7 marzo 2025

Il Parco del Serio compie 40 anni. In Sala Alessandrini a Crema il via alle iniziative fra biodiversità, educazione ambientale ed agricoltura

Con il convegno di questa mattina dal titolo, “Il Parco del Serio compie 40 anni: storia, biodiversità, educazione ambientale ed agricoltura”, partono ufficialmente le iniziative per celebrare il compleanno dell’Ente presieduto da Basilio Monaci, istituito con la legge regionale n. 87 del 1° giugno 1985.

Una sala Alessandrini gremita di studenti delle scuole cittadine, amministratori locali, rappresentanti delle associazioni di categoria ha seguito il ricco programma che dopo i saluti istituzionali di Fabio Bergamaschi, sindaco di Crema, Roberto Mariani presidente della Provincia di Cremona, dei rappresentanti dell’Ordine dei dottori agronomi e forestali di Cremona, del Collegio degli agrotecnici di Cremona e dei dirigenti dell’Istituto Agrario “Stanga” di Cremona e dell’IC “Primo Levi” di Sergnano, ha visto l’alternarsi di diverse relazioni.

Per il Parco del Serio, hanno parlato la direttrice Laura Comandulli e il biologo Ivan Bonfanti: nelle parole della direttrice, aspetti tecnici e progettuali legati ai primi 40 anni di vita del Parco, nell’intervento appassionato del biologo, nonché responsabile del servizio ecologia e ambiente, Ivan Bonfanti, un approfondimento sul ruolo e l’importanza della conservazione della biodiversità.

Per l’IC di Sergnano, ha parlato il prof. Marco Riva, che ha descritto le esperienze didattiche svolte dalla scuola in collaborazione con il Parco del Serio. Una scuola, l’IC di Sergnano, da quest’anno polo per l’educazione ambientale per UST Cremona, la cui attività, come ha ricordato la dirigente Ilaria Andreoni, non deve essere inquadrata solo sotto l’aspetto della scoperta del territorio, ma in un ambito più ampio. Attività che mettono in gioco competenze trasversali, che gli studenti spendono quotidianamente, perché “rispetto, cura, tutela, non riguardano solo il paesaggio in senso stretto, ma diventano stili di vita”, ha commentato la dirigente Andreoni.

Gli studenti dell’Agraria Stanga di viale Santa Maria impegnati nell'organizzazione della Festa dell’albero di venerdì 21 marzo, si sono occupati invece di presentare due aziende del territorio, una cremasca, l’Azienda agricola di Ernesto Zaghen, i cui tre figli sono ex allievi della scuola, e l’altra bergamasca, l’Azienda Agricola di Pierangelo Cattaneo, che si occupa di piante officinali.

Centrale l’intervento del presidente del Parco del Serio, Basilio Monaci che ha inteso ricordare la lungimiranza degli amministratori locali degli anni 70-80, alla base dell’istituzione dell’Ente. Quegli amministratori ha sottolineato il presidente, hanno saputo cogliere la possibilità derivata dalla legge regionale 86 del 1983, che ne permetteva la creazione.

Nella sua prima composizione, oltre alle due province di Bergamo e Cremona, 26 erano i comuni facenti parte (11 cremaschi e 15 bergamaschi), ora giunti a 28, dopo gli ingressi recenti dei comuni di Covo e Pedrengo.

Monaci ha ricordato con articoli di giornale alla mano, un convegno del 1987, dove tra gli amministratori dell’epoca si riconosce un giovanissimo Agostino Alloni, poi consigliere regionale e i rappresentanti di Casale Cremasco e Sergnano, oltre all’assessore provinciale all’ecologia dell’epoca, Archidoro Zucchi, a Romano Pedrini del Consorzio Idraulico 3 (poi Magistrato del Po, ora Aipo), e Tiziano Guerini per il Consorzio Intercomunale Cremasco.

Nelle parole del presidente Monaci i ringraziamenti per tutti coloro che hanno contribuito alla nascita ed allo sviluppo del Parco del Serio, a partire dai presidenti: dal primo, il bergamasco Giacomo Anfuso dal 1985 al 1995, al cremasco Ferruccio Rozza dal 1995 al 2004, ed ancora i bergamaschi Gianfranco Gafforelli, dal 2004 al 2011, e Dimitri Donati, in carica fino al dicembre 2019, prima di cedere il posto proprio a Monaci, rieletto lo scorso 11 gennaio per il secondo mandato.

“Il Parco del Serio è giovane – commenta Monaci con una battuta – perché l’attuale suo presidente ne ha quasi il doppio, ma c'è ancora tanto da fare. Allora, 40 anni fa, la sensibilità era rivolta più al fiume, alla messa in sicurezza per il pericolo delle esondazioni, alla gestione delle acque - continua il presidente - non si parlava ancora di cambiamenti climatici. Era più il fiume che preoccupava. Sulle rive e sulle aree demaniali c’era molto abbandono di rifiuti, c’era necessità di intervenire per proteggere l’ambiente”. Per Monaci, all’epoca “non c’era ancora l’idea delle ciclabili, della fruizione degli spazi, ma c’era l’impegno per la protezione dell’esistente, c’era una grave problema rappresentato dal fenomeno dell’inghiaiamento, risultato delle piene del fiume, poi negli anni, la società ha cominciato ad apprezzare il lavoro che fa il Parco su altri fronti. Restando sul tema delle piene, il presidente ha voluto ricordare gli effetti di quella devastante del 22 settembre 1979, poi, con il passare degli anni è andato crescendo l’interesse verso la fruizione pubblica delle aree del Parco, la miglior gestione dell’agricoltura, la biodiversità, ripete il presidente, esprimendo i ringraziamenti per il supporto a due studiosi, che tanto si sono spesi per il Parco: Valerio Ferrari e Riccardo Groppali, i quali con le loro pubblicazioni hanno posto l’accento sull’importanza dell’educazione ambientale nel Parco e il Parco nelle scuole.

Nella parte conclusiva del suo intervento, riferimenti ad altri elementi già tracciati nel corso del suo discorso di insediamento del nuovo mandato: risparmio di suolo, impegno con gli agricoltori, messa a dimora di alberi per salvaguardare il clima, le ciclabili per movimentazione dolce. E in quest’ambito, dopo i danni dello scorso ottobre, lavori ormai conclusi per il progetto “una ciclabile per tutti”, 1500 metri di percorso lungo le rive del fiume, reso fruibile alle persone con ridotta mobilità, dal parcheggio della buca, all’area di via Viviani.

Quanto alle iniziative per i 40 anni, annunciata entro la fine dell’anno la pubblicazione di un libro celebrativo, con il coinvolgimento di tutti i comuni facenti parte il territorio del Parco.


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