25 gennaio 2022

Giovedì in piazza a Busseto con il "Va' Pensiero" si ricorda l'anniversario della morte di Giuseppe Verdi. La statua del maestro è del cremonese Luigi Secchi

Giovedì, 27 gennaio, ricorre il 121esimo anniversario della morte del maestro Giuseppe Verdi. Un anniversario che è, un po’, anche cremonese. Infatti, come da tradizione popolare ormai consolidata da decenni, in serata, dopo la messa di suffragio che sarà celebrata alle 18 nell’insigne chiesa collegiata di san Bartolomeo Apostolo in Busseto, terra natale del maestro, tutti i presenti si sposteranno nella piazza antistante, dedicata allo stesso Verdi per il canto corale del Va’ Pensiero e la posa della corona d’alloro davanti alla statua bronzea che ritrae il celeberrimo musicista e compositore. Statua che è opera dello scultore cremonese Luigi Secchi. Fu inaugurata Il 9 Ottobre 1913 in occasione delle celebrazioni per il centenario della nascita del maestro. Ancora oggi, in tutta la sua imponenza, l’opera spicca nella splendida piazza, davanti all’antica Rocca municipale, in tutta la sua imponenza.

Opera che, fin dalla sua realizzazione e dal  giorno della sua inaugurazione, trovò unanimi consensi e ben indirizzate si rivelarono, quindi, le scelte degli architetti milanesi Luca Beltrami e Camillo Boito che, di concerto con la municipalità bussetana, avevano individuato nel progetto del Secchi, il soggetto più convincente ed adeguato. In quello stesso giorno, poi, anche il mecenate di Verdi, Antonio Barezzi, venne ricordato e celebrato con l’apposizione, su quello che era stato il suo palazzo di abitazione, di una lapide. Al testo che gli rendeva omaggio aveva provveduto lo stesso Arrigo Boito, mentre della realizzazione del medaglione in bronzo che ne riproduceva il viso si occupò, ancora una volta, Luigi Secchi. Di cui lo scorso anno ricorreva il bicentenario della morte, purtroppo passato nel dimenticatoio dei più mentre una celebrazione in suo onore, anche a Cremona, non sarebbe stata nè fuori luogo né inopportuna. Anzi la città, e non di meno Milano, avrebbero fatto bene e rendergli omaggio in modo adeguato e puntuale. Ma purtroppo, Secchi come altri, è finito nell’inesorabile dimenticatoio. La sua “firma” in tutti i casi, spicca in quella che può tranquillamente essere annoverata tra le più belle piazze d’Italia (Busseto, appunto), a due passi da Cremona,  Lo scultore, è giusto ricordarlo, nacque a Cremona il 25 maggio 1853 e morì a Miazzina nel 1921. Milanese d’adozione (visse a lungo a Milano), fu allievo dell’Accademia di Brera con il maestro Francesco Barzaghi e prestò la sua opera presso vari scultori, in particolare Pietro Magni. Nel 1881 vinse il premio Pensionato Oggioni con le opere “Il suonatore di ocarina” e “Modello in riposo”. Ebbe una notevole predisposizione per la scultura monumentale e, oltre al monumento bronzeo a Verdi che si conserva nella piazza principale di Busseto, fu autore di numerosi monumenti di uomini illustri del suo tempo. Tra gli altri, proprio due personaggi della più stretta cerchia verdiana: Giulio Ricordi, che del maestro fu principale editore (Milano, piazza della Scala) e Arrigo Boito, librettista dell’Otello e del Falstaff (Milano, Ridotto della Scala). Tra le sue opere spiccano anche  il monumento a G. Parini e a Giuseppe Giacosa, il bassorilievo di Umberto I all'entrata del Castello Sforzesco di Milano, il busto di Mons. Antonio Maria Ceriani all'Accademia di Brera a Milano e la statua bronzea di Giuseppe Parini (1898) in piazza Cordusio (l'incarico di progettare e realizzare la base del monumento fu affidato nel 1898 all’architetto Luca Beltrami). Inoltre, nel 2016, al termine dei lavori di riqualificazione di Largo Ghiringhelli, una statua di Giulio Ricordi, opera commissionata a Secchi da amici e dipendenti di Casa Ricordi e inaugurata nel 1922 in via Berchet, è stata ricollocata davanti al Casino Ricordi. A Miazzina, borgo del Piemontese dove morì nel 1921, Secchi trascorse molto del suo tempo, stringendo amicizia con il pittore Achille Tominetti e facendosi costruire una villa, in cui trascorrono ancora le estati gli eredi. A lu è dedicata, tra l’altro, la piazza di ingresso al paese, quella che anticamente era indicata come Piazza del Buonconsiglio, perché vi si radunava il Consiglio Comunale. Tornando alla giornata in programma giovedì 27 gennaio, le celebrazioni prenderanno il via in mattinata, a Roncole Verdi dove, su iniziativa di Comune, Club dei 27, Parrocchia di San Michele, alle 9 si terranno il saluto delle autorità e la posa della corona d’alloro davanti alla casa natale del maestro. Qui si darà anche lettura della preghiera composta, per l’occasione, dal parroco don Luigi Guglielmoni. Alle 10, quindi, messa di nella sala parrocchiale (la chiesa è chiusa per lavori di ristrutturazione in corso). Alle 18, a Busseto, nell’insigne collegiata di San Bartolomeo Apostolo, su iniziativa di Amici di Verdi, Parrocchia e Comune, messa di suffragio con la partecipazione della schola cantorum della collegiata diretta dal maestro Luca Veneziani. Alla fine della celebrazione il Coro dell’Opera di Parma eseguirà il Requiem di Puccini composto, nel quarto anniversario della morte di Verdi. Il coro sarà diretto dalla maestra Maria Vittoria Primavera; all’organo il maestro Dino Rizzo. Al termine, come anticipato, posa della corona e tradizionale canto del “Va’ pensiero davanti al monumento realizzato dal Secchi, in piazza Verdi.

Da non dimenticare, infine, i tanti legami del maestro con Cremona, città che per il Cigno era soprattutto luogo degli affari. Ma di Cremona il maestro apprezzava anche le prelibatezze, tra queste i marubini che gli preparava la cognata Barberina Strepponi (sorella minore di Giuseppina Strepponi, seconda moglie del maestro) che, in più occasioni, lo accompagnò, quando era ormai anziano, anche alle Terme di Montecatini. 

Nelle foto la statua di Verdi , poi Luigi Secchi e la tomba a Miazzina

Eremita del Po

Paolo Panni


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