Grest 2024, 87 parrocchie e unità pastorali con oltre 12mila bambini e ragazzi coinvolti nelle attività estive in oratorio con “ViaVai – Mi indicherai il sentiero della vita“
Una trama che si distingue a colpo d’occhio. Una tela – l’oratorio – che ha già cominciato a colorarsi del blu, del giallo, del rosso, del verde dei cappellini di bambine e bambine, con l’arancione delle magliette degli animatori. Non stiamo parlando di arte, ma in realtà poco ci manca. È infatti ripartita, alle porte dell’estate, l’esperienza oratoriana del Grest 2024, costruito quest’anno sul tema del cammino, come testimoniato dal titolo: “ViaVai – Mi indicherai il sentiero della vita“.
Così anche in diocesi di Cremona sono 87 le parrocchie e le unità pastorali coinvolte – e che coinvolgono – in questa esperienza, iniziata in alcuni oratori già lunedì 10 giugno, e che prosegue, in alcune realtà, anche fino a fine luglio. Oltre 12mila bambini e ragazzi iscritti, guidati da circa 3.900 animatori e coordinatori, insieme ai don e a tanti adulti che anche quest’anno hanno garantito la loro disponibilità per la proposta educativa del Grest.
E, visto che si parla di cammino, non poteva che essere la Divina Commedia di Dante Alighieri, in versione ridotta e adattata per bambini, la proposta narrativa di questa edizione del Grest. Con due figure a fare da riferimento per i percorsi di preghiera quotidiana: la storia di Gesù, e dell’incontro sulla strada con i discepoli di Emmaus, e il viaggio di Tobia.
Attività negli oratori – animazione, preghiera, giochi, spettacoli e gite – ma anche e tra oratori: è il caso delle feste zonali, organizzate nelle zone pastorali 2 e 3, entrambe in programma il 25 giugno. La prima, all’oratorio di Castelverde, segue la traccia delle feste tradizionali, caratterizzate dalle sfide tra gli oratori, con bambini e ragazzi che gareggeranno, divisi in fasce d’età, in diversi sport e nei giochi tipici del Grest. Il tutto introdotto da un momento di accoglienza e di preghiera al mattino; e dopo la pausa pranzo si riprende fino alle premiazioni nel tardo pomeriggio. A Cremona, invece, gli oratori della città saranno coinvolti in una mattinata che, tra preghiera e attività dedicate al tema del cammino, li porterà fino in Cattedrale.
Attività sportive, di animazione e cultura, danza e teatro. Sono questi alcuni degli ingredienti del Grest “ViaVai”, con la proposta che si arricchisce grazie alla sinergia tra Focr e alcune realtà del territorio. Il tema del cammino si potrà così approfondire in veri e propri pellegrinaggi al Santuario di Caravaggio, dove vivere una giornata di spiritualità e gioco. Oppure con una speciale salita al Torrazzo, o tramite le proposte culturali a cura di CrArT (Cremona arte e turismo). Giochi e tornei sportivi potranno essere organizzati con il supporto del Csi, mentre Il laboratorio, Compagnia dei piccoli, Nido dei cuccioli e Magicoberu offrono laboratori di danza e teatro, e spettacoli… tutto naturalmente a tema Grest.
Settimana intense per i più piccoli, ma anche per i loro animatori. E anche per loro sono in programma occasioni speciali. In particolare in zona 4 torna il tradizionale torneo per animatori: fischio d’inizio martedì 11 a Sospiro, proseguendo il 18 giugno a Malagnino e con il gran finale il 25 giugno a Vescovato.
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commenti
Marco
14 giugno 2024 04:12
Gli oratori non sono solo questo.
Sono luoghi aperti a tutti dove si vive e si respira l'integrazione.
I ragazzi che arrivano molte volte cercano solamente un luogo dove giocare a pallone o altro, ma spesso l'integrazione è rovinata dalle intemperanze di singoli o piccoli gruppi di ragazzi , che anche in questi luoghi vogliono imporre le proprie regole senza volersi fare coinvolgere in momenti di confronto.
I bambini invece sono perfettamente integrati come a scuola e basta entrare in un oratorio per vedere quanti bambini italiani nati da immigrati di prima i seconda generazione li frequentino e questo deve portare a riflettere sui modelli fino ad ora vissuti e proposti.
Bisogna tenere a mente che gli oratori non sono un luogo pubblico ma privato e cominciano a chiudere anche per mancanza di religiosi e laici che ne curino l'apertura, il funzionamento e il controllo.
Il rischio è che si chiudano su sé stessi, privandoci di una preziosa realtà.