In San Pietro al Po la veglia nella "Giornata nazionale di digiuno, preghiera e astinenza per la pace e la riconciliazione" stabilita dalla CEI
Una serata di preghiera e riflessione, in questi tempi in cui davvero ce n’è bisogno. Di entrambe. In un periodo in cui il mondo viene martoriato dai conflitti, dai crimini, dall’odio. Una chiesa, quella di San Giorgio in San Pietro al Po, a Cremona, gremita, nella serata di martedì 17 ottobre, per l’adorazione eucaristica per la pace in Terra Santa, organizzata dalla zona pastorale terza della Diocesi di Cremona e presieduta dal vescovo emerito Dante Lafranconi. “Su te sia pace!”, lo slogan della serata, promossa nell’ambito della Giornata nazionale di digiuno, preghiera e astinenza per la pace e la riconciliazione stabilita della Presidenza della CEI in comunione con i cristiani di Terra Santa.
«Con il cuore pieno di sgomento per gli orrori dell’odio e della violenza della guerra che feriscono la Terra Santa, eleviamo la nostra supplica a Dio, re della pace, affinché israeliani e palestinesi possano trovare la strada del dialogo. E preghiamo anche per tutti i popoli che sono in guerra, perché anche per loro è necessario ritrovare la pace». Dopo le parole del vescovo emerito Lafranconi, la preghiera è continuata nell’adorazione silenziosa, ma rumorosa più che mai di fronte alle ingiustizie di questo mondo. Un silenzio interrotto solo dalle invocazioni di preghiera. Tre Salmi, recitati a cori alterni, hanno intervallato i momenti di raccoglimento. Uno sguardo a Dio, misericordioso, annunciatore di pace. Nel mentre, il Santissimo Sacramento esposto sull’altare, non solo per essere adorato, ma perché sia chiamata, per ogni persona, affinché abbondino la pace e la giustizia.
La Veglia, che ha visto la presenza di numerosi fedeli provenienti da tutta la città e non solo, si è conclusa con la recita delle litanie e con la benedizione eucaristica, impartita dal vescovo emerito.
«Grazie, fratelli e sorelle, per esservi lasciati convocare per questa preghiera per la pace – ha detto don Pietro Samarini, vicario zonale della Zona pastorale 3, al termine della celebrazione –. Grazie per questa adorazione eucaristica, una preghiera “nuda”, che è fatta di silenzio, di contemplazione, di ascolto». Il vicario zonale ha quindi presentato i bussolotti – situati in fondo alla chiesa – per le offerte destinate alle necessità della Chiesa di Gerusalemme. Una forma di sostegno che si affianca a quella di Caritas Cremonese, che ha aperto in questi giorni la colletta straordinaria “Emergenza Terra Santa” i cui fondi confluiranno negli aiuti di Caritas Italiana per le popolazioni vittime del conflitto.
Una serata di preghiera per la pace e di solidarietà. Come in giornata si era fatto anche in Cattedrale dove è stata proposta in maniera straordinaria l’iniziativa “Pausa… digiuno”, ormai diventata abituale nei tempi forti dell’anno liturgico. Anche in questo caso l’opportunità di un tempo di adorazione eucaristica personale, unendo alla preghiera anche un gesto concreto di solidarietà: l’invito, infatti, è stato quello di devolvere il corrispettivo della spesa del pasto in beneficenza. Con le offerte anche in questo caso indirizzate in modo particolare agli interventi della Caritas in Terra Santa.Altri momenti di preghiera sono stati vissuti il 17 ottobre nelle diverse parrocchie della diocesi, dopo il Rosario aux flambeaux del14 ottobre al Santuario di Santa Maria del Fonte, a Caravaggio, presieduto dal vescovo Antonio Napolioni.
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