24 novembre 2025

Il Comune di Derovere guarda al futuro dal nuovo ponte del Santuario di Ca' de Cervi: col bando del Gal forse, dopo oltre 50 anni, si ripristinerà l'antico ponte romanico abbattuto nel '71

L'ultimo mezzo lo attraversò probabilmente nel 1970, poi quell'antico ponte romanico sul dugale Delmona Tagliata sparì per sempre dalla campagna cremonese. Abbattuto dal Consorzio di Bonifica Dugali perchè -si diceva- creava problemi allo scorrere delle acque del canale, nel quale da secoli affondava il suo pilone centrale in pietra, di cui restano ancora visibili i mattoni in cotto sotto il pelo dell'acqua. 

Ma ora forse ci siamo: il Comune di Derovere, facendosi carico di sanare l'abuso dell'abbattimento di un'opera tutelata (anche se non fu l'ente comunale a procedere, anzi cercò di evitare l'abbattimento), ha deciso di farsi carico degli oneri di sanatoria e gestire a titolo proprio la nuova opera che la Provincia avrebbe dovuto ricostruire negli anni '70: un nuovo ponticello -solo ad uso ciclopendonale- che andrà a compensare l'antico manufatto romanico.

Dal 1970, dopo l'abbattimento del ponte, l'amministrazione provinciale, si era presa formalmente l'impegno di ricostruire una passerella ciclopedonale ma, ahimè, sono passati più di 50 anni tra rimbalzi di responsabilità e burocrazia. Ne avevamo scritto poco più di un anno fa per ripercorrere la storia di quell'assurdo abbattimento (leggi qui) che aveva privato il territorio di un'importante testimonianza si storia e di architettura. Oggi restano solo poche foto di quel ponte, immagini preziose da custodire.

Nei giorni scorsi infatti, superate le questioni burocratiche, il Comune ha presentato la domanda per accedere ad un bando del Gal Oglio Po che mette a disposizione i fondi a copertura (per il 90%) delle spese per la riqualificazione di opere di pregio storico, per un importo massimo di 100mila euro. "E' stato un iter molto impegnativo, soprattutto per una realtà come la nostra -spiega il sindaco di Derovere Mauro Busseti- dove gli sportelli non sono sempre attivi e dove abbiamo una copertura di personale a singhiozz, spesso in condivisione con altri Comuni. Oltretutto avevamo poco tempo a disposizione per mettere insieme tutta la documentazione e, soprattutto, interfacciarci con la Soprintendenza per avere le indicazioni in merito". Il nuovo ponte che dovrebbe essere realizzato, infatti, dovrà seguire canoni costruttivi particolari per inserirsi appieno nel contesto storico-architettonico di grande valore, accanto al santuario di Maria Madre della Divina Parola, in una zona di grande portata storica perchè quel ponte collegava la parte sud alla parte a nord della Delmona, seguendo un'ancor più antica strada di centuriazione romana che incrociava in quel punto la via consolare Postumia lungo la direttrice nord-sud; stiamo davvero parlando di una storia che affonda le radici molto in profondità.

Per questo sul progetto per ora non ci sono ancora dettagli precisi, che verranno confermati quando e se verrà accolta la domanda presentata dal Comune per accedere al finanziamento: solo allora sarà possibile entrare nel merito della parte progettuale, sulla quale rimane vincolante appunto il parere della Soprintendenza. "Di certo non sarà un'opera che va a sostituire l'antico ponte, non sarebbe fattibile nè avrebbe senso -spiega ancora Busseti- però questa passerella ciclopedonale, se diventerà realtà, offrirà un grande spunto per il territorio, andando ad arricchire i tratta ciclabili lungo l'asse della Postumia, collegando i percorsi già esistenti e aprendone magari di nuovi, soprattutto considerando la devozione verso il santuario di Ca' de Cervi e anche l'attrattività di questo luogo sacro".

Lìimportante però è che, dopo tanto tempo e dopo aver riportato alla luce la storia di quell'antico manufatto, abbattuto forse con troppa facilità o fretta, oggi ci siano delle progettualità che mirano a valorizzare quei tesori storici ed architettonici di cui il nostro territorio è ricco, ma che spesso restano nascosti o dimenticati. E ancora una volta è proprio uno dei piccoli comuni a prendere l'iniziativa per dimostrare che proprio da questi recuperi possono nascere grandi opportunità.

Michela Garatti


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