Il sacrificio dimenticato dei giovani allievi della Scuola Militare di Milano per difendere la Caserma Col di Lana dai tedeschi il 9 settembre del '43
L’episodio della prima contestazione a Roberto Farinacci ottant’anni fa, nel corso delle celebrazioni al Teatro Ponchielli per il ventiquattresimo anniversario della costituzione dei Fasci Italiani di combattimento, ha suscitato grande interesse (leggi l'articolo). Soprattutto per la presenza nella caserma Col di Lana degli allievi della Scuola militare di Milano, protagonisti della contestazione. Al racconto di Umberto Oggerino, fa seguito il ricordo di Ennio Serventi: “La ‘Scuola Militare di Milano’, preparatoria alle Accademie Militari, nacque nel 1935 dalla trasformazione dell’antico “Collegio Militare”. Sede dell’istituto la storica caserma milanese “Teuliè”. La scuola venne trasferita a Cremona alla fine del 1942 per sfuggire al bombardamento di Milano. Nel 1943 venne chiusa in seguito all’armistizio e riaperta in anni successivi quando ritornò nella sua antica caserma milanese. La sede cremonese della istituzione fu la caserma “Col di Lana” che in quel settembre del 1943 ospitava anche gli allievi dell’Aeronautica. Al momento dell’attacco dei tedeschi erano presenti in caserma, oltre agli allievi dell’Aeronautica, solo una trentina di cadetti, tutti fra i 14 ed i 17 anni, essendo la maggioranza tornata in famiglia per trascorrervi le vacanze estive. Non si sa se fra i morti di quello scontro vi fossero anche dei cadetti. Di sicuro morì, fra gli altri, il tenente Giovanni Palmeri di Palermo maestro di scherma della scuola. Fra i morti tre corpi non furono identificati. Il labaro della scuola militare potrebbe fregiarsi, oltre alle altre, di ben sei medaglie d’oro partigiane, ma esso non esiste più. Un cadetto, l’allievo scelto Italo Grimaldi subito dopo l’armistizio lo portò via con sé dalla caserma di Cremona e non se ne separò più: quando egli cadde da partigiano nella battaglia per la liberazione di Firenze nell’agosto del 1944 i suoi compagni partigiani li seppellirono insieme”. (UMBERTO OGGERINO, Patria indipendente,n. 6/7,aprile 1996).
L’attacco alla caserma avvenne la mattina del 9 settembre 1943 quando i tedeschi bombardano prima con i mortai e poi attaccarono con la Panzer Grenadier della Divisione Adolf Hitler delle S.S. I soldati della Wermach avevano occupato alcuni depositi tra la località Boschetto e il Naviglio civico, percorso via Ca’ del Binda ed altre strade poderali fino a ca’ de’ Somenzi e al cavo Rovecco, lungo la via Brescia. Qui avevano piazzato una batteria di mortaio sparando sulla Col di Lana.
Bersaglieri, fanti ed un centinaio di avieri, a cui si affiancano i giovanissimi allievi (dai 14 ai 16 anni) trasferiti a Cremona dal collegio militare di Milano in alta uniforme (cheppì rigido e guanti bianchi) si batterono con estremo coraggio. Dopo eroica resistenza, senza più munizioni, con nove morti e numerosi feriti sul terreno, isolati da tutti, saranno anch’essi costretti ad una dolorosa resa.
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