Fusione A2A-Lgh, l'ex Segretario Criscuolo: "Sereno, operazione legittima". Nel 2015 il Comune si affidò a pareri legali e a una sentenza del Tar di Brescia
Si dichiara “sereno” a fronte degli recenti sviluppi e sposa la linea dell'amministrazione comunale definendo “legittima” l'operazione di fusione tra Linea Group e A2A. Pasquale Criscuolo, avvocato e, dal 2014 al 2017, Segretario Generale del Comune di Cremona, ha avuto, per il ruolo che ricopriva, una parte nell'operazione che in questi mesi sta agitando le acque di Palazzo Comunale, ossia la cessione di linea Group alla società milanese A2A, finita sotto la lente della Guardia di Finanza per conto della Corte dei Conti. Il nocciolo degli accertamenti in corso – destinati ad intensificarsi a seguito del recente esposto del Movimento 5 Stelle – è la cessione di Lgh, società partecipata dalle ex municipalizzate di Cremona, Crema, Lodi, Pavia e Rovato, senza gara pubblica.
Nei giorni scorsi, dopo la prima richiesta di documentazione pervenuta in Comune, le Fiamme Gialle di Pavia hanno chiesto un'integrazione documentale relativa ad un dirigente comunale e allo stesso Criscuolo, di cui sarebbero state chieste le generalità e gli atti ai quali avrebbe apposto la sua firma nel 2015 in qualità di Segretario Generale. Il 2015 è l'anno cruciale, perché è allora che la cessione del 51% di Lgh viene perfezionata con delibera del Consiglio Comunale.
A supporto dell'operazione, come più volte ribadito dall'amministrazione, diversi pareri legali richiesti a suo tempo dal Comune. A questi, stando a quanto si apprende da Criscuolo, si aggiunge una sentenza del Tar della Lombardia, sezione di Brescia, risalente a pochi anni prima e che avrebbe confortato il Comune nella sua decisione. La sentenza afferma in sostanza il principio in base al quale operazioni societarie di fusione per incorporazione corrispondono a logiche di politiche di alleanze industriali, rispetto alle quali non si ritiene necessaria l'evidenza pubblica, ossia la gara.
Elemento, questo, fortemente contestato dai ricorrenti del Movimento 5 Stelle, che fanno leva proprio sulla mancanza di pubblica gara per sostenere l'illegittimità dell'operazione, in linea con quanto stabilito tramite pare dall'Anac (autorità anticorruzione) nel 2018.
Secondo l'interpretazione del Comune e secondo l'allora Segretario, sulla base della sentenza del Tar di Brescia la cessione di azioni era funzionale alla fusione per incorporazione e si poteva pertanto procedere anche senza pubblica gara, come è stato fatto. Non solo: nel 2016, dunque successivamente al via libera del Consiglio Comunale (con i soli voti del centrosinistra), è uscito il decreto Madia, in base al quale anche in caso di mera cessione di azioni, operazioni di questa natura possono avvenire senza gara purché debitamente motivate.
Criscuolo preferisce non commentare più di tanto, ma si definisce “sereno” rispetto a quello che sta accadendo in queste settimane. “A mio parere – si limita a commentare – l'operazione è legittima”.
A quanto si apprende, l'allora segretario non avrebbe tuttavia rilasciato un suo formale parere in merito all'operazione, limitandosi a sottoscrivere, come è normale per il ruolo che ricopriva, la delibera del Consiglio del 2015.
Come noto, degli accertamenti si sta occupando esclusivamente la Guardia di Finanza di Pavia, che ha preso in carico anche il recente esposto del Movimento 5 Stelle. Saranno dunque necessari tempi medio-lunghi per avere qualche riscontro e per conoscere il parere della Corte dei Conti sull'intera operazione. Operazione che, come non ha mancato di sottolineare anche il Pd di Cremona, poggia più che altro su pareri legali (soggetti dunque a interpretazione), non avendo la legge italiana precisi e inequivocabili riferimenti normativi su fusioni di questa natura.
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commenti
Pasquino
30 novembre 2021 20:15
Come disse Renzi a Letta ?
" Stai sereno "
Appunto !!!
P.