Il docufilm che riscopre le radici delle nostre terre: presentato ieri in Biblioteca Statale il cortometraggio de "La fede e l'aratro" di Michela Garatti prodotto da Auser Unipop Cremona
Un cortometraggio per mantenere vivo il fuoco delle tradizioni delle nostre terre, creato partendo dal viaggio tracciato nel libro della giornalista Michela Garatti "La fede e l'aratro" e realizzato seguendo un progetto di Auser Unipop Cremona proprio per valorizzare la storia e le usanze del territorio. Dall'incontro di questo progetto e del testo di Garatti è nato dunque il docufilm che restituisce una forte testimonianza del ricco patrimonio di testimonianze legate alla campagna cremonese ed al fiume, ma soprattutto legate alle genti che per secoli qui hanno vissuto, lavorato, pregato e dato vita a quella civiltà contadina che si è ormai estinta, ma della quale restano ancora profonde tracce.
Ieri in sala Virginia Carini Dainotti, a poco più di un anno dalla presentazione del libro "La fede e l'aratro", è stato proiettato in anteprima l'omonimo docufilm in cui il viaggio tra le campagne e le chiese dimenticate è stato scandito da tre filoni particolari: primo, la storia, le radici dei borghi e delle chiese, che affondano nei secoli passati, attraversando le dominazioni straniere che hanno interessato il cremonese e il casalasco, fino al secolo scorso ed ai giorni più prossimi ai nostri; poi un focus sulle donne e sul loro ruolo nelle famiglie e nella cura dei figli, nella trasmissione delle tradizioni e nella loro profonda devozione e pietà; infine uno sguardo al Grande Fiume, che da millenni segna e disegna le nostre terre, con le sue piene e le sue magre, che hanno plasmato anche le vite degli uomini stessi.
Presenti ieri Donata Bertoletti, Presidente provinciale di Auser e Walter Berlini, Presidente di Auser Unipop Cremona, che hanno dato il "la" al progetto, il Presidente della Provincia di Cremona Roberto Mariani, che ha concesso il patrocinio all'iniziativa e l'autrice del libro e del cortometraggio Michela Garatti. "Mahler diceva che la tradizione è custodire il fuoco, non venerare le ceneri: ecco oggi noi possiamo fare la differenza tra mantenere vivo questo fuoco, prendendoci cura della memoria e dei luoghi che ne portano ancora oggi traccia, oppure lasciarli diventare cenere, consapevoli che poi però quelle ceneri non riscalderanno più nessuno".
Il docufilm, della durata di circa 40 minuti, è stato girato con il supporto di CremonaSera, con le magistrali immagini riprese e montate da Antonio Puma, le suggestive immagini dal drone riprese da Francesco Sessa Ventura, e l'interpretazione di Massimiliano Pegorini come voce narrante. Presto il cortometraggio sarà caricato sulla piattaforma digitale di Auser Unipop mentre prossimamente si calendarizzerà la proiezione anche sul territorio.
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