Il parroco di Bosco e Gerre firma l'appello contro l'impianto di biometano. E sul foglio parrocchiale stigmatizza la troppa retorica e il mancato coinvolgimento della gente
Anche don Alberto Mangili, parroco di Bosco ex Parmigiano e Gerre de' Caprioli è sceso in campo firmando l'appello pubblico per dire no al progetto di un nuovo impianto di digestione anaerobica (biometano) in via Bosco. E lo ha reso noto sul foglio parrocchiale che è stato diffuso nei giorni scorsi nelle case della parrocchia. Don Alberto, conosciuto anche per le sue numerose attività (Fondazione Fabio Moreni, "Il Ponte" centro di solidarietà di via Rialto, guida spirituale della Cremonese), lo ha fatto con la consueta concretezza e senza giri di parole. Il titolo "Una raccolta di firme...e scusate se ci siamo" dà già il senso del perchè il sacerdote e la sua parrocchia hanno voluto esserci per evitare che quel nuovo impianto arrivasse sulla testa della gente del Bosco e di Gerre per scelte altrui e senza che la comunità venisse minimamente informata di scelte fatte altrove. Nell'intervento di don Alberto si stigmatizza come, purtroppo, inclusività e partecipazione siano solo slogan da utilizzare in campagna elettorale. E poi la conclusione: perchè non si è chiesta la Via fin dall'inizio?
Ecco il testo apparso sul foglio parrocchiale di Bosco ex Parmigiano.
"Una raccolta di firme...e scusate se ci siamo"
Non voglio entrare in competizione con quanti, politici o dirigenti di Società multiservizi, a proposito del progetto di costruzione di un impianto biometano nel nostro territorio, con troppa sicumera e abbondante retorica hanno la pretesa di giustificare e imporre tale scelta. Un impianto, ricordiamo, di produzione di biometano mediante digestione anaerobica, alimentato con reflui di allevamenti, biomasse e altre materie organiche, con una potenzialità di trattamento superiore a 150 tonnellate/giorno.
Da parroco di campagna e da cittadino gerrino desidero esprimere innanzitutto una prima domanda: perchè non c'è stato, da parte di chi dice di avere a cuore il bene comune, il coinvolgimento delle persone, ad esempio con incontri di carattere informativo? Forse che inclusività e partecipazione sono solo slogan da utilizzare in campagna elettorale?
Ringrazio il mio sindaco che ha portato tanti di noi a conoscenza del progetto di cui sopra e che, con la raccolta di firme (compresa la mia!) e altre iniziative, ha acceso un dibattito e ha favorito un confronto a più livelli.
Ed un primo risultato è stato deciso: la Multiutility "ha deciso" di presentare la richiesta di Via (Valutazione di Impatto Ambientale) per l'impianto.
Ma, ed è la seconda domanda, perchè non si è voluto chiedere la Via fin dall'inizio.
Don Alberto
Nella foto di repertorio don Alberto Mangili in Cattedrale e la nota sul giornalino parrocchiale
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti