I 5 Stelle all'attacco sulla Cremona-Mantova: "Ecco la prova che l'opera non è realizzabile"

La notizia, uscita questa mattina, fa discutere. Fa discutere, in particolare, quel collegamento di 6 chilometri tra i campi che unirà Mantova e la A22 (qui l'articolo). Il progetto è naturalmente connesso alla discussa autostrada Cremona-Mantova e alla luce della notizia sui 110 milioni che dovrebbero arrivare da Autobrennero spa se le verrà rinnovata la concessione, intervengono ora il parlamentare Alberto Zolezzi e i consiglieri regionali Marco Degli Angeli e Andrea Fiasconaro (Movimento 5 Stelle)

“Il progetto dell’autostrada è al capolinea - osservano gli esponenti pentastellati -, è la normale conclusione che si può trarre. Perché investire 110 milioni per un'opera che dovrebbe esser di competenza dell'autostrada? Forse perché è ormai chiaro. Tutti sanno che l'autostrada, così come ideata, è inutile e irrealizzabile. Persino le pietre sanno che è tempo di archiviare questo progetto insostenibile sia dal punto di vista economico che ambientale. Lo sanno tutti, tranne la maggior parte dei politici locali”.

“È arrivato il momento - incalzano i tre esponenti del Movimento - di investire e concentrare le risorse politiche e finanziarie su opere realmente fattibili, diffuse e strategiche, per il nostro territorio”. 

Aggiunge Degli Angeli: "Fontana continua promettere quest'opera da 1, 2 miliardi ma è evidente che si tratta di un bluff e di una presa in giro. Si continua a perdere tempo, sprecare denaro pubblico senza trovare alternative, con la complicità anche del Partito Democratico che su questa partita è fedele alleato di Lega e Forza Italia. Alcune settimane fa avevo messo sul tavolo delle proposte alternative sfidanti con investimenti in infrastrutture e progetti sostenibili e opere diffuse. Purtroppo devo constatare che dal Pd, che vorrebbe proporre un modello alternativo alla guida leghista della regione, non è arrivata nessuna risposta e nessuna proposta. Probabilmente gli uomini del partito di Letta preferiscono modelli di sviluppo vecchi di 40/50 anni e che si stanno rivelando fallimentari ed onerosi per le casse pubbliche”.