiente a trovare un punto di incontro tra le parti: "Non abbiamo trovato la disponibilità necessaria per costruire un'intesa realmente positiva per il personale"

"La nostra posizione si colloca in un quadro più ampio. Il 12 dicembre la FP CGIL, insieme alla Confederazione CGIL, sarà in sciopero nazionale contro una Legge di Bilancio che penalizza il lavoro pubblico, non investe nei servizi, non rafforza gli organici e non sostiene i Comuni. Una legge che rischia di aggravare ulteriormente le difficoltà di chi lavora nella Pubblica Amministrazione. La nostra posizione nasce dall'ascolto quotidiano di chi vive i servizi, affronta i problemi, si fa carico delle difficoltà e garantisce la continuità del lavoro pubblico. A loro dobbiamo coerenza e serietà. Siamo pronti al confronto, ma solo se finalizzato a miglioramenti concreti e non simbolici. Il 12 dicembre saremo al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori, perché senza di loro nessun ente può funzionare". 

 


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