10 dicembre 2022

Il volontario in servizio permanente Giuseppe Storti ha pulito dai rifiuti e liberato anche "la Morta", così l'acqua è tornata a scorrere

Raccoglie i rifiuti abbandonati sul ciglio della strada, sistema i monumenti, vernicia le edicole votive che punteggiano la campagna, colora le panchine del paese, ripara i giochi dei bambini. E ora pulisce i canali. E' la nuova piccola, grande impresa di Giuseppe Storti, 75 anni, il pensionato tuttofare di Gerre de' Caprioli che, senza mai chiedere nulla in cambio, si rimbocca le maniche e si interessa concretamente al territorio in cui vive. “Un eterno volontario” lo ha elogiato Roberto Fiorentini nel suo 'Bassa. Mon Amour'.
Non lontano dalla casa di Storti, nato a Milano ma trasferitosi da tempo a Gerre dopo aver girato il mondo, c'è la Morta. “Nel canale era caduto un albero - racconta Storti nel video, con tanto di musica in sottofondo, che ha realizzato -. Dal momento che non è stato recuperato, aveva formato una diga. I rifiuti e i rami sono diventati un problema. Avrebbero dovuto pensarci i Dugali (il Consorzio di bonifica, ndr). Alla fine l'ho fatto io: ho tolto i rami, ho tolto la pianta. E ora il fiume è tornato a scorrere normalmente”: Le fotografie sul 'prima' e il 'dopo' il suo intervento in difesa dell'ambiente parlano più di tante parole. “La Morta andrebbe tenuta in ordine - è il monito a corredo delle immagini -. Coloro che dovrebbero farlo non aspettino che siano i cittadini a cercare una soluzione”.
Sin qui il filmato. “Mi sono accorto di quell'albero qualche tempo fa - aggiunge, a margine, Storti -. Si era formata una situazione potenzialmente pericolosa. Mettiamo il caso ci fosse stata una piena... Ho avvertito il Comune che immagino si sia messo in contatto con le istituzioni preposte. Ma non si è mosso niente. E così mi sono dato da fare io”. Infilati gambali e guanti, la settimana scorsa si è recato sul posto, non facile da raggiungere, ed è sceso in acqua. “Ho tagliato con la motosega l'albero e i rami, poi li ho trasportati a riva liberando l'alveo”. Non del tutto. “A quel punto ho ripulito il canale anche dai rifiuti accumulatisi contro quell'ostacolo che si era formato. C'era di tutto, dai sacchetti ad altri contenitori di plastica. Il cantoniere è poi passato a ritirarli. Il fondo era scivoloso. Si faticava a rimanere in piedi nel fango, devo dire che è stato un lavoro pesante, ho impiegato due giorni per portarlo a termine. Alla fine ero distrutto fisicamente”.
Ha fatto tutto da solo, a parte l'aiuto dato da un amico durante l'ultima parte delle operazioni. Non è la prima volta che Storti regala tempo, energie d entusiasmo per pulire e mettere in sicurezza la Morta. “Ho trovato e recuperato ogni genere di immondizia, letti, materassi, carcasse di motorini, motori, una volta persino 6 estintori. Il corso d'acqua andrebbe dragato periodicamente, basterebbe farlo ogni 3-4 anni per evitare che capitino disastri di cui poi, come ad Ischia, paghiamo le conseguenze. Prima ci pensavano i contadini, conoscendo bene il valore che questi rivoli hanno per l'irrigazione dei campi. Ma ora non è più così. Non capisco questo lassismo delle istituzioni nel controllo del territorio. Se ci avessero pensato questi enti, con un trattore e le attrezzature di cui dispongono, in cinque minuti avrebbero rimosso quell'albero ed eliminato l'ostacolo che rappresentava. Ma non c'è programmazione, niente azioni concrete, solo risposte vaghe. Una cosa vergognosa”.
Il pensionato di Gerre non nasconde la sua indignazione ma non è certo tipo da piangersi addosso né da incensarsi. “Quello che faccio è per me un dovere civico e anche un passatempo. Tutto qui. Come lo è continuare a raccogliere rifiuti lungo la tangenzialina. A proposito, devo riconoscere che ce ne sono decisamente meno rispetto al passato”. Che il messaggio lanciato dall''eterno volontario' (“Amare e prendersi cura della propria città e del proprio paese”) cominci a fare breccia?

Guarda il video: "la Morta" prima e dopo la pulizia 

Gilberto Bazoli


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commenti


François

10 dicembre 2022 12:02

Un ringraziamento speciale al Signor Storti, ma ora potrebbe essere sanzionato dai "dugali", che nel frattempo hanno cambiato nome ma perseverano nella loro inazione...

Claudio

10 dicembre 2022 18:53

La burocrazia, in primis, e a volte l' "ottusità intrinseca" a certi pubblici funzionari fanno da deterrente spesso alle iniziative dei privati, che però dovrebbero agire in sinergia con l'ente pubblico proprietario del bene per evitare "...l'anarchia gestionale...". Senza polemica alcuna(parteggio ed ammiro il Signor Storti al quale va la mia totale ammirazione), mi chiedo: se durante queste operazioni gli capitasse un incidente, chi risponde sia dal punto di vista civilistico che assicurativo, o oltre il danno avrà anche le beffe?

PierPiero

11 dicembre 2022 08:19

Il Signor Storti è da elogiare per l'immenso e splendido lavoro che fa. A dimostrazione che serve soprattutto buona volontà e le cose si sistemano ma in Italia, in molti casi, la volontà è principalmente legata a garantirsi lo stipendio, non a meritarselo.