Il cremonese Guido Grandi, proposto da Newton alla Royal Society di Londra dopo la sua serie numerica e quella algebrica delle curve ispirata ai rosoni delle chiese cittadine
Esiste una associazione inglese che, dal 1662, rappresenta il fulcro vitale della ricerca scientifica nel mondo; è una associazione che racchiude quegli ideali scientifici i quali, dal XVII secolo, hanno dato il via al secolo dei lumi, ovvero quel periodo storico di enorme progresso delle scienze che ha gettato le basi, in Inghilterra, per la successiva Rivoluzione industriale.
Alla Royal Society di Londra non ci entri mica con due fototessera, una marca da bollo da 10 euro e il versamento di una quota d'iscrizione; alla Royal Society, se sei uno scienziato, puoi arrivarci solo se il tuo lavoro viene proposto al Consiglio da uno degli iscritti e accettato dal Consiglio. Sono tre passaggi mica tanto semplici da attuare, devi dare origine a ricerche scientifiche di incredibile livello, devi farle proporre da uno degli iscritti, devi farle accettare da tutto un Consiglio, poi forse entri come membro alla Royal Society. Mediamente questa possibilità, oggi, tocca a premi Nobel di alcune discipline o ricercatori di livello mondiale insomma, è una istituzione per pochi dove il confronto tra teorie o idee è sempre rivolto al motto che identifica la istituzione stessa “Non dare fiducia alle parole di nessuno”.
In pratica contano solo i fatti, il resto è tutto da dimostrare. Ognuno di noi ha provato a disegnarle almeno una volta con risultati altalenanti, a volte disastrosi a volte decisamente brillanti. Si prendeva un compasso, un foglio e, con estrema attenzione, si cercava di dare origine a forme geometriche regolari che sembravano i rosoni di alcune chiese. Il risultati potevano portare a simmetrici e piacevoli accostamenti di colori nei vari “spicchi” che componevano l'immagine fino alla formazione di buchi nei fogli con simmetrie di certo rivedibili, rivedibili come i voti in disegno tecnico. A Cremona quei rosoni li possiamo osservare, nel loro splendore, su alcune chiese come il Duomo, San Luca, San Sigismondo, rosoni posti al centro di una facciata i quali, grazie ai vetri che li compongono, offrono giochi di luce eccezionali all'interno delle strutture. Hanno un fascino discreto i rosoni delle chiese, quel fascino che nasce dalla perfetta o quasi simmetria dei singoli “petali” all'interno dei quali si possono applicare vetri di diverso colore. All'incirca quando la Royal Society spegneva la candelina dei 20 anni di età un ragazzino cremonese, girando per la città, osservava i rosoni delle chiese della Cremona di allora; quei rosoni perfettamente simmetrici e colorati forse lo affascinavano o forse i suoi occhi erano rapiti dai giochi di luce che riuscivano a creare dentro le chiese, sta di fatto che quel ragazzino avrebbe scoperto cose uniche da quelle opere d'arte.
Nel 1709 il matematico cremonese Guido Grandi divenne un membro della Royal Society, i suoi studi in materia di numeri e matematica avevano affascinato uno tra i più grandi scienziati di sempre, Isaac Newton, il quale, come presidente della Royal Society, propose al Consiglio ed ottenne che un cittadino cremonese potesse entrare nella famosa istituzione. E' un passaggio storico da incorniciare per la città di Cremona, Newton è colui che, tra le altre cose, ha scoperto la legge della gravità e Guido Grandi, ad oggi, risulta come l'unico cremonese che abbia avuto il diritto di fregiarsi di questo titolo. La corrispondenza di Guido “Guidone” Grandi con membri della Royal Society è, a volte, esilarante; alcuni gli ricordano di “spedire copia delle tue scoperte alla Society e a Newton” un po' come dire “sei bravo come Vialli o Chiorri, ricordati di fare il provino per la Cremonese”.
Quale fu la teoria che ammaliò Isaac Newton e il consiglio tanto da far accettare il cremonese tra i ranghi dei più grandi scienziati della storia? Nel 1703 il cremonese pubblicò la prima delle sue ricerche, una serie numerica chiamata “serie di Grandi” che affascinò Newton e lo fece entrare nella Royal Society ma, soprattutto, nel 1725, si prese carico di sviluppare quella dei “rosoni” delle chiese. In pratica, semplificando per i non matematici, Grandi aveva scoperto la serie algebrica che dava origine allo sviluppo infinito di curve come quelle che si trovano nei rosoni delle chiese mandando a Londra anche un disegno esplicativo custodito begli archivi della Society.
Nel 1854 a Cremona veniva fondata la scuola Guido Grandi, era una scuola che cambierà destinazione e tipologia d'istruzione nel corso dei decenni ma che è sempre stata intitolata al matematico cremonese Luigi Guido Grandi, unico cremonese, con enorme merito, membro della Royal Society.
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