Il parallelepipedo di cemento sarà verniciato di bianco con lamiere color bronzo e vetrate. L'ex Snum nelle parole di Virgilio. L'opposizione: "Tutto bene? E' questa la città che vuole la sinistra"
Il parallelepipedo in cemento dell'ex Snum sarà tinteggiato di bianco con finiture in lamiera color bronzo. A renderlo noto è il vicesindaco Andrea Virgilio in Consiglio comunale rispondendo ad una interrogazione di tutta l'opposizione su quei muri di cemento che hanno agitato i residenti e i passanti.
"L'edificio avrà le seguenti finiture superficiali delle facciate prospicienti gli spazi pubblici: parti intonacate con cromia bianca, alternate a parte rivestite in lamiera stirata con finitura color bronzo ed un fronte completamente vetrato in lato est che affaccia sulla porzione di lotto libera destinata a parcheggio. - ha detto Virgilio - Il linguaggio architettonico utilizzato è quindi di natura “contemporanea” che, volutamente, si discosta dalle preesistenze (mura rinascimentali) per meglio valorizzarle creando un chiaro contrasto"
Virgilio ha poi evidenziato come il "disagio" dei cittadini sia dovuto solo alla modifica dello "status quo" a cui erano abituati.
"Relativamente alla tipologia edilizia si fa presente che edifici “a blocco” come quello in fase di realizzazione sono presenti in parecchie zone della prima espansione cittadina. Si tratta di tipologie tipiche degli insediamenti commerciali e artigianali che si sono, in diverse epoche, posizionati anche a ridosso delle mura cittadine. Già i fabbricati della ex Snum costituivano esempio di tipologia “a blocco”. - ha detto ancora - L'edificio progettato rispetta le altezze massime previste dal Piano delle Regole del vigente Piano di Governo del Territorio per l'ambito di riferimento (C.E.R. 1 / Città Esistente da Riqualificare – Ambiti di prima espansione regolato dall'art. 23 delle Disposizioni Attuative del Piano delle Regole del vigente PGT) pari a 14 metri e l'edificio in argomento si attesta ad una altezza massima di 9 metri comprensivi di una veletta di circa 2 metri funzionale alla schermatura degli impianti tecnologici posizionati sulla copertura. Si fa presente che il nuovo edificio avrà un'altezza massima comunque inferiore alla gran parte degli edifici limitrofi, fatta eccezione per una breve cortina (3 unità abitative) prospiciente via Cadore che, peraltro, è costituita da soli due piani fuori terra (piani terra e primo) non assumibili come riferimento. Il nuovo edificio si pone comunque a 10 metri di distanza dalle pareti finestrate rispondendo così ai dettami del D.M. 1444 del 1968".
"La scelta progettuale è stata correttamente impostata sull'edificare lungo il perimetro del lotto (peraltro come lo era la preesistenza) destinando la parte est del lotto (verso Porta Mosa) e gli accessi da via Giordano ai necessari spazi per la sosta anche e soprattutto nel rispetto delle mura rinascimentali che, per l'occasione, sono state restaurate sotto l'attento controllo della Soprintendenza" ha aggiunto il vicesindaco.
Ancora Virgilio. "Questi interventi più contemporanei, piaccia o non piaccia, aiutano ad alimentare un rapporto dialettico fra antico e nuovo. La questione del contemporaneo nei cosiddetti ‘centri storici’ o a ridosso dei centri storici, come il caso in argomento, è assai più ampia di quanto sembri: non c’è luogo, infatti, dei nostri territori che non sia impregnato di storia, più o meno densa, più o meno nota o conosciuta. Eppure assistiamo prevalentemente alla ”benpensante” sfiducia verso il nuovo, il che determina, da noi, nei contesti ricchi di sedimentazioni del passato - gli interventi più contemporanei non siano ben accolti. Anche gli interventi contemporanei appartengono alla storia, nel senso che andranno a formare, a loro volta, patrimonio del futuro"
"Infine, possiamo dire che c'è stata la massima attenzione all'esame e all'approfondimento degli aspetti viabilistici commessi al nuovo insediamento. Lo stesso è stato corredato da un puntuale e approfondito studio della viabilità che è stato esaminato dagli uffici comunali competenti che hanno espresso un articolato parere (che tra le altre cose prevedeva una fase sperimentale della nuova rotatoria su via Giordano-via Mosa) oltre ad altre prescrizioni relative alla mobilità indotta dal nuovo insediamento commerciale. Tale parere espresso è diventato parte prescrittiva nel Permesso di Costruire rilasciato".
Quindi tutto bene? Macchè. Il consigliere Carlo Malvezzi si è detto subito non soddisfatto della risposta avuta.
Ma poi in serata tutta l'opposizione compatta con un duro comunicato ha stigmatizzato il fatto che quanto riferito dimostra quale sia la visione di città della maggioranza di sinistra.
"Nel consiglio comunale di oggi abbiamo discusso l’interrogazione a firma di tutti i capigruppo di minoranza sul tema della nuova edificazione di via Giordano che ha suscitato un vivace dibattito in città.
L’amministrazione Comunale per bocca del vicesindaco Andrea Virgilio ha rivendicato la bontà qualitativa del progetto e la sua coerenza paesaggistica.
In particolare il vicesindaco ha espressamente citato l’art. 47 del Regolamento Edilizio che consente di realizzare edifici tipologicamente innovativi purché in grado di apportare un miglioramento paesaggistico al contesto urbano all’interno del quale l’edificio viene insediato.
La risposta dell’Amministrazione Comunale chiarisce definitivamente che, anche sul piano estetico, il progetto è frutto di un percorso da loro bene conosciuto e condiviso. Questa, in sintesi, è la visione di città della maggioranza di sinistra".
Carlo Malvezzi - FI
Alessandro Zagni - FdI
Simona Sommi - Lega
Maria Vittoria Ceraso - Viva Cremona
Luca Nolli - M5S
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commenti
Marco
11 luglio 2023 10:08
E che c'entra con la parte storica di Cremona. A casa tutti. Ne abbiamo viste di cotte e di crude
EMFerrari
11 luglio 2023 10:35
Strano modo per giustificare che siamo difronte ad un'architettura contemporanea! Cito testualmente : "L'edificio avrà le seguenti finiture superficiali delle facciate prospicienti gli spazi pubblici: parti intonacate con cromia bianca, alternate a parte rivestite in lamiera stirata con finitura color bronzo ed un fronte completamente vetrato in lato est che affaccia sulla porzione di lotto libera destinata a parcheggio. - ha detto Virgilio - Il linguaggio architettonico utilizzato è quindi di natura “contemporanea” che, volutamente, si discosta dalle preesistenze (mura rinascimentali) per meglio valorizzarle creando un chiaro contrasto". Il disagio è piuttosto il nostro nel leggere quanto sopra. La pelle del prefabbricato permetterà alla crisalide di trasformarsi in farfalla. Mi viene alla memoria quanto denunciato a suo tempo da Marcel Duchamp, quando espose nel 1917 in una mostra d'arte L'Urinoir. Il significato del gesto di Duchamp derivava dal contrasto fra un oggetto fabbricato in serie da un lato e la firma di Duchamp sull'oggetto. L'artista ha voluto smascherare il mercato dell'arte, in cui una firma ha piú significato della qualitá intrinseca dell'opera. L'architettura non credo sia la somma di cemento, intonaco, lamiera stirata. L'edificio realizzato è un oggetto utilitaristico, e non è un giudizio piuttosto una constatazione. Fermiamoci qui, non cerchiamo di giustificare quello che l'edificio non è.
M de Crecchio
12 luglio 2023 13:18
Restano senza risposta molti dei quesiti a suo tempo posti. In particolare, quali siano stati il parere della competente Commissione Comunale per il Paesaggio e quello della Soprintendenza, se l'opera sia corretta sotto il profilo del rispetto delle norme idrauliche. Singolare davvero che per un'opera così importante per il paesaggio urbano non sia stata elaborata e resa pubblicamente disponibile una adeguata simulazione planivolumetrica del futuro impatto con il contesto ambientale preesistente. "Mala tempora currunt" per l'urbanistica cittadina!
harry
12 luglio 2023 16:24
Il bianco, il bronzo e le forme spigolose si sposano perfettamente con l'altare del nuovo presbiterio della Cattedrale assieme alle vetrate. Vuoi vedere che è stato di riferimento per il nuovo insediamento di via Giordano, dopo le torri a rappresentare le antiche porte?
Come rappresentare con l'architettura moderna l'unione tra il sacro e il profano!