In una galleria d'arte di Cremona era esposta una pelle di una specie protetta di coccodrillo senza dimostrarne la provenienza: denuncia e sequestro penale
Nella mattinata di domenica, in pieno centro a Cremona, i Carabinieri forestali del Nucleo omonimo sono entrati in una esposizione di opere d’arte di recente apertura, attratti dalla presenza di una imponente pelle di rettile, lunga più di 2 metri, esposta assieme ad altre opere d’arte contemporanea. Con l’aiuto del Nucleo CITES dei Carabinieri Forestali di Pavia la pelle è stata riconosciuta essere quella di un Coccodrillo di Johnson, rettile originario dell’Australia e come quasi tutti gli appartenenti alla famiglia dei coccodrilli, protetto a livello pressochè planetario dalla Convenzione di Washington (CITES): è vietato a chiunque detenere, porre in vendita, esporre, utilizzare esemplari vivi o morti o parti di animali e piante (specimen) descritti negli allegati A) e B) del Reg. CE 338/1997, che rappresenta l’applicazione nell’Unione europea della Convenzione. Chi lo fa senza essere in grado di dimostrare la certificazione CITES necessaria e quindi la legittima provenienza del reperto incorre in un reato penale, quello previsto, nel nostro caso, dalla legge 150/1992, art. 2 c. 1, che prevede l'ammenda da euro ventimila a euro duecentomila o l'arresto da sei mesi ad un anno, e all’ art. 4 la confisca obbligatoria del bene.
Nel nostro caso, il proprietario del reperto, un artista albanese, non è stato in grado di dimostrare in alcun modo l’origine legittima della pelle, e per questo motivo è stato denunciato a piede libero all’A.G. di Cremona e la pelle è stata sottoposta a sequestro penale in vista della confisca prevista dalla legge.
L’attività rientra fra i compiti istituzionali della componente forestale dell’ Arma dei Carabinieri che si avvale, oltre che dei Nuclei ( ex Stazioni) CCF dislocati su tutto il territorio, anche degli specialistici Nuclei CITES ubicati, in Lombardia, a Pavia, Bergamo, Milano, Como, Varese.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti